Uncle Scrooge: differenze tra le versioni

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==Storia editoriale==
Il personaggio di [[Paperon de' Paperoni]] (''Scrooge McDuck'') esordì sul n. 178 di ''[[Four Color]]'' del dicembre 1947 nella storia ''[[Paperino e il Natale sul Monte Orso]]'' di [[Carl Barks]]; il personaggio ritornò nel marzo del [[1952]], sul n. 386 della stessa rivista con la storia ''[[Zio Paperone e la disfida dei dollari]];'' questo numero riportava come nuova testata ''Uncle Scrooge'' che divenne definitiva dal n. 4.<ref>{{Cita web|url=https://inducks.org/issue.php?c=us/OS++386|titolo=US: One Shots # 386 {{!}} I.N.D.U.C.K.S.|sito=inducks.org|lingua=en|accesso=2017-10-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://inducks.org/issue.php?c=us/US++++4|titolo=US: Uncle Scrooge # 4 {{!}} I.N.D.U.C.K.S.|sito=inducks.org|lingua=en|accesso=2017-10-23}}</ref> La testata, edita dalla ''[[Western Publishing]]'', era un trimestrale, per poi diventare bimestrale nel 1963 e mensile nel 1976.
 
La serie, curata sin dall'inizio da Barks, presentava non solo le avventure di lungo respiro con Paperone e i nipoti [[Paperino]] e [[Qui, Quo e Qua]], ma anche storie brevi incentrate sul personaggio e, a partire dal numero 13 (marzo 1956), per rendere la testata "antologica" in modo da ridurre le spese di spedizione, una seconda serie dedicata ad [[Archimede Pitagorico]] oltre a un racconto in testo con i personaggi di Topolinia. Affinché la testata fosse classificata come antologica, le storie di Archimede non potevano contenere nessun personaggio già comparso nella storia principale dell'albo, per cui la [[Western Publishing]] obbligò Barks a modificare in corsa i disegni delle prime due storie di Archimede pubblicate nell'albo sostituendo Qui, Quo e Qua con [[Tip e Tap]] e Paperino con un personaggio inventato ''ex novo'' di nome Velocino. I primi settanta numeri contenevano quasi esclusivamente storie scritte e disegnate da Barks (anche se a partire dal numero 35 del settembre 1961 alcune storie secondarie erano di altri autori), mentre il n. 71 (ottobre 1967) contiene una storia sceneggiata da Barks ma disegnata da [[Tony Strobl]].
 
Dal n. 72 del dicembre 1967 al n. 103 del marzo 1973 la testata continuò a pubblicare storie inedite sia lunghe sia brevi (realizzate prevalentemente da Strobl) anche se in diversi numeri del periodo la maggior parte dell'albo era occupata da ristampe di storie di Barks. Dal n. 104 (aprile 1973) al n. 177 (giugno 1980) la testata presentava solo ristampe, prevalentemente di Barks ma anche di altri autori. A partire dal n. 178 (luglio 1980) la testata tornò a pubblicare storie inedite, disegnate prevalentemente da [[Jack Manning]], alternandole alle solite ristampe di materiale barksiano fino al numero 209 del 1984, con la quale la testata cessò temporaneamente le pubblicazioni a causa della decisione della casa editrice, la ''Western Publishing'', di abbandonare il mercato dei fumetti.
 
Nel 1986, tuttavia, la Gladstone comprò i diritti per pubblicare i fumetti Disney e riaprì la testata: il primo numero edito dalla Gladstone, il numero 210, uscì nel luglio 1986. Sotto la gestione della Gladstone debuttarono nella testata le storie di produzione danese e olandese, nonché storie autoprodotte realizzate da nuovi talenti come [[Don Rosa]], che debuttò con la storia ''[[Zio Paperone e il figlio del sole]]'' pubblicata sul numero 219 dell'aprile 1987. Nel 1990, sui numeri 241 e 242 (gli ultimi della gestione ''Gladstone''), debuttarono nella testata anche le storie di produzione italiana, con la pubblicazione di ''Paperino e la fondazione De' Paperoni'' e ''[[Zio Paperone e l'ultimo balabuBalabù]]'', realizzate entrambe da [[Romano Scarpa]].
 
Sempre nel 1990, tuttavia, la Disney decise di revocare la licenza alla Gladstone per cominciare a pubblicarli in proprio. Il primo numero edito dalla ''Disney Comics'', il 243, fu pubblicato nel giugno 1990. Sotto la gestione della Disney Comics, protrattasi fino al numero 280 del luglio 1993, furono pubblicate sia storie autoprodotte, sia storie di produzione estera (prevalentemente della Egmont), sia le solite ristampe di storie barksiane; nei numeri 266-267 del 1992, fu pubblicata in due parti la storia italiana ''Zio Paperone e il deposito oceanico'' di Marco Rota. A causa delle vendite in declino, nell'estate 1993 la Disney restituì i diritti di pubblicazione alla Gladstone.
 
Durante il secondo periodo Gladstone la testata pubblicò la [[Saga di Paperon de' Paperoni]] di Don Rosa (dal n. 285 del febbraio 1994 al n. 296 del dicembre 1995) e passò al formato ''prestige'' (64 pagine in luogo delle usuali 32) a partire dal n. 309 del gennaio 1998. Negli ultimi numeri della Gladstone in formato ''prestige'', nella testata cominciarono a essere pubblicate finanche storie di Topolino, prevalentemente rimontaggi di storie a strisce di Gottfredson. Nei numeri 315 e 316 del 1998 fu pubblicata ''[[Paperino e la leggenda dello scozzeseScozzese volanteVolante]]'' di Romano Scarpa. Con il numero 318 del dicembre 1998, tuttavia, la testata cessò le pubblicazioni per vendite insufficienti.
 
Nel [[2003]] la rivista riprese le pubblicazioni, edita da Gemstone Publishing. Il primo numero della Gemstone, il 319, uscì nel giugno 2003. La nuova casa editrice mantenne il formato ''prestige'' introdotto negli ultimi numeri della gestione ''Gladstone''. Avendo ben 64 pagine, sotto la gestione Gemstone la testata costava 7.99 $. La testata pubblicava essenzialmente ristampe di storie di Barks e molte storie [[Egmont (casa editrice)|Egmont]], ma in qualche raro caso pubblicava anche storie italiane, per lo più disegnate da [[Romano Scarpa]]. Ma alla fine del 2008, la Gemstone, per problemi economici, chiuse tutte le testate Disney, compresa questa. Nel corso del [[2009]], tuttavia, la ''[[Boom!Studios|Boom Kids]]'' ha acquistato i diritti per pubblicare i fumetti Disney negli USA e ha riesumato la testata che ha ripreso le pubblicazioni a partire dal settembre 2009 con il n. 384.