Operazione Dragoon: differenze tra le versioni

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=== Affossamento, e rinascita ===
[[File:Nisida, partenza Operazione Dragoon (08.08.1944).jpg|thumb|left|upright=1.2|ForzeMezzi alleateda sbarco alleati a [[Nisida]] l'8 agosto 1944, durante i preparativi per l'operazione Dragoon]]
 
Resuscitato a dicembre 1943, il piano dell'operazione Anvil tornò in forse a febbraio 1944. Lasciata la guida dell'AFHQ nel Mediterraneo per assumere l'alto comando delle forze alleate destinate all'Europa nord-occidentale ([[Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force]] o SHAEF), il generale statunitense [[Dwight D. Eisenhower]] si trovò a dover soddisfare le pressanti richieste dei suoi sottoposti circa l'aumento delle forze da impiegare per i progettati sbarchi in [[Normandia]] dell'operazione Overlord; Eisenhower era un sostenitore dell'operazione Anvil, ma riteneva che dovesse coinvolgere almeno tre divisioni perché potesse essere di qualche aiuto per lo svolgimento di Overlord: con una forza più ridotta, il piano diventava inutile. Le risorse anfibie per Anvil continuavano a venire contese da Overlord da un lato e dal fronte italiano dall'altro, in particolare dopo che, il 22 gennaio 1944, gli Alleati tentarono un aggiramento della Linea Gustav [[Sbarco di Anzio|sbarcando ad Anzio]] (operazione Shingle): l'azione si risolse in un mezzo fiasco, con le forze anglo-statunitensi finite bloccate dai contrattacchi tedeschi in una stretta [[testa di ponte]] rifornibile solo dal mare, impedendo di sganciare le risorse anfibie degli Alleati a favore di altri piani. La nuova situazione offrì l'opportunità a Churchill e ai generali britannici per tornare alla carica contro Anvil, con argomentazioni che né Eisenhower né il JCS poterono ignorare: gli Alleati stavano tentando di eseguire tre grandi campagne (Overlord, Italia e Anvil), ma non stavano destinando a nessuna delle tre le risorse sufficienti per un loro sicuro successo. Il fronte italiano stava già attirando forze tedesche lontano dalla Francia, quindi stava già aiutando la riuscita di Overlord: meglio sarebbe stato sacrificare Anvil, spostare i mezzi anfibi destinati a essa in favore dello sbarco in Normandia e alimentare con le truppe già nel Mediterraneo la campagna in Italia, la cui buona riuscita avrebbe in definitiva reso inutile l'invasione della Francia meridionale. A marzo Eisenhower raccomandò infine prima di rimandare l'attuazione di Anvil a dopo l'occupazione alleata di Roma, slegandola quindi dalla contemporaneità con Overlord, e poi di ridurre la portata dell'operazione allo sbarco di una sola divisione, derubricando l'azione da attacco complementare a Overlord a mero diversivo per sviare i tedeschi. Il JCS e Marshall continuavano a sostenere l'idea di Anvil, ma all'inizio di aprile dovettero cedere e, d'intesa con i britannici, approvarono la linea proposta da Eisenhower: i mezzi anfibi in eccesso rispetto allo sbarco di una sola divisione furono inviati a sostegno di Overlord, e gli aerei, le truppe e le risorse logistiche già nel Mediterraneo furono lasciate a disposizione del successore di Eisenhower all'AFHQ, il generale britannico [[Henry Maitland Wilson]], per l'attuazione di un'offensiva in Italia all'inizio di maggio (un mese prima di Overlord). La data per il lancio di Anvil fu prevista per la fine di luglio o, più realisticamente, la fine di agosto (due o tre mesi dopo Overlord), ma Wilson fu autorizzato a prendere la decisione finale sull'attuazione dell'operazione: considerando che Wilson non era un sostenitore di Anvil, questo significava in buona sostanza affossare definitivamente il piano<ref name=Zaloga-8 /><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 13-17}}.</ref>.
