Operazione Dragoon: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
aggiunte
aggiunte
Riga 5:
|Immagine = Operation Dragoon - map.jpg
|Didascalia = Mappa delle operazioni
|Data = 15 agosto - 14 settembre 1944
|Luogo = [[Francia]] meridionale
|Casus =
|Mutamenti_territoriali =
|Esito = Vittoria alleata
|Schieramento1 = {{USA 1912-1959}}<br />[[File:Flag of France (1794-1815).svg|20px|border]] [[Governo provvisorio della Repubblica francese|Francia]]<br />{{GBR}}<br />{{CAN 1921-1957}}
Riga 72 ⟶ 70:
Le unità dell'esercito tedesco nella Francia meridionale rispondevano a due strutture di comando separate. La Regione militare della Francia meridionale (Heersgebietes Südfrankreich), diramazione locale dell'[[Amministrazione militare tedesca della Francia]] (Militärverwaltung in Frankreich), aveva sede a Lione ed era comandata dal generale [[Heinrich Niehoff]]: l'organismo era responsabile degli affari correnti dell'occupazione, del controllo del territorio e delle linee di comunicazione, e della lotta contro i partigiani; sotto la direzione di Niehoff rientravano principalmente unità di polizia e di polizia militare tedesche ([[Feldgendarmerie]]), frazionate in una serie di comandi locali corrispondenti ai [[Dipartimenti della Francia|dipartimenti della regione]]. Le unità tattiche dell'esercito, destinate ai combattimenti campali e alla difesa delle coste, rispondevano invece agli ordini del Gruppo d'armate G ([[Heeresgruppe G]]), con sede a [[Tolosa]] e retto dal generale [[Johannes Blaskowitz]]. L'area di competenza di Blaskowitz era vastissima, comprendendo tutto il territorio francese tra la valle della [[Loira]] a nord e la costa del Mediterraneo a sud; la copertura della costa atlantica era responsabilità della [[1. Armee (Wehrmacht)|1. Armee]] del generale [[Kurt von der Chevallerie]], mentre la difesa della costa mediterranea ricadeva sulle spalle della [[19. Armee (Wehrmacht)|19. Armee]] del generale [[Friedrich Wiese]]<ref>{{cita|Zaloga|pp. 11-12}}.</ref>.
 
Originariamente il comando di Blaskowitz disponeva di un buon numero di unità da combattimento, ma dopo lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944 era stato costantemente privato delle truppe e degli equipaggiamenti migliori, spediti a puntellare il fronte tedesco nel nord della Francia. Particolarmente colpita dai trasferimenti fu la componente meccanizzata dell'Heeresgruppe G, la riserva mobile essenziale per accorrere in soccorso delle difese costiere assaltate dagli Alleati: nell'agosto 1944 questa riserva si era ridotta a un'unica divisione corazzata, l'[[11. Panzer-Division]], efficiente ma priva di uno dei suoi due battaglioni di carri armati, spedito in Normandia; collocata nella zona di Tolosa, questa divisione doveva tenersi pronta a muovere verso la costa atlantica o quella mediterranea a seconda di dove fosse sbarcato il nemico. La 19. Armee di Wiese aveva sette divisioni di fanteria schierate lungo la costa del Mediterraneo, di cui tre a ovest del Rodano sotto il comando del [[IV. Luftwaffen-Feldkorps]] del generale [[Erich Petersen]] (la [[189. Reserve-Division (Wehrmacht)|189. Reserve-Division]] e la [[198. Infanterie-Division (Wehrmacht)|198.]] e [[716. Infanterie-Division (Wehrmacht)|716. Infanterie-Division]]) e le altre quattro a est del fiume, equamente divise tra il [[LXXXV. Armeekorps (Wehrmacht)|LXXXV. Armeekorps]] e il [[LXII. Armeekorps (Wehrmacht)|LXII. Armeekorps]]: il primo, agli ordini del generale [[Baptist Knieß]], difendeva la zona compresa tra il Rodano e Tolone con la [[338. Infanterie-Division (Wehrmacht)|338. Infanterie-Division]] e la [[244. Infanterie-Division (Wehrmacht)|244. Infanterie-Division]]; il secondo, guidato dal generale [[Ferdinand Neuling]], difendeva la zona tra Tolone e il confine italiano con la [[242. Infanterie-Division (Wehrmacht)|242. Infanterie-Division]] e la [[148. Reserve-Division (Wehrmacht)|148. Reserve-Division]]. Alle spalle di questo schieramento si trovava poi la [[157. Infanterie-Division (Wehrmacht)|157. Reserve-Division]], di stanza nella zona di [[Grenoble]] e impiegata principalmente per fronteggiare i partigiani nella regione delle [[Alpi francesi]]<ref name=Zaloga-19>{{cita|Zaloga|pp. 16-19}}.</ref>.
 
