Macaca sylvanus: differenze tra le versioni

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La '''bertuccia''' ('''''Macaca sylvanus''''' {{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1758}}), nota anche come '''scimmia di Barberia''', è una specie di [[macaca|macaco]] originaria delle [[Atlante (catena montuosa)|montagne dell'Atlante]] dell'[[Algeria]] e del [[Marocco]], insieme a una piccola popolazione introdotta a [[Gibilterra]].<ref name=iucn /> Il suo nome fa riferimento alla [[Stati barbareschi|costa barbaresca]] dell'[[Africa nord-occidentale]].
 
L'ecologia delle bertucce è di particolare interesse perché i maschi svolgono un ruolo atipico nell'allevamento dei giovani. A causa della paternità incerta, i maschi sono fondamentali nell'allevamento di tutti cuccioli di un gruppo e, generalmente, le bertucce di tutte le età e sessodi entrambi i sessi contribuiscono a cure alloparentali dei piccoli.<ref name="Small1990">{{cita pubblicazione |cognome1=Small |nome=M. F. |anno=1990 |titolo=Alloparental behaviour in Barbary macaques, ''Macaca sylvanus'' |rivista=Animal Behaviour |volume=39 |numero=2 |pp=297–306 |doi=10.1016/s0003-3472(05)80874-7}}</ref>
 
La dieta delle bertucce consiste principalmente diin piante e insetti,; per questo la specie è osservabile in una gran varietà di habitat. I maschi possono vivere fino a circa 25 anni, mentre le femmine possono vivere fino a 30 anni.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Rathke |nome1=E. -M. |cognome2=Berghänel |nome2=A. |cognome3=Bissonnette |nome3=A. |cognome4=Ostner |nome4=J. |cognome5=Schülke |nome5=O. |data=2017 |titolo=Age-dependent change of coalitionary strategy in male Barbary macaques |rivista=Primate Biology |volume=4 |numero=1 |pp=1–7 |doi=10.5194/pb-4-1-2017 |pmid=32110686 |pmc=7041515 }}</ref><ref name="Fooden2007">{{cita libro|cognome=Fooden |nome=J. |anno=2007 |titolo=Systematic review of the Barbary macaque, ''Macaca sylvanus'' (Linnaeus, 1758) |editore=Field Museum of Natural History |città=Chicago |serie=New series No. 113 |url=https://archive.org/stream/systematicreview00food/systematicreview00food}}</ref> Oltre agli esseri [[Homo sapiens|umani]], sono gli unici [[Primates|primati]] selvatici d'[[Europa]].
 