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Gli ordini relativi alla 19. Armee prevedevano di far ripiegare verso nord il IV. Luftwaffen-Feldkorps lungo la sponda occidentale del Rodano e il LXXXV. Armeekorps (cui erano stati uniti i resti del LXII. Armeekorps dopo la perdita dei contatti con il suo quartier generale a Draguignan) lungo la sponda orientale; i resti della 242. Infanterie-Division dovevano difendere Tolone fino all'ultimo, mentre Marsiglia sarebbe stata tenuta dalla 244. Infanterie-Division; le unità del LXII. Armeekorps rimaste a est della zona di invasione (la 148. e la 157. Reserve-Division) dovevano ripiegare in direzione dell'Italia e attestarsi sulle Alpi. Blaskowitz e Wiese speravano di poter mettere in atto una ritirata ordinata, ripiegando a scaglioni su linee difensive prestabilite, ma la situazione volse al peggio sin dal subito. Intuendo la debolezza del nemico, già il 17 agosto Truscott aveva dato ordine al VI Corps di spingersi oltre le posizioni prefissate della Blue Line: a ovest della testa di ponte la 3rd Division, i commando francesi e un Combat Command dell'appena sopraggiunta 1re DB risalirono le vallate dei fiumi [[Real Martin]] e [[Gapeau]], infransero al resistenza di unità sparse della 242. Infanterie-Division e occuparono [[La Roquebrussanne]] il 18 agosto e [[Brignoles]] la mattina del 19 agosto; al centro, la 45th Division uscì fuori dalla zona di Le Luc - [[Vidauban]] e avanzò verso nord incontrando poca resistenza, raggiungendo [[Barjols]] il 10 agosto: l'avanzata sfondò la linea difensiva che la 19. Armee stava ancora cercando di formare, e portò avanti l'accerchiamento da nord di Tolone e Marsiglia. A est la 36th Division completò il rastrellamento della parte settentrionale della valle dell'Argens, spingendo unità da ricognizione verso nord e nord-est le quali non incontrarono alcuna resistenza significativa. Questi rapporti spinsero Truscott a far entrare in azione la sua forza di sfruttamento mobile, la TF Butler, la mattina del 18 agosto: dopo aver raggiunto la zona di Barjols seguendo il percorso della 45th Division, la task force proseguì verso nord avanzando di dieci chilometri fino a portarsi oltre il corso del fiume [[Verdon (fiume)|Verdon]] quel pomeriggio; il giorno successivo l'unità riprese la marcia verso nord-ovest, superò il corso del fiume [[Durance (fiume)|Durance]] e prese le cittadine di [[Sisteron]] e [[Digne-les-Bains]] entro la fine della giornata. La resistenza tedesca fu quasi inesistente: a Digne i 400-500 membri della guarnigione tedesca (poliziotti e personale di retrovia), isolati e sotto assedio da parte dei partigiani francesi fin dal 14 agosto, si arresero poco dopo l'arrivo dei primi reparti statunitensi<ref>{{cita|Zaloga|p. 57}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 128-133}}.</ref>.
[[File:18 août 1944 - une section du 18e Régiment de Tirailleurs sénégalais sur la plage de Cavalaire.jpg|thumb|left|upright=1.3|Soldati senegalesi delle truppe coloniali francesi sbarcano a Cavalaire il 18 agosto]]
 
La sera del 18 agosto Devers, Patch e de Lattre de Tassigny si incontrarono per stabilire un importante cambio dei piani alleati. Le decrittazioni fornite da "Ultra" non solo allontanavano qualsiasi timore di un imminente contrattacco alla testa di ponte alleata, ma indicavano che i tedeschi erano in piena ritirata lungo la valle del Rodano. Truscott stava insistendo con Patch perché le unità corazzate francesi venissero spostate sotto il suo comando in modo da affrettare l'inseguimento dei tedeschi in ritirata, ma Patch era preoccupato dalla situazione logistica, visto che lo sbarco dei rifornimenti nella testa di ponte non riusciva a tenere il passo dell'inaspettata rapidità dell'avanzata del VI Corps oltre la Blue Line. Oltre a rivendicare il diritto di tenere tutte le forze francesi sotto il suo comando, de Lattre insistette perché al 2e corps d'armée di de Larminat venisse consentito di portare avanti la sua missione originaria, ovvero catturare i porti di Tolone e Marsiglia e garantire così l'afflusso dei rifornimenti alle forze alleate; vista la situazione logistica in peggioramento, i piani originari vennero non solo riconfermati ma accelerati, in modo che i tedeschi non avessero il tempo per mettere in piedi una difesa organizzata dei porti. Il completamento dello sbarco del 2e corps d'armée, originariamente previsto per il 25 agosto, fu accelerato al massimo ed entro la notte del 18 agosto le truppe francesi erano quasi tutte a terra, anche se prive di metà dei veicoli e dell'equipaggiamento pesante previsto; contemporaneamente, Truscott ricevette l'ordine di inviare la 3rd Division ad [[Aix-en-Provence]] per proteggere il fianco settentrionale dell'attacco francese, mentre la 45th Division doveva spingersi oltre la Durance e la 36th Division marciare su Genoble sulla scia della TF Butler; la 1st Airborne Task Force, rinforzata dalla First Special Service Force, fu spostata sul lato orientale della testa di ponte con l'incarico di completare la liberazione della [[Costa Azzurra]] fino al confine franco-italiano<ref>{{cita|Zaloga|pp. 58-59}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 133-137}}.</ref>.