Le divisioni di fanteria della 19. Armee erano organizzate secondo il modello della "divisione statica", con tre reggimenti di fanteria e un reggimento di artiglieria: praticamente prive di mezzi propri con cui spostarsi, erano destinate ai compiti sedentari di presidio delle fortificazioni e, di conseguenza, erano formate da soldati di scarto come gli uomini troppo anziani per la prima linea, i feriti non più in grado di svolgere compiti attivi e i ''[[Volksdeutsche]]'' reclutati nelle regioni recentemente annesse alla Germania. Tutte le divisioni inglobavano un certo numero di [[Ost-Bataillon]]<ref group="N">La 242. Infanterie-Division, investita in pieno dallo sbarco alleato, aveva tre Ost-Bataillon di armeni e azeri su un totale di dodici battaglioni in organico.</ref>, formazioni di fanteria composte da "volontari" provenienti dalle minoranze etniche dell'Unione Sovietica, quasi sempre prigionieri di guerra che avevano scelto l'arruolamento nella Wehrmacht per sfuggire a una morte per fame ed esecuzioni nei ''lager'' tedeschi. Per compensare le carenze di organico, le divisioni statiche avevano generalmente una maggiore dotazione di armi d'appoggio (mitragliatrici, [[mortaio (arma)|mortai]] e cannoni) rispetto a una normale divisione di fanteria, per quanto in massima parte composta da armamenti stranieri di preda bellica (italiani, francesi, sovietici, polacchi) oppure da armi tedesche obsolete; la presenza di armi di più [[calibro (armi)|calibri]] differenti rendeva difficile la fornitura di munizioni, accentuata dal fatto che la divisione non aveva i mezzi di trasporto per rifornire le sue unità una volta iniziata una battaglia. Le Reserve-Division erano migliori quanto a risorse umane ed equipaggiamento, pur non raggiungendo i livelli delle divisioni di fanteria standard: nominalmente erano unità per l'addestramento sul campo delle nuove reclute, in pratica erano impiegate per compiti di seconda linea come costruire fortificazioni e combattere i partigiani, quando non erano spedite in prima linea per compensare i buchi dello schieramento tedesco<ref name=Zaloga-19 />.
Riga 123 ⟶ 121:
 
=== La reazione tedesca ===
I quartieri generali dell'Heeresgruppe G a Tolosa e della 19. Armee ad Avignone furono messi in allerta dalle manovre diversive alleate poco prima della mezzanotte del 15 agosto, ricevendo poi alle 04:30 rapporti di intelligence dal comando tedesco in Italia che segnalavano la partenza di aerei da trasporto carichi di paracadutisti. Rapporti preliminari circa i lanci attorno a Le Muy arrivarono ad Avignone intorno alle 06:00 ma, a causa della perdita dei contatti con il quartier generale del LXII. Armeekorps a Draguignan, Wiese ricevette notizie certe degli sbarchi solo alle 10:30. Dalle 08:00 in poi i sabotaggi dei partigiani interruppero del tutto le comunicazioni telefoniche tra il comando di Blaskowitz e quello di Wiese, mentre quelle radio si rivelarono alquanto precarie; in effetti, per tutto il 15 agosto Blaskowitz ricevette notizie dal fronte dell'invasione solo tramite l'OB West a Parigi, che a sua volta le riceveva dalla rete di comunicazioni navale della Kriegsmarine. Blaskowitz ordinò subito di ritirare truppe dalle coste occidentali e di instradarle in direzione della valle del Rodano: ufficialmente per preparare un contrattacco, in realtà per dare avvio a una ritirata generale. Nel frattempo, Wiese convocò il generale [[Richard von Schwerin]], comandante della [[189. InfanterieReserve-Division (Wehrmacht)|189. Infanterie-Division]] in corso di trasferimento dalla zona a ovest del Rodano, e gli ordinò di assemblare tutte le truppe in grado di muovere in un ''[[Kampfgruppe]]'': abbastanza ottimisticamente, Wiese ordinò a Schwerin di avanzare lungo la valle dell'Argens, soccorrere il quartier generale del LXII. Armeekorps, distruggere i reparti aviotrasportati scesi a Le Muy e poi contrattaccare gli statunitensi sbarcati nel settore di Saint-Raphaël. Schwerin impiegò tutta la giornata del 15 agosto per mettere assieme battaglioni prelevati qui e là, fino a mettere in campo un reggimento piuttosto disorganizzato che si mise in marcia verso Le Muy alle 07:00 del 16 agosto. Mezz'ora dopo i tedeschi incapparono negli avamposti dei paracadutisti statunitensi a Les Arcs, dando inizio a una battaglia durata tutto il giorno: costantemente rinforzati da reparti e veicoli in arrivo dalle spiagge dello sbarco, gli statunitensi respinsero tutti gli attacchi e a sera il ''Kampfgruppe'' di Schwerin aveva perso metà delle truppe e la maggior parte dell'equipaggiamento pesante; approfittando del buio, i tedeschi si sganciarono e si ritirarono<ref>{{cita|Zaloga|pp. 50-51}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 105-108}}.</ref>.
 