La popolazione selvatica di [[Bertucce di Gibilterra|bertucce a Gibilterra]] è l'unica al di fuori del [[Nordafrica|Nord Africa]] e l'unica popolazione di scimmie selvatiche in Europa. Un tempo le bertucce erano ampiamente presenti in Europa, fino a [[Norfolk]], [[Inghilterra]], dallo [[Zancleano]] al [[Pleistocene superiore]].<ref name="EltonO'Regan2014">{{Cita pubblicazione |cognome1=Elton |nome1=Sarah |cognome2=O'Regan |nome2=Hannah J. |data=2014 |titolo=Macaques at the margins: the biogeography and extinction of ''Macaca sylvanus'' in Europe |rivista=Quaternary Science Reviews |volume=96 |pp=117–130 |doi=10.1016/j.quascirev.2014.04.025|url=http://dro.dur.ac.uk/17002/1/17002.pdf }}</ref> Oggi, circa 300 macachi vivono sulla [[Rocca di Gibilterra]]. Questa popolazione sembra essere stabile o persino in aumento, mentre la popolazione nordafricana è in calo.<ref name=iucn />
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[[File:Barbarymaqaqueskull&brain.png|thumb|Cranio e cervello, come illustrato nell' ''Histoire naturelle des mammifères'' di [[Paul Gervais|Gervais]]]]
[[File:Macaca sylvanus 3d scan Natural History Museum University of Pisa C 1600.stl|thumb|Modello 3d dello scheletro]]
La bertuccia venne descritta per la prima volta nella letteratura scientifica da [[Aristotele]] nell'opera ''[[Historia animalium|Historia Animalium]]'' del IV secolo a.C. Aristotele scrisse di una scimmia, "Πίθηκος", con "braccia umane, solo ricoperte di peli", "piedi [che] sono di natura eccezionale ... come grandi mani ", e "una coda tanto piccola che può essere, solo una sorta di indicazione di una coda". È probabile che [[Galeno]] (129–216 circa) abbia dissezionato una bertuccia nel II secolo d.C., presumendo che la sua struttura interna fosse la stessa di un essere umano. Tale era l'autorità del suo lavoro, che [[Andrea Vesalio]] (1514–1564) dimostrò il contrario oltre mille anni dopo.<ref name="McDermott1938">{{cita libro |cognome=McDermott |nome=W. C. |anno=1938 |titolo=The apes in antiquity |pp=88–100 |città=Baltimore |editore=[[Johns Hopkins University Press]] |url=https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=mdp.39015004248913&view=1up&seq=110&skin=2021}}</ref> La bertuccia venne inclusa nel raggruppamento ''Simia'' da [[Conrad Gessner]] nella sua opera ''[[Historiae animalium|Historiae Animalium]]'', del 1551,<ref name="McDermott1938"/> un nome che sosteneva fosse già in uso presso i Greci.<ref name="StilesOrleman1927">{{cita libro |nome1=Charles Wardell |cognome1=Stiles |nome2=Mabelle Blanche |cognome2=Orleman |anno=1927 |titolo=The nomenclature for man, the chimpanzee, the orang-utan, and the Barbary ape |editore=U.S. Government Printing Office |pp=3–10 |url=https://www.google.co.uk/books/edition/_/QtopmKvmytYC?gbpv=1}}</ref> Il ''[[Simia]]'' di Gessner fu successivamente utilizzato come uno dei quattro generi di primati di [[Carl Linnaeus]] quando pubblicò il suo ''[[Systema Naturae]]'', nel 1758. Linneo propose anche il [[nome scientifico]] ''Simia sylvanus''.<ref name=Linnaeus1758/> Nel corso dei successivi 150 anni, la tassonomia dei primati fu soggetta a grandi cambiamenti e la bertuccia venne collocata in oltre trenta differenti [[Taxon|taxa]].<ref name="Fooden2007"/> La confusione sull'uso di ''Simia'' divenne così grande che la [[ICZN|Commissione internazionale per la nomenclatura zoologica]] (ICZN) ne soppresse l'uso nel 1929.<ref name="Fooden2007"/><ref name="StilesOrleman1927"/> Ciò significava che la bertuccia doveva essere collocata nel genere successivo più antico a lui assegnato, ''[[Macaca]]'', descritto da [[Bernard Germain de Lacépède]], nel 1799.<ref name="Fooden2007"/>
 
