Partita del secolo: differenze tra le versioni
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{{Incontro sportivo
| sport = Calcio
| squadra1 = {{Naz|CA|ITA|M}}
| squadra2 = {{Naz|CA|FRG|M}}
| punti1 = 4
| punti2 = 3
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{{Citazione|Che meravigliosa partita, ascoltatori italiani!|[[Nando Martellini]] dopo il gol del 4-3 di [[Gianni Rivera]].}}
'''Partita del secolo''' ({{tedesco|Jahrhundertspiel}}; {{spagnolo|Partido del siglo}}) è il termine con cui ci si riferisce all'incontro di semifinale del [[campionato mondiale di calcio 1970]] tra le nazionali di {{NazNB|CA|FRG|M}} e {{NazNB|CA|ITA|M}} che si svolse allo [[stadio Azteca]] di [[Città del Messico]] il 17 giugno 1970. La partita vide la vittoria italiana con il punteggio di 4 a 3 dopo i [[tempi supplementari]], al termine di continui cambi di risultato.<ref>{{cita web|url=https://www.mundodeportivo.com/futbol/20200617/481825623527/el-partido-del-siglo-cumple-50-anos.html?facet=amp|titolo=El ‘Partido del Siglo’ cumple 50 años|data=17 giugno 2020|lingua=es|autore=Omar Charaf-Eddine|accesso=16 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.espn.com/soccer/blog/name/93/post/1845153/headline|titolo=World Cup Classic Matches: Italy 4-3 West Germany (1970 semifinal)|autore=Robin Hackett|lingua=en|accesso=16 aprile 2021}}</ref><ref name=Tattica>{{cita web|url=https://www.ultimouomo.com/classici-italia-germania-70/amp/|titolo=Classici: Italia-Germania ’70|autore=Alfredo Giacobbe|accesso=16 aprile 2021}}</ref>
Commentato per il pubblico italiano sulle frequenze televisive della [[Rai]] da [[Nando Martellini]] e su quelle radiofoniche da [[Enrico Ameri]], si trattò di un incontro che, nonostante le critiche sul piano tecnico da parte di giornalisti come [[Gianni Brera]]<ref name=Brera>{{cita web|url=https://www.corriere.it/speciali/europei/brera.html|titolo=Italia-Germania 4-3 scritta da Gianni Brera|accesso=16 aprile 2021}}</ref>, legati al cosiddetto «[[Catenaccio (calcio)|gioco all'italiana]]», è tuttora considerato uno dei momenti più emozionanti della storia dello sport italiano e, più in generale, della storia italiana del [[Secondo dopoguerra in Italia|dopoguerra]]. Vanta dopo decenni un rilevante impatto sulla cultura di massa del Paese; tra i più noti omaggi figura il film del 1990 ''[[Italia-Germania 4-3 (film)|Italia-Germania 4-3]]'', commedia che dipinge tale episodio come spartiacque culturale e generazionale.<ref>{{cita web|url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ADpyndW|titolo=Italia-Germania 4-3, la partita del secolo simbolo di una sfida infinita|autore=Dario Ceccarelli|accesso=16 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.vanityfair.it/amp/236264/sport/partite-eventi/2020/06/16/italia-germania-4-3-calcio-anniversario|titolo=Italia-Germania 4 a 3, il risultato che conosce anche chi non ha mai visto una partita|autore=Chiara Pizzimenti|accesso=16 aprile 2021}}</ref>
== Antefatti ==
Qualche velo di polemica era stato alzato da [[Gianni Rivera]] sulla pressione che i giornalisti esercitavano sulla Nazionale, colpevoli, secondo lui, delle sconfitte del '62 e del '66 e del tiepido inizio nei mondiali messicani.<ref>{{Cita news|autore=Giulio Accatino|titolo="Troppe parole sulla Nazionale"|pubblicazione=La Stampa|data=28 maggio 1970|p=18}}</ref> In primis, gli italiani non avevano entusiasmato nel girone eliminatorio; pur finendo primi, erano riusciti a racimolare solamente una vittoria, 1-0 contro la {{NazNB|CA|SWE|M}}, e due pareggi a reti inviolate, contro l'{{NazNB|CA|URY|M}} e soprattutto contro l'esordiente {{NazNB|CA|ISR|M}}; in realtà, in quest'ultima partita l'Italia aveva segnato (con Domenghini e Riva) due reti, giudicate regolari dai commentatori ma annullate dall'arbitro, il brasiliano [[Ayrton Vieira de Moraes|Vieira de Moraes]], su segnalazione di un guardalinee [[Etiopia|etiope]]. Questa fu peraltro l'ultima partita commentata dal celebre telecronista [[Nicolò Carosio]], allontanato definitivamente a causa di presunte sue affermazioni, poi smentite negli anni, di carattere razzista nei confronti del guardalinee.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sport/10_maggio_13/carosio-la-storia-de-luca_a95c95bc-5e4f-11df-91f2-00144f02aabe.shtml|titolo=E Carosio non disse mai «quel negro...» al guardalinee etiope|autore=Massimo De Luca|data=13 maggio 2010|accesso=2024-06-10}}</ref>