Il battaglione trasporti tedesco asserragliato a Le Muy aveva resistito per tutta la notte tra il 15 e il 16 agosto e la mattina seguente agli attacchi dei paracadutisti alleati, ma capitolò nel pomeriggio del 16 agosto una volta che in zona furono arrivati i carri armati aggregati alla 45th Division. Il quartier generale del LXII. Armeekorps a Draguignan non fu mai soccorso: un battaglione di paracadutisti statunitensi occupò il paese alle 23:00 del 16 agosto, catturando buona parte dello stato maggiore dell'unità; lo stesso generale Neuling venne catturato nel pomeriggio del 18 agosto mentre tentava di svicolare tra le linee nemiche. Per tutta la giornata del 16 agosto gli statunitensi si dedicarono a consolidare le loro posizioni lungo la Blue Line: la 3rd Division e i commando francesi sulla sinistra affrontarono reparti della 242. Infanterie-Division trincerati su terreno impervio, raggiungendo a sera i propri obiettivi di [[Gonfaron]] e [[Le Lavandou]]; al centro la 45th Division occupò le posizioni previste sul Massiccio dei Maures, ed entro il 17 agosto rilevò gli aviotrasportati nella valle dell'Argens. La 36th Division sulla destra occupò l'abitato di Saint-Raphaël alle 09:30 e quello di Fréjus alle 13:30, ma passò il resto del 16 agosto a eliminare nel corso di violenti combattimenti i reparti della 242. Infanterie-Division asserragliati nei bunker della zona; la 148. Reserve-Division inviò un battaglione da Cannes al contrattacco contro il fianco destro della 36th Division lungo la strada costiera, ma l'azione fu rapidamente respinta dagli statunitensi che si attestarono a [[Mandelieu-la-Napoule|La Napoule]]. A causa dello strapotere aereo alleato la Luftwaffe poteva azzardare solo qualche bombardamento mordi-e-fuggi sfruttando i periodi di [[crepuscolo]], ma i risultati furono deludenti: l'unico successo fu ottenuto la sera del 15 agosto quando un bombardiere Do-217 affondò con un missile antinave una [[Landing Ship Tank]] nel settore Camel, causando una quarantina di vittime; gli Alleati avevano sviluppato sistemi di ''[[jamming]]'' per disturbare i sistemi di guida dei missili tedeschi e, dopo aver perso una mezza dozzina di velivoli in tre giorni senza altri risultati, la Luftwaffe rinunciò agli attacchi alla testa di ponte<ref>{{cita|Zaloga|pp. 51-54}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 118-121}}.</ref>.
Riga 130 ⟶ 128:
 
=== Oltre la testa di ponte ===
Gli ordini relativi alla 19. Armee prevedevano di far ripiegare verso nord il IV. Luftwaffen-Feldkorps lungo la sponda occidentale del Rodano e il LXXXV. Armeekorps (cui erano stati uniti i resti del LXII. Armeekorps dopo la perdita dei contatti con il suo quartier generale a Draguignan) lungo la sponda orientale; i resti della 242. Infanterie-Division dovevano difendere Tolone fino all'ultimo, mentre Marsiglia sarebbe stata tenuta dalla 244. Infanterie-Division; le unità del LXII. Armeekorps rimaste a est della zona di invasione (la 148. e la 157. Reserve-Division) dovevano ripiegare in direzione dell'Italia e attestarsi sulle Alpi. Blaskowitz e Wiese speravano di poter mettere in atto una ritirata ordinata, ripiegando a scaglioni su linee difensive prestabilite, ma la situazione volse al peggio sin dal subito. Intuendo la debolezza del nemico, già il 17 agosto Truscott aveva dato ordine al VI Corps di spingersi oltre le posizioni prefissate della Blue Line: a ovest della testa di ponte la 3rd Division, i commando francesi e un Combat Command dell'appena sopraggiunta 1er1re DB risalirono le vallate dei fiumi [[Real Martin]] e [[Gapeau]], infransero al resistenza di unità sparse della 242. Infanterie-Division e occuparono [[La Roquebrussanne]] il 18 agosto e [[Brignoles]] la mattina del 19 agosto; al centro, la 45th Division uscì fuori dalla zona di Le Luc - [[Vidauban]] e avanzò verso nord incontrando poca resistenza, raggiungendo [[Barjols]] il 10 agosto: l'avanzata sfondò la linea difensiva che la 19. Armee stava ancora cercando di formare, e portò avanti l'accerchiamento da nord di Tolone e Marsiglia. A est la 36th Division completò il rastrellamento della parte settentrionale della valle dell'Argens, spingendo unità da ricognizione verso nord e nord-est le quali non incontrarono alcuna resistenza significativa. Questi rapporti spinsero Truscott a far entrare in azione la sua forza di sfruttamento mobile, la TF Butler, la mattina del 18 agosto: dopo aver raggiunto la zona di Barjols seguendo il percorso della 45th Division, la task force proseguì verso nord avanzando di dieci chilometri fino a portarsi oltre il corso del fiume [[Verdon (fiume)|Verdon]] quel pomeriggio; il giorno successivo l'unità riprese la marcia verso nord-ovest, superò il corso del fiume [[Durance (fiume)|Durance]] e prese le cittadine di [[Sisteron]] e [[Digne-les-Bains]] entro la fine della giornata. La resistenza tedesca fu quasi inesistente: a Digne i 400-500 membri della guarnigione tedesca (poliziotti e personale di retrovia), isolati e sotto assedio da parte dei partigiani francesi fin dal 14 agosto, si arresero poco dopo l'arrivo dei primi reparti statunitensi<ref>{{cita|Zaloga|p. 57}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 128-133}}.</ref>.
 