[[File:Corpse at Toulon.jpg|thumb|upright=1.1|Un soldato tedesco ucciso durante gli scontri a Tolone]]
 
Il piano originario prevedeva di catturare i porti in successione, prima Tolone e poi Marsiglia, ma visto il rapido disfacimento della resistenza tedesca de Lattre e de Larminat misero in piedi un attacco generale su tutto il fronte. Il primo obiettivo era [[Hyères]], nove chilometri a est di Tolone, verso cui mosse il 19 agosto un reggimento rinforzato della 1re DMI lungo la strada costiera: l'attacco sferrato il giorno seguente venne inizialmente bloccato dalla resistenza di un Ost-Battalion della 242. Infanterie-Division, attestato nelle postazioni fortificate intorno alla città ma, contemporaneamente, la 9e DIC aggirò Hyères occupando alcuni centri a nord-ovest, tra cui [[Solliès-Pont]]. La guarnigione di Hyères e della vicina isola di [[Porquerolles]] si arrese poi il 21 agosto, ma una batteria di artiglieria della Kriegsmarine a Cap de l'Esterel resistette fino al 23 agosto nonostante numerosi bombardamenti delle navi al largo. Tolone, città pesantemente fortificata e da cui la popolazione civile era stata evacuata a forza, era difesa da circa {{M|18000}} tedeschi tra soldati, marinai e avieri agli ordini dell'ammiraglio [[Heinrich Ruhfus]]; dopo aver isolato al città nel corso del 20 agosto, il giorno seguente la 3e DIA lanciò i primi assalti alle difese tedesche asserragliate lungo una catena iddi vecchi forti costruiti dai francesi, rinnovando l'azione il 22 e 23 agosto dopo aver ricevuto rinforzi dalla 1re DIM e dalla 9e DIC. Superata la catena di forti che proteggeva la Tolone da nord, nel pomeriggio del 23 agosto i primi reparti francesi fecero il loro ingresso nel centro della città, e il giorno seguente i capisaldi tedeschi iniziarono ad arrendersi uno dopo l'altro; l'ammiraglio Ruhfus, asserragliato con gli ultimi reparti nelle fortificazioni della penisola di [[Saint-Mandrier-sur-Mer|Saint-Mandrier]], si arrese infine la mattina del 28 agosto dopo una serie di pesanti bombardamenti: circa {{M|17000}} tedeschi finirono prigionieri, mentre le perdite francesi nella [[battaglia di Tolone (1944)|battaglia di Tolone]] ammontarono a {{M|2700}} morti e feriti<ref>{{cita|Zaloga|pp. 60-62}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 137-140}}.</ref>.