Questo aspetto passò tuttavia in secondo piano quando gli azzurri sconfissero i padroni di casa del {{NazNB|CA|MEX|M}} per 4-1 nei quarti di finale.<ref name=Rovesciata>{{cita web|url=http://rovesciatavolante.blogspot.com/2013/10/1970-quarti-messico-italia-1-4.html?m=1|titolo=1970 Quarti: Messico-Italia 1-4|autore=Niccolò Mello|accesso=16 aprile 2021}}</ref>
La polemica che più di ogni altra minava la tranquillità dei ragazzi del [[Commissari tecnici della nazionale di calcio dell'Italia|commissario tecnico]] [[Ferruccio Valcareggi]], e che sarebbe esplosa dopo la finale, era però quella della famosa "staffetta" tra l'[[Football Club Internazionale Milano|interista]] [[Sandro Mazzola]] e il [[Associazione Calcio Milan|milanista]] [[Gianni Rivera]], [[Pallone d'oro 1969]].<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/11/03/esce-mazzola-entra-rivera-cosi-la-staffetta.html|titolo=Esce Mazzola, entra Rivera così la staffetta ha fatto storia|autore=Maurizio Crosetti|accesso=16 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.super6sport.it/storie-di-sport/staffetta-mazzola-rivera/12772/amp/|titolo=Mazzola e Rivera: di derby e di staffette|autore=Tobia Brunello|accesso=16 aprile 2021|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.calcio-giocato.com/misteri/i-6-minuti-di-rivera.php|titolo=I 6 minuti di Rivera nella finale mondiale in Messico|accesso=16 aprile 2021}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|titolo=Scopigno: "Fuori squadra tutti e due"|pubblicazione=La Stampa|data=28 giugno 1970|p=18}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|titolo=Mazzola: "Stavo bene ma giusto anche per Rivera"|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=19 giugno 1970|pagina=1}}</ref>
La Germania Ovest si presentava invece all'Azteca fiduciosa: stravinto il girone eliminatorio, era riuscita nei quarti in un'impresa notevole, ribaltando nei tempi supplementari lo 0-2 con cui i campioni in carica dell'{{NazNB|CA|ENG|M}} conducevano fino a venti minuti dalla fine. Il 3-2 maturato al termine dei 120 minuti di gioco fu anche la prima vittoria in assoluto dei tedeschi sui maestri d'oltremanica. I teutonici scesero così in campo, il 17 giugno, da favoriti.<ref name=Memories>{{cita web|url=https://englandmemories.com/2017/11/09/englands-mexico-70/|titolo=England’s Mexico ‘70 – Heading Back Home Defeated|lingua=en|accesso=16 aprile 2021}}</ref>
== La partita ==
===Prima del fischio d'inizio===
La partita ha inizio alle ore 16:00 (ora locale) di mercoledì 17 giugno [[1970]] presso lo [[Stadio Azteca]] di [[Città del Messico]], a circa 2.200 [[Metri sul livello del mare|m d'altitudine]] e sotto la direzione dell'arbitro [[Messico|di casa]] [[Arturo Yamasaki]]. La {{NazNB|CA|FRG|M}} è arrivata seconda nell'edizione precedente ad {{WC2|1966}} ed ha riscattato la sconfitta tre giorni prima, imponendosi ai supplementari sui ''Tre Leoni'', mentre l'{{NazNB|CA|ITA|M}} è [[Campionato europeo di calcio 1968|campione d'Europa]] in carica. Entrambe le selezioni possono vantare interpreti di prim'ordine: da un lato [[Giacinto Facchetti|Facchetti]], [[Sandro Mazzola|Mazzola]], [[Luigi Riva|Riva]] e [[Gianni Rivera|Rivera]] pronto a subentrare; dall'altro [[Franz Beckenbauer|Beckenbauer]], [[Uwe Seeler|Seeler]] e il temibile [[Gerd Müller]] (autore di ben 8 gol in sole 4 partite, dove era sempre andato in rete). Tuttavia, il morale è ben diverso, poiché gli ''Azzurri'' sono distratti da polemiche ed hanno stentato nel girone iniziale, mentre i tedeschi occidentali hanno dominato il proprio raggruppamento e rimontato due gol di svantaggio all'{{NazNB|CA|ENG|M}}.<ref name=Rovesciata/><ref name=Memories/>