La sera del 18 agosto Devers, Patch e de Lattre de Tassigny si incontrarono per stabilire un importante cambio dei piani alleati. Le decrittazioni fornite da "Ultra" non solo allontanavano qualsiasi timore di un imminente contrattacco alla testa di ponte alleata, ma indicavano che i tedeschi erano in piena ritirata lungo la valle del Rodano. Truscott stava insistendo con Patch perché le unità corazzate francesi venissero spostate sotto il suo comando in modo da affrettare l'inseguimento dei tedeschi in ritirata, ma Patch era preoccupato dalla situazione logistica, visto che lo sbarco dei rifornimenti nella testa di ponte non riusciva a tenere il passo dell'inaspettata rapidità dell'avanzata del VI Corps oltre la Blue Line. Oltre a rivendicare il diritto di tenere tutte le forze francesi sotto il suo comando, de Lattre insistette perché al 2e corps d'armée di de Larminat venisse consentito di portare avanti la sua missione originaria, ovvero catturare i porti di Tolone e Marsiglia e garantire così l'afflusso dei rifornimenti alle forze alleate; vista la situazione logistica in peggioramento, i piani originari vennero non solo riconfermati ma accelerati, in modo che i tedeschi non avessero il tempo per mettere in piedi una difesa organizzata dei porti. Il completamento dello sbarco del 2e corps d'armée, originariamente previsto per il 25 agosto, fu accelerato al massimo ed entro la notte del 18 agosto le truppe francesi erano quasi tutte a terra, anche se prive di metà dei veicoli e dell'equipaggiamento pesante previsto; contemporaneamente, Truscott ricevette l'ordine di inviare la 3rd Division ad [[Aix-en-Provence]] per proteggere il fianco settentrionale dell'attacco francese, mentre la 45th Division doveva spingersi oltre la Durance e la 36th Division marciare su Genoble sulla scia della TF Butler; la 1st Airborne Task Force, rinforzata dalla First Special Service Force, fu spostata sul lato orientale della testa di ponte con l'incarico di completare la liberazione della [[Costa Azzurra]] fino al confine franco-italiano<ref>{{cita|Zaloga|pp. 58-59}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 133-137}}.</ref>.
 
Il piano originario prevedeva di catturare i porti in successione, prima Tolone e poi Marsiglia, ma visto il rapido disfacimento della resistenza tedesca de Lattre e de Larminat misero in piedi un attacco generale su tutto il fronte. Il primo obiettivo era [[Hyères]], nove chilometri a est di Tolone, verso cui mosse il 19 agosto un reggimento rinforzato della 1er1re DMI lungo la strada costiera: l'attacco sferrato il giorno seguente venne inizialmente bloccato dalla resistenza di un Ost-Battalion della 242. Infanterie-Division, attestato nelle postazioni fortificate intorno alla città ma, contemporaneamente, la 9e DIC aggirò Hyères occupando alcuni centri a nord-ovest, tra cui [[Solliès-Pont]]. La guarnigione di Hyères e della vicina isola di [[Porquerolles]] si arrese poi il 21 agosto, ma una batteria di artiglieria della Kriegsmarine a Cap de l'Esterel resistette fino al 23 agosto nonostante numerosi bombardamenti delle navi al largo. Tolone, città pesantemente fortificata e da cui la popolazione civile era stata evacuata a forza, era difesa da circa {{M|18000}} tedeschi tra soldati, marinai e avieri agli ordini dell'ammiraglio [[Heinrich Ruhfus]]; dopo aver isolato al città nel corso del 20 agosto, il giorno seguente la 3e DIA lanciò i primi assalti alle difese tedesche asserragliate lungo una catena id vecchi forti costruiti dai francesi, rinnovando l'azione il 22 e 23 agosto dopo aver ricevuto rinforzi dalla 1er1re DIM e dalla 9e DIC. Superata la catena di forti che proteggeva la Tolone da nord, nel pomeriggio del 23 agosto i primi reparti francesi fecero il loro ingresso nel centro della città, e il giorno seguente i capisaldi tedeschi iniziarono ad arrendersi uno dopo l'altro; l'ammiraglio Ruhfus, asserragliato con gli ultimi reparti nelle fortificazioni della penisola di [[Saint-Mandrier-sur-Mer|Saint-Mandrier]], si arrese infine la mattina del 28 agosto dopo una serie di pesanti bombardamenti: circa {{M|17000}} tedeschi finirono prigionieri, mentre le perdite francesi nella [[battaglia di Tolone (1944)|battaglia di Tolone]] ammontarono a {{M|2700}} morti e feriti<ref>{{cita|Zaloga|pp. 60-62}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 137-140}}.</ref>.
 
