Muse (divinità): differenze tra le versioni
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=== Pireneo ===
La loro magnificenza incantò [[Pireneo]], che, dopo aver conquistato la Daulide e parte della Focide, morì al loro inseguimento<ref>Le inseguì fino a precipitare in un dirupo. Ovidio, Le Metamorfosi, V, 271-294.</ref> Fu Apollo a convincerle ad abbandonare la loro antica dimora, il monte Elicona portandole a [[Delfi (città antica)|Delfi]],<ref>{{cita |Graves|p. 69}}. Si veda anche Plutarco, Dell'oracolo pitico 17</ref> da tale affinità l'epiteto del dio Musagete. Altre divinità a loro collegate erano [[Ermes]]<ref>A [[Megalopoli (Grecia)|Megalopoli]] vi è un santuario dedicato alle Muse ad Apollo e a Ermes. Pausania, VIII, 32-2.</ref> e [[Dioniso]].<ref>Talvolta definito anch'esso Musagete, si veda {{cita libro|Walter |Friedrich Otto|Le muse e l'origine divina della parola e del canto | pagina=65 | anno=2005 | editore=Fazi Editore | città=Milano | isbn=978-88-8112-602-6}}</ref>
=== Le sfide alle Muse: le sirene, le Pieridi, Tamiri ===
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Molti erano i luoghi sacri alle Muse: la sorgente di Aganippe e la fonte di Ippocrene, creata per loro dal cavallo [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]] battendo gli zoccoli a terra (da cui il nome), entrambe nel [[bosco sacro]] dell'[[Elicona]].<ref>Ippocrene, la sorgente del cavallo, {{cita libro|Publio Ovidio| Nasone|Traduzione di Giovanna Faranda Villa| Ovidio Le metamorfosi dodicesima edizione | pagina=297 | anno=2007 | editore=BUR | città=Bergamo | isbn=978-88-17-12976-3}}</ref>
Altri luoghi erano il monte [[Parnaso]], la fonte Castalia posta a [[Delfi (città antica)|Delfi]] e lo stesso Olimpo.<ref name=Ferrari481/> Luoghi in cui si espanse il loro culto erano [[Ascra]] (Beozia), [[Sicione]] e [[Lesbo]], in seguito il loro culto si diffuse in tutto il mondo greco, giunse anche nell'[[Antica Roma]]. Benché non fossero oggetto di vera e propria devozione, erano comunque considerate come protettrici delle arti; qui vennero considerate parallelamente alle [[Camene]].
I sacrifici a loro dedicati prevedevano l'uso di acqua, [[latte]] e [[miele]]. Si racconta che i primi a onorare le muse dell'Elicona fossero i gemelli [[Efialte (gigante Aloade)|Efialte]] e [[Oto (gigante Aloade)|Oto]].<ref>{{cita|Graves|p. 122}}.</ref> A [[Trezene]] venne fondato un [[santuario]] da [[Ardalo]], figlio di [[Efesto]], qui svolse la sua attività [[Pitteo]].<ref>{{cita|Graves|p. 294}}.</ref> Il culto delle Muse nell'Elicona fiorì specialmente in epoca ellenistica e romana, con la costruzione di monumenti di vario genere in onore di vari gruppi di Muse, che presero il nome di "musei" (''Μουσεία'') e che col tempo si diffusero in tutto il mondo greco-romano<ref name=T34/>.
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