=== Filogenesi ===
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Le bertucce hanno corporatura relativamente esile e membra longilinee. Sono caratterizzate da una faccia priva di peli rosa scuro, mentre il resto del corpo è ricoperto da un folto pelo che va dal marrone chiaro al marrone dorato al grigio, con il ventre più chiaro. Il colore degli adulti più anziani cambia con l'età.<ref name="Fooden2007" /><ref name="Waters2013">{{cita libro|cognome=Waters |nome=S. S. |anno=2013 |capitolo=Family Cercopithecidae: Old World monkeys |curatore1-cognome=Mittermeier |curatore1-nome=Russell A. |curatore2-nome=Anthony B. |curatore2-cognome=Rylands |curatore3-nome=Don E. |curatore3-cognome=Wilson |titolo=Handbook of the mammals of the world. Volume 3. Primates |editore=[[Lynx Edicions]] |città=Barcelona |pp=550–639 |isbn=978-84-96553-89-7}}</ref> Negli adulti e nei subadulti il pelo sul dorso è variegato, pallido e scuro, a causa delle fasce presenti sui singoli peli. In primavera e all'inizio dell'estate, con l'aumento delle temperature, i macachi adulti [[Muta (biologia)|mutano]] la loro folta pelliccia invernale. La specie mostra [[dimorfismo sessuale]] con maschi più grandi delle femmine. La lunghezza media è di 55,7 centimetri nelle femmine e 63,4 centimetri nei maschi. La coda [[Vestigia (biologia)|vestigiale]] è notevolmente ridotta rispetto ad altre specie di macachi e, se non assente, misura 4–22 millimetri. I maschi possono avere una coda più prominente, sebbene i dati siano scarsi.<ref name="Fooden2007" /> Il peso corporeo medio è di 9,9–11&nbsp;kg nelle femmine e 14,5–16&nbsp;kg nei maschi.<ref name="Fooden2007"/><ref name="Fleagle2013">{{Cita libro|cognome=Fleagle |nome=John G. |data=2013 |titolo=Primate adaptation and evolution |anno=2013 |url=https://archive.org/details/primateadaptatio0000flea_x7z7 |editore=Elsevier/Academic Press |isbn=9780123786326 |edizione=3rd |città=Amsterdam |oclc=820107187}}</ref>
 
Come tutte le scimmie del Vecchio Mondo, la bertuccia presenta dei cuscinetti da seduta ben sviluppati (callosità ischiatiche) sul dorso di colore rosso pallido.<ref name="Fleagle2013"/> Le femmine mostrano un esagerato gonfiore [[Perineo|anogenitale]],<ref name="KuesterPaul1984">{{cita pubblicazione |cognome1=Kuester |nome1=J. |cognome2=Paul |nome2=A. |anno=1984 |titolo=Female reproductive characteristics in semifree-ranging Barbary macaques (''Macaca sylvanus'' L. 1758) |rivista=Folia Primatologica |volume=43 |numero=2–3 |pp=69–83 |doi=10.1159/000156173 |pmid=6519600}}</ref><ref name="Taub1978">{{cita pubblicazione|cognome=Taub |nome=D. M. |anno=1978 |titolo=The Barbary macaque of North Africa |rivista=Oryx |volume=14 |numero=3 |pp=245–253 |doi=10.1017/S0030605300015581 }}</ref> che aumenta di dimensioni durante l'[[Ciclo estrale|estro]].<ref name="Möhle_etal2005">{{cita pubblicazione |cognome1=Möhle |nome1=U. |cognome2=Heistermann |nome2=M. |cognome3=Dittami |nome3=J. |cognome4=Reinberg |nome4=V. |cognome5=Hodges |nome5=J. K. |cognome6=Hodges |nome6=J. K. |anno=2005 |titolo=Patterns of anogenital swelling size and their endocrine correlates during ovulatory cycles and early pregnancy in free-ranging barbary macaques (''Macaca sylvanus'') of Gibraltar |rivista=American Journal of Primatology |volume=66 |numero=4 |pp=351–368 |pmid=16104035 |doi=10.1002/ajp.20161}}</ref><ref name="Brauch_etal2007">{{cita pubblicazione |cognome1=Brauch |nome1=Katrin |cognome2=Pfefferle |nome2=Dana |cognome3=Hodges |nome3=Keith |cognome4=Möhle |nome4=Ulrike |cognome5=Fischer |nome5=Julia |cognome6=Heistermann |nome6=Michael |anno=2007 |titolo=Female sexual behavior and sexual swelling size as potential cues for males to discern the female fertile phase in free-ranging Barbary macaques (''Macaca sylvanus'') of Gibraltar |rivista=Hormones and Behavior |volume=52 |numero=3 |pp=375–383 |pmid=17644098 |doi=10.1016/j.yhbeh.2007.06.001}}</ref> L'animale possiede tasche guanciali e [[Molare|molari bilofodonti]] a corona alta (molari con due creste); il terzo molare è allungato.<ref name="Fleagle2013"/> Il [[Ploidia|numero del cromosoma]] diploide della bertuccia è 42, così come glinegli altri membri della [[tribù]] [[Papionini]] del Vecchio Mondo.<ref name="Fooden2007"/>
 