Nel mentre, un reggimento distaccato dalla 3e DIA stava procedendo verso Marsiglia insieme alle colonne corazzate della 1er1re DB. Il generale [[Hans Schaefer]] teneva la città con circa {{M|13000}} uomini della Wehrmacht; la città aveva fortificazioni dal lato di terra molto meno estese di quelle di Tolone, ma soprattutto aveva una popolazione di circa mezzo milione di persone esasperata dalla brutale occupazione tedesca e galvanizzata dalle notizie che provenivano da Parigi, dove il 19 agosto la Resistenza aveva fatto partire [[Liberazione di Parigi|una sollevazione popolare]]. Dopo un'avanzata praticamente incontrastata, il 21 agosto i reparti francesi arrivarono nei sobborghi della città nelle vicinanze di [[Auriol]]; non appena si sparse la notizia, la mattina del 22 agosto a Marsiglia esplose una rivolta spontanea: i rivoltosi avevano poche armi, ma la guarnigione non era sufficientemente numerosa da poterli reprimere e, la mattina del 23 agosto, l'avanguardia della 3e DIA entrò in città dal lato orientale accolta dalle acclamazioni della folla, mentre i tedeschi ripiegavano nelle fortificazioni allestite dal lato del mare. Fallito un primo negoziato, i francesi fecero affluire in città il resto della 3e DIA liberato dall'assedio di Tolone, iniziando a espugnare i capisaldi tedeschi uno a uno; la resa formale di Schaefer avvenne infine la mattina del 28 agosto. La [[battaglia di Marsiglia (1944)|battaglia di Marsiglia]] costò ai francesi {{M|1825}} tra morti e feriti, mentre {{M|11000}} tedeschi furono fatti prigionieri. I tedeschi avevano demolito le strutture portuali e ingombrato la rada con mine e relitti di navi affondate, ma lavorando alacremente gli Alleati riaprirono il porto al traffico navale il 15 settembre; entro la fine di settembre Marsiglia era già in grado di ricevere oltre {{M|100000}} tonnellate di merci, salite in ottobre a {{M|500000}} tonnellate al mese<ref>{{cita|Zaloga|pp. 62-69}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 140-142}}.</ref>.
 
=== L'inseguimento ===
Riga 143 ⟶ 141:
L'attenzione dei due contendenti si stava nel frattempo spostando più a est. La 157. Reserve-Division era disseminata su una vasta area compresa tra Grenoble, [[Gap (Francia)|Gap]] e [[Aix-les-Bains]] a caccia di partigiani: la 19. Armee comandò alla divisione di tenere le posizioni fino al 30 agosto in modo da proteggere il fianco orientale del LXXXV. Armeekorps in ritirata lungo il Rodano, ma contemporaneamente il comando tedesco in Italia le ordinò di affrettare la prevista ritirata verso le Alpi per impedire che gli Alleati si impossessassero dei valichi alpini; il comandante della divisone, generale Karl Pflaum, ritenne più prudente eseguire questo secondo ordine e la 157. Reserve-Division si ritirò da Grenoble alla mezzanotte del 21 agosto, aprendo un enorme varco nel fianco orientale della 19. Armee dentro cui si tuffarono la TF Butler e, nella sua scia, la 36th Division. La TF Butler riprese a muovere da Sisteron la mattina del 20 agosto prendendo, con l'aiuto dei ''maquis'', Gap quel pomeriggio dopo una breve battaglia che lasciò 900 prigionieri in mano agli Alleati; nella notte tra il 20 e il 21 agosto, Butler ricevette nuovi ordini: invece di puntare su Grenoble come previsto, Truscott gli comandò di piegare a ovest e raggiungere il corso del Rodano all'altezza di [[Montélimar]], per tagliare la principale via di ritirata dei tedeschi lungo la sponda orientale del fiume. La mossa era alquanto azzardata, visto che le forze statunitensi avrebbero affrontato un numero imprecisato i tedeschi dovendo oltretutto mantenere un collegamento con la testa di sbarco unicamente tramite tortuose e pessime strade di montagna, ma la mattina del 21 agosto la TF Butler si mise in marcia verso ovest raggiungendo [[Crest (Drôme)|Crest]] dopo una marcia incontrastata di venticinque chilometri. Da qui gli uomini di Butler si spostarono prima a sud e poi di nuovo a ovest, occupando nel pomeriggio una piccola altura (Quota 300) a circa cinque chilometri a nord di Montélimar: l'altura dominava la sottostante Strada statale 7 che correva parallela alla sponda orientale del Rodano, lungo la quale stavano transitando centinania di veicoli e migliaia di soldati tedeschi in ritirata verso nord. Le forze statunitensi erano troppo piccole per bloccare la strada, ma dalla loro posizione dominante iniziarono subito ad aprire un intenso fuoco sulle colonne tedesche<ref>{{cita|Zaloga|pp. 57-58, 70-71}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 144-149}}.</ref>.
 
