Ross Perot: differenze tra le versioni

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Perot chiamò la sua campagna elettorale del [[1992]] "Uniti noi sosterremo l'America". Non essendo un politico di professione, e non avendo compiuto nessuno studio attinente alla [[politica]], Perot rispetto ai candidati democratici e repubblicani (rispettivamente [[Bill Clinton]] e [[George H. W. Bush|George Herbert Walker Bush]]) non era in grado di mettere in atto progetti politici seri, anche se chiese a gran voce la riduzione del deficit. Pur essendo un candidato "anti-tasse", affermò la necessità di aumentare la tassa sulla [[benzina]].
 
Inoltre, egli chiese di ridurre i fondi destinati alla [[previdenza sociale]] della sanità e dell'istruzione e si oppose fortemente al [[North American Free Trade Agreement|NAFTA]], il trattato economico inteso a rimuovere i dazi doganali e ogni altra barriera al libero scambio tra i paesi membri e a facilitare gli investimenti internazionali in quell'area. Esso fu sottoscritto da [[Canada]], [[Messico]] e Stati Uniti il 17 dicembre del [[1992]] ed entrò in vigore il giorno di capodanno del [[1994]].
 
Nelle elezioni presidenziali del 1992 Perot ricevette il 19% dei consensi popolari (ma nessun voto dei grandi elettori): fu il miglior risultato di un terzo candidato dai tempi di [[Theodore Roosevelt]], repubblicano indipendente candidatosi nel [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1912|1912]]. Molti analisti pensano che Perot, sostenuto da ambienti conservatori che in genere votano repubblicano, abbia favorito la sconfitta di Bush e di conseguenza la vittoria di Clinton, anche se i primi ''[[exit poll]]'' non confermarono tale ipotesi.