== Distribuzione e habitat ==
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Le bertucce si trovano anche nel [[Territori d'oltremare britannici|territorio britannico d'oltremare]] di [[Gibilterra]] all'estremità meridionale della [[penisola iberica]] [[Europa|europea]]. Lo storico spagnolo di Gibilterra Alonso Hernández del Portillo notò all'inizio del [[XVII secolo]] che i macachi erano presenti "da tempo immemore".<ref name="AtlasObscura">{{Cita web |cognome=Nosowitz |nome=D. |data=2019 |titolo=The Curious Case of the Last 'Wild' Monkeys in Europe |url=http://www.atlasobscura.com/articles/last-monkeys-in-europe |accesso=3 aprile 2022|sito=Atlas Obscura |lingua=en}}</ref> Molto probabilmente, i [[Mori (storia)|Mori]] introdussero i macachi dal [[Nordafrica|Nord Africa]] a Gibilterra durante il [[Medioevo]].<ref>{{cita libro|cognome=Jackson|nome=W.G.F.|titolo=The Rock of the Gibraltarians – A History of Gibraltar|url=https://archive.org/details/rockofgibraltari0000jack|editore=[[Fairleigh Dickinson University|Fairleigh Dickinson University Press]]|anno=1987|pp=[https://archive.org/details/rockofgibraltari0000jack/page/28 28]|capitolo=1. Mons Calpe to Djebel Musa|isbn=0-8386-3237-8|wkautore=William Jackson (British Army officer)}}</ref> Durante la [[Seconda guerra mondiale]], il primo ministro britannico [[Winston Churchill]] ordinò che più bertucce provenienti dall'Africa fossero introdotte a Gibilterra per invertire il declino della popolazione.<ref name="AtlasObscura"/> Oggi a Gibilterra ci sono circa 300 bertucce.<ref name=iucn/>
 
Questi animali possono sopravvivere in ununa grangrande varietà di habitat, come boschi di [[Cedrus|cedri]], [[Abies|abeti]] e [[Quercus|querce]], [[Prateria|praterie]], [[Macchia mediterranea|macchie mediterranee]] e creste rocciose piene di vegetazione. In questi luoghi è presente un [[clima mediterraneo]] che presenta temperature stagionali estreme.<ref name="Fooden2007"/><ref name="Waters2013"/> In Marocco, la maggior parte delle bertucce abitano le foreste di [[Cedrus atlantica|cedri dell'Atlante]] (''Cedrus atlantica''), ma ciò potrebbe riflettere l'attuale disponibilità di habitat piuttosto che una preferenza specifica per questo habitat.<ref name="Fooden2007"/> In Algeria, le bertucce si trovano principalmente nel Grande e Petite Kabylie, catene montuose che fanno parte della catena montuosa [[Atlante Telliano|Tell Atlas]], ma c'è anche una popolazione isolata nel [[Parco nazionale di Chréa]].<ref name=iucn /><ref name="Taub1977">{{cita pubblicazione| nome=David Milton |cognome=Taub |anno=1977 |titolo=Geographic distribution and habitat diversity of the Barbary macaque ''Macaca sylvanus'' L. |rivista=[[Folia Primatologica]] |volume=27 |numero=2 |pp=108–133 |doi=10.1159/000155781|pmid=403111 }}</ref> Trovano riparo anche nelle foreste miste di cedri e lecci, nelle foreste umide portoghesi e in quelle di querce da sughero e nelle gole ricoperte da macchie mediterranee.<ref name="Taub1977"/>
 
Prove fossili indicano che la specie era ben distribuita nell'Europa meridionale e tutto il Nord Africa. Storicamente, la specie era presente in tutto il Nord Africa, dalla Libia al Marocco.<ref name=iucn /> L'antico scrittore greco [[Erodoto]] (ca. 484–425 a.C.) menziona una popolazione tunisina, indicando che la specie si è estinta in [[Tunisia]] negli ultimi 2.500 anni.<ref name="Fooden2007"/>