L'inaspettata comparsa deleldelle forze statunitensi sul fianco roientale della sua ritirata spinse Wiese a reagire immediatamente: il 22 agosto una forza improvvisata incentrata sul battaglione da ricognizione dell'11 Panzer-Division lanciò un contrattacco, tagliando le retrovie della TF Butler a [[Puy-Saint-Martin|Puy]] ma venendo ricacciata indietro da un contrattacco statunitense sferrato quella sera. Il 23 agosto entrambi i contendenti fecero avanzare nuove forze: rallentata anche dall'iniziale indecisione di Truscott dopo la puntata offensiva tedesca ad Aix-e-Provence, la 36th Division si era mossa cautamente e i suoi reparti di testa raggiunsero la TF Butler solo la sera del 22 agosto; il comandante della divisione, generale [[John E. Dahlquist]], passò quindi tutta la giornata seguente a consolidare le posizioni a est di Montélimar. La mancanza di carburante e autocarri da trasporto era un problema più urgente della mancanza di truppe, visto che lasciava gli statunitensi con poche munizioni per la loro artiglieria. Nel frattempo, la 11. Panzer-Division riuscì in qualche modo a districare i suoi reparti dall'immenso ingorgo di traffico formatosi sulla Strada stataleStatale 7 portando, verso mezzogiorno del 23 agosto, un primo ''Kampfgruppe'' di carri armati e ''[[Panzergrenadier]]'' nelle vicinanze di Montélimar, anche se il resto della divisione non fu in posizione fino al giorno dopo. Dopo varie scaramucce il 23 agosto, la battaglia si riaccese più intesa il 24 agosto: i contrattacchi tedeschi portarono infine alla riconquista di Quota 300, e Dahlquist decise quindi di arretrare il suo schieramento in posizione difensiva lungo il fiume [[Roubion (fiume)|Roubion]]. Ammassata una grossa forza con reparti della 11. Panzer-Division, della [[198. Infanterie-Division (Wehrmacht)|198. Infanterie-Division]], delle unità di terra della Luftwaffe e di artiglieria, i tedeschi sferrarono una grossa offensiva contro la linea della 36th Division sul Roubion il 25 agosto: l'azione di sei diversi ''Kampfgruppe'' si rivelò alquanto scoordinata e fallì davanti alla resistenza degli statunitensi, i quali anzi passarono al contrattacco, ripresero Quota 300 e tagliarono la Strada stataleStatale 7 all'altezza di [[La Coucourde]]; una forza tedesca rabberciata contrattaccò a sua volta all'imbrunire e riaprì la strada dopo la mezzanotte del 26 agosto. I combattimenti proseguirono il 26, 27 e 28 agosto: i tedeschi non riuscirono a scacciare le forze statunitensi e dovettero proseguire la ritirata lungo la Statale 7 sotto il fuoco nemico, perdendo numeroso equipaggiamento; gli statunitensi, a loro volta, non furono in grado di chiudere la strada e impedire che i tedeschi si portassero in salvo verso nord oltre il corso del fiume [[Drôme (Alvernia-Rodano-Alpi)|Drôme]]. Le ultime unità tedesche riuscirono a districarsi dalla zona di Montélimar nella notte tra il 28 e il 29 agosto; la mattina dopo la retroguardia della 198. Infanterie-Division finì intrappolata tra la 36th Division a nord e la 3rd Division a sud, che Truscott aveva spedito all'inseguimento dei tedeschi lungo la Statale 7: circa {{M|3500}} tedeschi, tra cui il comandante della 198. Infaterie-Division generale Richter, si arresero agli statunitensi. Scontri minori proseguirono poi fino al 31 agosto, mentre gli statuntensi ripulivano la riva nord del Drôme dagli ultimi ritardatari tedeschi<ref>{{cita|Zaloga|pp. 71-8180}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 149-167}}.</ref>.
 
