Operazione Dragoon: differenze tra le versioni
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== Conseguenze ==
La valutazione complessiva della campagna alleata nel sud della Francia diede adito a discussioni complesse quasi quanto quelle che portarono alla genesi dell'operazione Dragoon. L'operazione si tradusse in un successo di vaste proporzioni per le forze degli Alleati, una delle loro maggiori vittorie nell'estate del 1944: circa due terzi della Francia furono liberati con una campagna di circa un mese. Gli assalti anfibi del 15 agosto furono portati felicemente a termine superando diversi ostacoli organizzativi, dalla carenza di mezzi da sbarco alla pianificazione frettolosa e alla mancanza di addestramento preliminare; memore dell'esperienza di Anzio, Truscott non aveva nessuna intenzione di rimanere intrappolato nella testa di ponte e spinse per lanciare un'offensiva a tutto campo, a maggior ragione dopo che gli Alleati si furono resi conto di quanto debole fosse la resistenza tedesca nella Francia meridionale. Questo si tradusse in un'avanzata spettacolare: al 9 settembre il VI Corps era avanzato in linea d'aria di circa 300 chilometri dalle spiagge dello sbarco; per tenere il ritmo dell'avanzata il quartier generale del corpo venne spostato di località in località così di continuo che i suoi membri lo paragonarono a un circo itinerante. A titolo di confronto, le forze alleate sbarcarono in Normandia coprirono al stessa distanza di quelle dell'operazione Dragoon nell'arco di novantasei giorni contro i ventisei delle seconde; le forze di Eisenhower affrontarono una resistenza tedesca incomparabilmente più feroce di quella incontrata dalle forze di Devers, ma avevano anche molte più divisioni su cui ripartire l'onere dei combattimenti: la campagna nel sud della Francia cadde interamente sulle spalle di un piccolo numero di divisioni alleate che operarono praticamente senza tregua per tutta la sua durata, con i soldati spesso costretti a procedere a piedi perché i (relativamente pochi) automezzi disponibili erano dirottati al trasporto di carburante e munizioni per le unità d'avanguardia. Alla metà di settembre 1944 i reparti di Devers erano logori e bisognosi di un periodo di riposo e riorganizzazione: al 9 settembre il VI Corps contava circa {{M|4500}} perdite in battaglia (tra cui {{M|2050}} morti, dispersi o prigionieri) e {{M|5300}} perdite al di fuori dei combattimenti; le perdite dei reparti francesi sono più incerte a seconda che si includano o meno le vittime nei ranghi della Resistenza, ma sono solo leggermente più elevate di quelle del VI Corps<ref name=Zaloga-91>{{cita|Zaloga|pp. 88-91}}.</ref><ref name=Clarke-198>{{cita|Clarke & Ross|pp. 194-198}}.</ref>.
Molti dei dibattiti sull'utilità dell'operazione Dragoon ruotano sul mancato accerchiamento e distruzione dell'Heeresgruppe G tedesco. Pur non colti particolarmente di sorpresa dallo sbarco, Blaskowitz e Wiese non potevano fare molto più di quanto effettivamente fecero per contrastare lo strapotere delle forze degli Alleati, per quanto le loro prime reazioni furono più disorganizzate del dovuto. Se Blaskowitz fosse stato autorizzato ad avviare il ripiegamento verso nord delle sue forze ai primi di agosto 1944, come aveva in effetti proposto, l'Heeresgruppe G si sarebbe potuto ritirare subendo perdite minime; autorizzando la ritirata solo il 17 agosto, l'alto comando tedesco condannò il gruppo d'armate a subire tutto il peso delle offensive alleate, e fu una relativa fortuna che Blaskowitz fosse riuscito in qualche modo a districare circa metà dei suoi effettivi dalla Francia meridionale e centrale fino a ricostruire una linea difensiva più o meno solida ai piedi dei Vosgi, ancora lontano dal confine della Germania. Le perdite tedesche furono comunque pesanti: le stime per l'Hereesgruppe G riportano al 14 settembre un totale di circa {{M|7000}} morti e {{M|21000}} feriti durante la campagna, cui sommare circa {{M|106250}} prigionieri catturati durante le operazioni nella Francia meridionale e centrale, compresi i reparti isolati e costretti ad arrendersi dopo il ricongiungimento delle forze di Devers ed Eisenhower; aggiungendo i {{M|25000}} tedeschi lasciati nelle piazzeforti lungo la costa atlantica e, di fatto, non più impegnati fino alla fine della guerra, l'Heeresgruppe G perse un totale di {{M|143250}} uomini. Alla fine della campagna la 19. Armee era l'ombra di sé stessa: l'11. Panzer-Division aveva ancora circa {{M|6500}} uomini, ma la sua componente corazzata schierava non più di una dozzia di carri armati; molte divisioni di fanteria erano ridotte a {{M|3000}} uomini o anche meno, con la 189. Infanterie-Division che ne aveva meno di {{M|1000}}<ref name=Zaloga-91 /><ref name=Clarke-198 />.
Molti soldati tedeschi riuscirono a salvarsi fondamentalmente per via dei problemi logistici degli Alleati: la carenza di carburante e mezzi di trasporto impedì uno sfruttamento rapido del successo degli sbarchi e la riuscita delle manovredi accerchiamento degli Alleati, in particolare a Montelimar. La mancanza di ambizione del piano originario, troppo prudente, fu la causa di queste carenze, ma era difficile da evitare: il piano venne basato sull'esperienza concreta degli sbarchi in Italia, dove i tedeschi avevano reagito subito sferrando contrattacchi alle teste di ponte.
== Note ==
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