 
Nel mentre, un reggimento distaccato dalla 3e DIA stava procedendo verso Marsiglia insieme alle colonne corazzate della 1re DB. Il generale [[Hans Schaefer]] teneva la città con circa {{M|13000}} uomini della Wehrmacht; la città aveva fortificazioni dal lato di terra molto meno estese di quelle di Tolone, ma soprattutto aveva una popolazione di circa mezzo milione di persone esasperata dalla brutale occupazione tedesca e galvanizzata dalle notizie che provenivano da Parigi, dove il 19 agosto la Resistenza aveva fatto partire [[Liberazione di Parigi|una sollevazione popolare]]. Dopo un'avanzata praticamente incontrastata, il 21 agosto i reparti francesi arrivarono nei sobborghi della città nelle vicinanze di [[Auriol]]; non appena si sparse la notizia, la mattina del 22 agosto a Marsiglia esplose una rivolta spontanea: i rivoltosi avevano poche armi, ma la guarnigione non era sufficientemente numerosa da poterli reprimere e, la mattina del 23 agosto, l'avanguardia della 3e DIA entrò in città dal lato orientale accolta dalle acclamazioni della folla, mentre i tedeschi ripiegavano nelle fortificazioni allestite dal lato del mare. Fallito un primo negoziato, i francesi fecero affluire in città il resto della 3e DIA liberato dall'assedio di Tolone, iniziando a espugnare i capisaldi tedeschi uno a uno; la resa formale di Schaefer avvenne infine la mattina del 28 agosto. La [[battaglia di Marsiglia (1944)|battaglia di Marsiglia]] costò ai francesi {{M|1825}} tra morti e feriti, mentre {{M|11000}} tedeschi furono fatti prigionieri. I tedeschi avevano demolito le strutture portuali e ingombrato la rada con mine e relitti di navi affondate, ma lavorando alacremente gli Alleati riaprirono il porto al traffico navale il 15 settembre; entro la fine di settembre Marsiglia era già in grado di ricevere oltre {{M|100000}} tonnellate di merci, salite in ottobre a {{M|500000}} tonnellate al mese<ref>{{cita|Zaloga|pp. 62-69}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 140-142}}.</ref>.
 
=== L'inseguimento ===
[[File:No Caption. (49355060693).jpg|thumb|left|upright=1.2|Una colonna della 3rd Infantry Division in marcia su una strada del sud della Francia]]
 
Il 21 agosto elementi dell'11. Panzer-Division lanciarono una puntata offensiva contro l'avanguardia della 3rd Division statunitense, giunta nei pressi di Aix-en-Provence. La comparsa dei corazzati tedeschi, per la prima volta dall'inizio dello sbarco, generò inizialmente una certa preoccupazione nei comandi della Seventh Army statunitense, principalmente perché non c'erano riserve con cui fronteggiare un contrattacco massiccio: l'avanzata venne quindi fermata sulle posizioni appena raggiunte, e la 3rd e 45th Division ricevettero l'ordine di attestarsi e di attendere di essere rilevate dai reparti francesi liberati dagli assedi ai porti. La mossa dei tedeschi era in realtà volta a rallentare la progressione degli Alleati in modo da guadagnare tempo per la ritirata del LXXXV. Armeekorps dalla costa del Mediterraneo, e la decisione di Patch e Truscott di fermare l'avanzata sacrificò molto probabilmente la possibilità di intrappolare un gran numero di truppe nemiche a sud del corso della Durance: la retroguardia del LXXXV. Armeekorps si portò a nord del fiume nella notte tra il 23 e il 24 agosto nella zona di [[Orgon]], e quando la 3rd Division riprese ad avanzare con decisione il 24 agosto raggiunse il Rodano ad Avignone trovando solo il vuoto davanti a sé<ref>{{cita|Zaloga|pp. 69-70}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 142-143}}.</ref>.