La [[battaglia di Montélimar]] fu deludente per entrambe le parti. Gli statunitensi, che contarono {{M|1575}} perdite nello scontro, si lasciarono sfuggire l'occasione di annientare buona parte della 19. Armee tedesca: anche senza bloccare fisicamente la Statale 7, l'artiglieria statunitense avrebbe potuto distruggere non solo le colonne del LXXXV. Armeekorps in marcia lungo di essa ma anche quelle del IV. Luftwaffen-Feldkorps in movimento sulla sponda opposta del Rodano, che invece sfilarono via disturbate solo dagli attacchi aerei e dei partigiani. Se ciò non avvenne dipese principalmente dalla carenza di carburante e autocarri con cui rifornire i cannoni di munizioni, a sua volta frutto della pianificazione prudente di tutta l'operazione Dragoon: la debole resistenza tedesca agli sbarchi portò a un'espansione della testa di ponte molto più veloce di quanto preventivato, e la logistica non riuscì a tenere il passo dell'avanzata; il VI Corps rimase vittima del suo successo. Ma se la 19. Armee era riuscita a districarsi dalla trappola, le perdite tedesche risultarono comunque tremende: il LXXXV. Armeekorps registrò 600 morti, {{M|1500}} feriti, {{M|5800}} prigionieri e diverse migliaia di dispersi durante la ritirata dal 21 al 31 agosto; il confinante IV. Luftwaffen-Feldkorps se la cavò meglio, subendo 260 morti, 580 feriti e {{M|2160}} dispersi nel medesimo periodo. Finita in testa alla colonna delle truppe in ritirata l'11. Panzer-Division salvò buona parte del suo organico ({{M|12500}} uomini) e dei suoi carri armati, ma le meno mobili divisioni di fanteria che arrancavano alle sue spalle furono decimate: la [[338. Infanterie-Division (Wehrmacht)|338. Infanterie-Division]] fu ridotta a {{M|1810}} effettivi, la 198. Infanterie-Division a circa {{M|2600}}. Pesanti furono inoltre e perdite di cannoni, veicoli ed equipaggiamento<ref>{{cita|Zaloga|pp. 80-81}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 167-170}}.</ref>.
 
=== La fine della campagna ===
Dopo Montélimar gli Alleati riorganizzarono il loro schieramento in vista del successivo obiettivo, Lione: la 45th Division, che nel frattempo aveva raggiunto senza colpo ferire Grenoble, doveva proseguire verso nord, superare il basso corso del Rodano e portarsi a [[Bourg-en-Bresse]] per tagliare la via di ritirata ai tedeschi; la 36th Division, seguita dalla 3rd Division, doveva proseguire nell'inseguimento del nemico risalendo la sponda orientale del Rodano dritta fino a Lione; sulla sponda occidentale avanzavano in parallelo ai reparti statunitensi due divisioni del 2e corps d'armée francese, la 1re DMI a contatto del fiume e la 1re DB più larga a ovest. Dopo notizie dello scoppio di un'insurrezione da parte della Resistenza francese a Lione, Wiese affrettò il IV. Luftwaffen-Feldkorps perché riprendesse il controllo della città e proteggesse il ripiegamento del decimato LXXXV. Armeekorps; a protezione dello scoperto fianco orientale fu invece spedita la relativamente intatta 11. Panzer-Division. Catturati due ponti intatti sul Rodano, tra il 30 e il 31 agosto la 45th Division avanzò fino a [[Meximieux]] e [[Pont-d'Ain]]; la divisione fu poi ingaggiata dalle avanguardie dell'11. Panzer-Division in una serie di scaramucce dall'esito altalenante il 1º settembre, mentre i suoi attacchi il 2 e 3 settembre alle difese allestite dai tedeschi intorno a Bourg-en-Bresse furono inizialmente bloccati. Uno squadrone di cavalleria corazzata statunitense cercò di aggirare le posizioni tedesche a Bourg, avanzando verso nord fino a [[Marboz]] e raggiungendo il 3 settembre [[Montrevel-en-Bresse|Montrevel]]; qui però gli statunitensi furono contrattaccati da un ''Kampfgruppe'' dell'11. Panzer-Division: dotato solo di veicoli leggeri, lo squadrone fu soverchiato lasciando 126 prigionieri in mano ai tedeschi. La 45th Division prese infine Bourg il 4 settembre, ma per quella data la 19. Armee aveva superato Lione e continuato la sua ritirata verso nord attraverso [[Mâcon]]. Truscott lasciò ai francesi l'onore di liberare Lione il 3 settembre; aggirando la città da ovest, la 1re DB riuscì a intrappolare parte della retroguardia del IV. Luftwaffen-Feldkorps una ventina di chilometri a nord della città, prendendo quasi {{M|2000}} prigionieri<ref>{{cita|Zaloga|pp. 81-87}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 171-181}}.</ref>.
 