===Il vantaggio italiano e la difesa a oltranza===
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=== In Italia ===
Sul piano dell'impatto culturale, {{NazNB|CA|ITA|M}}-{{NazNB|CA|FRG|M}} può a buon diritto essere considerata una delle partite più emozionanti ed influenti nella [[storia del calcio|storia del calcio professionistico]]. Amata dalla gente, che rimase incollata ai televisori fino a tarda notte per seguirla, suscitò disapprovazione soltanto tra i cosiddetti "puristi" della disciplina, che assistettero all'assoluto annullamento della tattica in favore dell'agonismo. Ci furono molti errori tecnici anche grossolani<ref name=Brera/>, che tuttavia causarono spettacolo, gol e tennero in bilico la gara. Uno degli esperti a storcere il naso fu il notissimo giornalista [[Gianni Brera]] (molto duro anche con la guida tecnica di [[Ferruccio Valcareggi|Valcareggi]] e Mandelli), che così commentò l'incontro subito dopo la partita:
{{Citazione|I tedeschi sono battuti. [[Franz Beckenbauer|Beckenbauer]] con braccio al collo fa tenerezza ai sentimenti (a mi, nanca un po’). Ben sette gol sono stati segnati. Tre soli su azione degna di questo nome: [[Karl-Heinz Schnellinger|Schnellinger]], [[Luigi Riva|Riva]], [[Gianni Rivera|Rivera]]. Tutti gli altri, rimediati. Due autogol italiani (pensa te!). Un autogol tedesco ([[Tarcisio Burgnich|Burgnich]]). Una saetta di [[Roberto Boninsegna|Bonimba]] ispirata da un rimpallo fortunato.
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Come dico, la gente si è tanto commossa e divertita. Noi abbiamo rischiato l’infarto, non per ischerzo, non per posa. Il calcio giocato è stato quasi tutto confuso e scadente, se dobbiamo giudicarlo sotto l’aspetto tecnico-tattico. Sotto l’aspetto agonistico, quindi anche sentimentale, una vera squisitezza, tanto è vero che i [[Messico|messicani]] non la finiscono di laudare (in quanto di calcio poco ne san masticare, pori nan).
I tedeschi meritano l'onore delle armi. Hanno sbagliato meno di noi ma il loro prolungato errore tattico è stato fondamentale. Noi ne abbiamo commesse più di Ravetta, famoso scavezzacollo lombardo. Ci è andata bene. Siamo stati anche bravi a tentare sempre, dopo il grazioso regalo fatto a Burgnich (2-2). L'idea di impiegare i [[dioscuri]] [[Sandro Mazzola|Mazzola]] e Rivera è stata un po' meno allegra che nell'amichevole con il {{NazNB|CA|MEX|M}}. Effettivamente Rivera va tolto dalla difesa. Io non ce l'ho affatto con il biondo e gentile Rivera, maledetti: io non posso vedere il calcio a rovescio: sono pagato per fare questo mestiere. Vi siete accorti o no del disastro che Rivera ha propiziato nel secondo tempo? Tutto all’aria, tutto sconnesso. […] I sentimentali, immagino, avranno cantato sonori [[peana]] per tutti. Preferisco attenermi alla realtà non senza ringraziare i tedeschi per la loro cieca dabbenaggine tattica e l’arbitro [[Arturo Yamasaki|Yamasaki]] per la sua vigile comprensione… Ora siamo in finale, e si può vincere. Ma bisogna condurre veramente la squadra, non guardarla atterriti dalla panchina.|[[Gianni Brera]], ''[[Il Giorno]]'', 18 giugno [[1970]]<ref name=Brera/><ref>{{Cita news|url=http://www.brera.net/gianni/articoli/italia.html|titolo=Italia-Germania 4-3|autore=[[Gianni Brera]]|data=18 giugno 1970|pubblicazione=[[Il Giorno]]}}</ref>}}
Brera ovviamente non negava affatto il fascino estremo della partita<ref name=Brera/>, resa epica anche dall'ora notturna in cui venne trasmessa in Italia, tanto da scrivere in un suo libro sulla storia del calcio italiano una frase che più di mille parole esprime lo stato d'animo di tutti i tifosi italiani alla fine di una partita conclusasi verso le 2 di notte:
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