[[File:Niemieckie jednostki zaopatrzeniowe w Wogezach (2-419).jpg|thumb|upright=1.2|Due soldati tedeschi trascinano il loro carretto ippotrainato attraverso una zona boscosa]]
 
L'attenzione dei due contendenti si stava nel frattempo spostando più a est. La 157. Reserve-Division era disseminata su una vasta area compresa tra Grenoble, [[Gap (Francia)|Gap]] e [[Aix-les-Bains]] a caccia di partigiani: la 19. Armee comandò alla divisione di tenere le posizioni fino al 30 agosto in modo da proteggere il fianco orientale del LXXXV. Armeekorps in ritirata lungo il Rodano, ma contemporaneamente il comando tedesco in Italia le ordinò di affrettare la prevista ritirata verso le Alpi per impedire che gli Alleati si impossessassero dei valichi alpini; il comandante della divisone, generale Karl Pflaum, ritenne più prudente eseguire questo secondo ordine e la 157. Reserve-Division si ritirò da Grenoble alla mezzanotte del 21 agosto, aprendo un enorme varco nel fianco orientale della 19. Armee dentro cui si tuffarono la TF Butler e, nella sua scia, la 36th Division. La TF Butler riprese a muovere da Sisteron la mattina del 20 agosto prendendo, con l'aiuto dei ''maquis'', Gap quel pomeriggio dopo una breve battaglia che lasciò 900 prigionieri in mano agli Alleati; nella notte tra il 20 e il 21 agosto, Butler ricevette nuovi ordini: invece di puntare su Grenoble come previsto, Truscott gli comandò di piegare a ovest e raggiungere il corso del Rodano all'altezza di [[Montélimar]], per tagliare la principale via di ritirata dei tedeschi lungo la sponda orientale del fiume. La mossa era alquanto azzardata, visto che le forze statunitensi avrebbero affrontato un numero imprecisato i tedeschi dovendo oltretutto mantenere un collegamento con la testa di sbarco unicamente tramite tortuose e pessime strade di montagna, ma la mattina del 21 agosto la TF Butler si mise in marcia verso ovest raggiungendo [[Crest (Drôme)|Crest]] dopo una marcia incontrastata di venticinque chilometri. Da qui gli uomini di Butler si spostarono prima a sud e poi di nuovo a ovest, occupando nel pomeriggio una piccola altura (Quota 300) a circa cinque chilometri a nord di Montélimar: l'altura dominava la sottostante Strada statale 7 che correva parallela alla sponda orientale del Rodano, lungo la quale stavano transitando centinaia di veicoli e migliaia di soldati tedeschi in ritirata verso nord. Le forze statunitensi erano troppo piccole per bloccare la strada, ma dalla loro posizione dominante iniziarono subito ad aprire un intenso fuoco sulle colonne tedesche<ref>{{cita|Zaloga|pp. 57-58, 70-71}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 144-149}}.</ref>.
[[File:Seventh Army tank passes destroyed German convoy littering road in a town north of Montelimar in Southern France, August, 1944. (49346786381).jpg|thumb|left|upright=1.2|Un carro armato statunitense nelle strade di Montélimar al termine della battaglia]]
 
L'inaspettata comparsa delle forze statunitensi sul fianco roientaleorientale della sua ritirata spinse Wiese a reagire immediatamente: il 22 agosto una forza improvvisata incentrata sul battaglione da ricognizione dell'11 Panzer-Division lanciò un contrattacco, tagliando le retrovie della TF Butler a [[Puy-Saint-Martin|Puy]] ma venendo ricacciata indietro da un contrattacco statunitense sferrato quella sera. Il 23 agosto entrambi i contendenti fecero avanzare nuove forze: rallentata anche dall'iniziale indecisione di Truscott dopo la puntata offensiva tedesca ad Aix-e-Provence, la 36th Division si era mossa cautamente e i suoi reparti di testa raggiunsero la TF Butler solo la sera del 22 agosto; il comandante della divisione, generale [[John E. Dahlquist]], passò quindi tutta la giornata seguente a consolidare le posizioni a est di Montélimar. La mancanza di carburante e autocarri da trasporto era un problema più urgente della mancanza di truppe, visto che lasciava gli statunitensi con poche munizioni per la loro artiglieria. Nel frattempo, la 11. Panzer-Division riuscì in qualche modo a districare i suoi reparti dall'immenso ingorgo di traffico formatosi sulla Statale 7 portando, verso mezzogiorno del 23 agosto, un