La ritirata della 19. Armee proseguì verso nord in direzione di [[Besançon]] e [[Digione]], verso cui stavano confluendo anche i reparti della 1. Armee ritirati dalla costa atlantica; gli ordini per l'Heeresgruppe G erano di attestarsi saldamente a Digione, per poteggere il fianco meridionale di una manovra di contrattacco in preparazione contro la Third Army statunitense (che, superata la Senna, stava continuando ad avanzare verso sud-est in direzione della [[Lorena (regione francese)|Lorena]]) e impedire agli statunitensi di superare il "varco di [[Belfort]]" (l'area relativamente aperta tra i [[Vosgi]] a nord e il [[Massiccio del Giura]] a sud) da cui si accedeva direttamente al [[Reno]] e al confine tedesco. Le truppe tedesche erano tuttavia pesantemente disorganizzate, e l'avanzata degli Alleati proseguì: a ovest, la 1re DB sfondò le fragili difese del IV. Luftwaffen-Feldkorps, prese [[Givry (Saona e Loira)|Givry]] e [[Chalon-sur-Saône]] il 5 settembre e, fermandosi solo per fare rifornimento di carburante, raggiunse [[Beaune]] l'8 settembre dove almeno {{M|3000}} ritardatari dei reparti tedeschi evacuati dalla costa atalantica, con veicoli, cannoni e rifornimenti, furono catturati dai francesi. Il VI Corps avanzava con in testa la 3rd Division al centro, la 36th Division sulla sinistra e la 45th Division in retroguardia, mentre la 3e DIA proteggeva il suo fianco orientale fino al confine con la [[Svizzera]]: il LXXXV. Armeekorps allestì una linea difensiva sul fiume [[Doubs (fiume)|Doubs]], ma gli statunitensi superarono il corso d'acqua il 6 settembre e accerchiarono Besançon, caduta l'8 settembre con circa {{M|2000}} tedeschi presi prigionieri. La 19. Armee dovette continuare a ritirarsi in direzione dei Vosgi, anche se all'estremità orientale del suo fronte l'11. Panzer-Divison riuscì a bloccare i tentativi della 3e DIA di aprirsi la strada verso il "varco di Belfort" per la via più breve. Il VI Corps virò verso est facendo perno sulla 45th Division, ma il 10 settembre la 3rd Division al centro impattò in una forte resistenza tedesca attorno a [[Vesoul]] che la tenne bloccata per giorni; solo il 12 settembre, dopo che la 36th Division ebbe iniziato una manovra di accerchiamento da nord, i tedeschi si ritirarono<ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 181-192}}.</ref>.
 
La campagna volgeva ormai al termine. Disturbata solo dalla resistenza di di sparpagliati gruppi tedeschi, e più significativamente dalla mancanza di carburante, la 1re DB liberò senza opposizione Digione l'11 settembre e proseguì la marcia verso nord in direzione di [[Langres]], con la 1re DMI sul suo fianco occidentale; le due divisioni avevano stabilito contatti telefonici con le prime avanguardie della Third Army più a nord, giunte a [[Châtillon-sur-Seine]], e il contatto fisico fu stabilito infine nel pomeriggio di quello stesso 11 settembre quando pattuglie della 1re DMI da sud e della [[6th Armored Division]] da nord si incontrarono a [[Saulieu]], sancendo il ricongiungimento delle forze delle operazioni Overlord e Dragoon e la costituzione di un fronte alleato continuo dalla manica al Mediterraneo. Tra il 13 e il 14 settembre le unità del VI Corps raggiunsero una linea che correva tra le cittadine di [[Fougerolles (Alta Saona)|Fougerolles]], [[Luxeuil-les-Bains|Luxeuil]], [[Lure (Alta Saona)|Lure]] e [[Villersexel]], con altre unità francesi sul loro fianco destro da Villersexel al confine svizzero; la 19. Armee era in completo disordine e vicina al collasso, ma l'ulteriore spinta che Truscott stava progettando in direzione del varco di Belfort venne bloccata per ordine di Patch il 14 settembre. Quel giorno le forze dell'operazione Dragoon passarono ufficialmente dalla direzione strategica dell'AFHQ di Wilson a quella dello SHAEF di Eisenhower il quale, impegnato in altre ben più pressanti operazioni in altri settori del fronte e alle prese con gravi problemi di rifornimento delle sue sovaestese armate; questo sancì la fine della campagna<ref>{{cita|Zaloga|pp. 87-88}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 192-194, 223}}.</ref>.
 
== Conseguenze ==