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=== Dal medioevo all'età moderna ===
In Europa la composizione della [[polvere da sparo]] viene menzionata per la prima volta nell'opera "''De nullitate magiae''", di [[Ruggero Bacone]], pubblicata ad [[Oxford]] nella prima metà del XIII secolo. Nel suo libro "''Opus majus''", del 1248 è invece presente una ricetta per la preparazione, e viene anche riconosciuto un suo uso militare. Si ha la conferma che vennero usati dai musulmani dei cannoni arcaici, nel [[1262]] per attaccare la città di [[Niebla]] durante l'omonimo assedio, che durò 9 mesi e che vide vincitrici le forze del [[re di Castiglia]], [[Alfonso X di Castiglia|Alfonso X]]. Questi cannoni, piccoli e portatili, furono usati principalmente per dare fuoco di supporto ai [[balestriere|balestrieri]]. Se si fa eccezione per l'uso di alcune piccole artiglierie da parte dei [[Merinidi]] marocchini di [[Abu Yusuf Ya'qub ibn 'Abd al-Haqq]], nel corso dell'assedio di [[Sijilmasa]] del [[1274]], nel mondo [[islam]]ico le novità comportate dall'uso in battaglia delle artiglierie furono appieno apprezzate dagli [[Ottomani]] che, al contrario dei [[Mamelucchi]] e di altre dinastie musulmane coeve, organizzarono fin dal [[XIV secolo]] fonderie in grado di fabbricare ottimi cannoni, sfuggendo alla maggior parte dei problemi comportati da una poco sviluppata arte di fondere il ferro.
 
Fu grazie all'impiego delle artiglierie, in bronzo e ferro, in grado di scagliare proietti con elevata energia e di evitare i problemi dell'eccessivo riscaldamento del metallo e dell'inevitabile deformazione delle canne - quand'anche non della loro rottura, spesso catastrofica per gli addetti ai pezzi - che la fanteria d'élite dei [[Giannizzeri]] - a lungo la sola a fruire delle artiglierie al seguito - si mise presto in mostra in [[Europa]] per efficienza tattica e superiore capacità di fuoco, trionfando in moltissime delle battaglie in cui era stata impegnata.