Elizabeth Bowes-Lyon: differenze tra le versioni
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Il [[Giorgio VI|principe Albert]], [[duca di York]], era il secondo figlio del re [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V d'Inghilterra]]. Inizialmente avanzò le proprie proposte a Elisabetta nel 1921, ma lei rifiutò ritenendo di essere inadatta al ruolo di ''[[Duchessa]]''.<ref name="ezard">{{Cita pubblicazione|cognome=Ezard|nome=John|titolo=A life of legend, duty and devotion |giornale=The Guardian|data=1º aprile 2002|p=18}}</ref> Nel febbraio dell'anno successivo, Elisabetta partecipò come damigella d'onore al matrimonio della sorella di Alberto, la [[Mary, principessa reale|principessa Mary]], con [[Henry Lascelles, VI conte di Harewood]]. Un mese dopo, il Duca di York chiese nuovamente la sua mano, ma lei rifiutò ancora una volta: «Mai... ho paura di non potere essere libera di pensare, parlare e agire come vorrei davvero».<ref>{{Cita libro|autore=Francesco De Leo|titolo=Elisabetta II Regina|anno=2016|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli}}</ref> Quando il Principe, però, disse che non avrebbe sposato nessun'altra, sua madre, la regina [[Mary di Teck|Mary]] si recò in visita a Glamis per vedere con i suoi occhi la ragazza che aveva rubato il cuore di suo figlio e, pur rifiutandosi di interferire nella loro relazione, si convinse che Elisabetta sarebbe stata la donna ideale per suo figlio.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Airlie |nome=Mabell |linkautore=Mabell Ogilvy, Countess of Airlie |titolo=Thatched with Gold |editore=Hutchinson |città=Londra|anno=1962 |p=167 }}</ref>
[[File:Duke and Duchess of York, 1925 (13613767415).jpg|miniatura|I Duchi di York nel 1925]]
Elisabetta, a questo punto, non poté che acconsentire con gioia al matrimonio, malgrado le sue perplessità sulla restrittiva vita di corte.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Longford |nome=Elizabeth |linkautore=Elizabeth Longford |titolo=The Queen Mother |url=https://archive.org/details/queenmother0000long |editore=Weidenfeld & Nicolson |anno=1981 |p=[https://archive.org/details/queenmother0000long/page/23 23] }}</ref> Il fidanzamento venne ufficialmente annunciato nel gennaio del 1923. Questo matrimonio tra un principe della casata reale inglese e una nobildonna non di alto rango, venne considerato anche un segno di modernizzazione del paese (in precedenza i principi reali potevano sposarsi unicamente con altre principesse di sangue reale di altre [[Monarchie dell'Europa|monarchie europee]]).<ref>Roberts, pp. 57–58</ref> Il matrimonio fu celebrato il 26 aprile 1923, nell'[[Abbazia di Westminster]]. La neo-fondata [[British Broadcasting Company]] trasmise l'evento in diretta via radio, ma il capitolo della cattedrale era contrario, anche se il decano [[Herbert Edward Ryle]] era favorevole all'idea.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Reith |nome=John |linkautore=John Reith |titolo=Into the Wind |editore=Hodder and Staughton |città=Londra|anno=1949 |p=94 }}</ref> Elisabetta volle lasciare simbolicamente il proprio bouquet sulla [[Tomba del Milite Ignoto (Londra)|tomba del Milite Ignoto]] durante il proprio percorso nell'Abbazia,<ref>Vickers, p. 64</ref> gesto che le valse il compiacimento del popolo inglese, e che da allora è diventato una tradizione dei matrimoni reali. Lady Elizabeth ottenne il titolo di altezza reale e quello di duchessa di York dopo il matrimonio, anche se la sua unione venne considerata fortemente innovativa per l'epoca, e segno di un forte cambiamento in atto nelle dinastie europee.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Roberts |nome=Andrew |coautori=Edited by [[Antonia Fraser]] |titolo=The House of Windsor| url=https://archive.org/details/houseofwindsor0000unse |editore=Cassell & Co. |città=Londra|anno=2000 |isbn=0-304-35406-6 |pp=[https://archive.org/details/houseofwindsor0000unse/page/57 57]–58}}</ref>
Il Duca e la Duchessa di York ebbero due figlie, [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta]] (detta "Lilibet"), che succederà a Giorgio VI, e la principessa [[Margaret, contessa di Snowdon|Margaret]], contessa di Snowdon. I duchi di York e la loro famiglia conducevano un'esistenza piuttosto appartata nella loro residenza londinese, al 145 di [[Piccadilly]]. Uno dei primi meriti che giunse al principe Alberto fu quello di essere nominato governatore generale del [[Canada]] su proposta del primo ministro canadese [[Richard Bedford Bennett]], ma egli rifiutò nel 1931 su consiglio dei ministri di Stato.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Howarth |nome=Patrick |titolo=George VI |url=https://archive.org/details/isbn_9780091710002 |editore=Hutchinson |anno=1987 |p=[https://archive.org/details/isbn_9780091710002/page/53 53] |isbn=0-09-171000-6}}</ref>
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