Mitologia di Tebe: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 87.1.77.4 (discussione), riportata alla versione precedente di Borgil
Etichetta: Rollback
Riga 12:
=== Il viaggio di Cadmo ===
[[Immagine:Kadmos dragon Louvre N3157.jpg|miniatura|Cadmo sconfigge il [[Drago greco#Drago Ismeneo|drago]] che ha ucciso i suoi compagni]]
Il giovane [[Cadmo]], uno dei figli di Agenore, partito in cerca della sorella perduta, insieme a un nutrito gruppo di compagni, salpò dalla [[Fenicia]] diretto verso le coste greche. L'unico strumento in grado di rivelargli l'ubicazione di Europa si trovava a [[Delfi (città antica)|Delfi]]: era l'[[Oracolo di Delfi|oracolo sacro]] al dio [[Apollo]]. Il responso della sibilla fu però alquanto bizzarro: doveva infatti seguire una vacca solitaria che avrebbe trovato in un campo vicino, e dove questa si fosse poi nuovamente fermata, avrebbe dovuto erigere una città e darle il nome di [[Tebe (città greca antica)|Tebe]].<ref name=sec>Graves, p. 175; Grimal, p. 97.</ref>
 
Facile fu trovare l'animale della predizione, il cui manto sembrava raffigurare un cielo stellato, difficile fu però seguirlo. Dopo molti giorni di duro cammino, la mucca sacra si fermò infatti in una terra collinosa, denominata [[Beozia]]. Grato agli dei, Cadmo preparò un piccolo altare nel quale compiere sacrifici di ringraziamento in onore della dea [[Atena]]. Avendo però bisogno d'acqua, ordinò ai suoi compagni di procurarsela presso una vicina fonte situata in un boschetto. Gli uomini però non tornarono indietro. Cadmo, impensierito, andò a cercarli, e nel boschetto scoprì che fine avessero fatta i compagni: divorati da un terribile [[drago]], sacro ad [[Ares]], guardiano della fonte. Senza farsi intimidire dal mostro, l'eroe gli schiacciò la testa con una pietra, uccidendolo.<ref name=sec/>
Riga 57:
Un giorno Edipo ebbe una disputa con un corinzio, il quale per insultarlo, lo accusò di non essere figlio di Polibo ma un trovatello. Edipo, colpito da quelle parole, si rivolse ai genitori per sapere se l'insinuazione fosse vera. Essi, dopo molte reticenze, non poterono nascondergli che l'affermazione era corretta, ma essi non sapevano quali fossero le sue vere origini.<ref name=quin>Graves, pp. 338-339; Grimal, pp. 182-183.</ref>
 
Edipo, ansioso di sapere la verità, decise dunque di rivolgersi all'oracolo di Delfi. Lasciando segretamente Corinto, egli si recò a piedi fino a [[Delfi (città antica)|Delfi]], dove la profetessa del tempio gli diede solo un'oscura e minacciosa risposta: meglio sarebbe stato per lui non ritornare in patria, poiché avrebbe ucciso il padre e sposato la madre. Temendo per coloro che credeva suoi genitori, Edipo decise allora di non tornare più a Corinto, ma di emigrare in qualche terra lontana, dove non avrebbe in alcun modo potuto nuocere loro.<ref name=quin/>
 
Giunto in uno stretto passaggio, dove si congiungevano tre strade, egli incappò in un uomo su un carro, davanti al quale andava un servitore arrogante che intimava ai passanti di farsi da parte. Edipo rispose con aspre parole all'intimazione e ne nacque una colluttazione in cui Edipo uccise l'uomo sul carro. Soddisfatto per la vittoria, Edipo proseguì il cammino, ignorando che l'uomo da lui assassinato altri non era che Laio, il suo vero padre.<ref name=quin/>