primo ''Kampfgruppe'' di carri armati e ''[[Panzergrenadier]]'' nelle vicinanze di Montélimar, anche se il resto della divisione non fu in posizione fino al giorno dopo. Dopo varie scaramucce il 23 agosto, la battaglia si riaccese più intesa il 24 agosto: i contrattacchi tedeschi portarono infine alla riconquista di Quota 300, e Dahlquist decise quindi di arretrare il suo schieramento in posizione difensiva lungo il fiume [[Roubion (fiume)|Roubion]]. Ammassata una grossa forza con reparti della 11. Panzer-Division, della 198. Infanterie-Division, delle unità di terra della Luftwaffe e di artiglieria, i tedeschi sferrarono una grossa offensiva contro la linea della 36th Division sul Roubion il 25 agosto: l'azione di sei diversi ''Kampfgruppe'' si rivelò alquanto scoordinata e fallì davanti alla resistenza degli statunitensi, i quali anzi passarono al contrattacco, ripresero Quota 300 e tagliarono la Statale 7 all'altezza di [[La Coucourde]]; una forza tedesca rabberciata contrattaccò a sua volta all'imbrunire e riaprì la strada dopo la mezzanotte del 26 agosto. I combattimenti proseguirono il 26, 27 e 28 agosto: i tedeschi non riuscirono a scacciare le forze statunitensi e dovettero proseguire la ritirata lungo la Statale 7 sotto il fuoco nemico, perdendo numeroso equipaggiamento; gli statunitensi, a loro volta, non furono in grado di chiudere la strada e impedire che i tedeschi si portassero in salvo verso nord oltre il corso del fiume [[Drôme (Alvernia-Rodano-Alpi)|Drôme]]. Le ultime unità tedesche riuscirono a districarsi dalla zona di Montélimar nella notte tra il 28 e il 29 agosto; la mattina dopo la retroguardia della 198. Infanterie-Division finì intrappolata tra la 36th Division a nord e la 3rd Division a sud, che Truscott aveva spedito all'inseguimento dei tedeschi lungo la Statale 7: circa {{M|3500}} tedeschi, tra cui il comandante della 198. Infaterie-Division generale Richter, si arresero agli statunitensi. Scontri minori proseguirono poi fino al 31 agosto, mentre gli statunitensi ripulivano la riva nord del Drôme dagli ultimi ritardatari tedeschi<ref>{{cita|Zaloga|pp. 71-80}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 149-167}}.</ref>.
 
La [[battaglia di Montélimar]] fu deludente per entrambe le parti. Gli statunitensi, che contarono {{M|1575}} perdite nello scontro, si lasciarono sfuggire l'occasione di annientare buona parte della 19. Armee tedesca: anche senza bloccare fisicamente la Statale 7, l'artiglieria statunitense avrebbe potuto distruggere non solo le colonne del LXXXV. Armeekorps in marcia lungo di essa ma anche quelle del IV. Luftwaffen-Feldkorps in movimento sulla sponda opposta del Rodano, che invece sfilarono via disturbate solo dagli attacchi aerei e dei partigiani. Se ciò non avvenne dipese principalmente dalla carenza di carburante e autocarri con cui rifornire i cannoni di munizioni, a sua volta frutto della pianificazione prudente di tutta l'operazione Dragoon: la debole resistenza tedesca agli sbarchi portò a un'espansione della testa di ponte molto più veloce di quanto preventivato, e la logistica non riuscì a tenere il passo dell'avanzata; il VI Corps rimase vittima del suo successo. Ma se la 19. Armee era riuscita a districarsi dalla trappola, le perdite tedesche risultarono comunque tremende: il LXXXV. Armeekorps registrò 600 morti, {{M|1500}} feriti, {{M|5800}} prigionieri e diverse migliaia di dispersi durante la ritirata dal 21 al 31 agosto; il confinante IV. Luftwaffen-Feldkorps se la cavò meglio, subendo 260 morti, 580 feriti e {{M|2160}} dispersi nel medesimo periodo. Finita in testa alla colonna delle truppe in ritirata l'11. Panzer-Division salvò buona parte del suo organico ({{M|12500}} uomini) e dei suoi carri armati, ma le meno mobili divisioni di fanteria che arrancavano alle sue spalle furono decimate: la [[338. Infanterie-Division (Wehrmacht)|338. Infanterie-Division]] fu ridotta a {{M|1810}} effettivi, la 198. Infanterie-Division a circa {{M|2600}}. Pesanti furono inoltre e perdite di cannoni, veicoli ed equipaggiamento<ref>{{cita|Zaloga|pp. 80-81}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 167-170}}.</ref>.
 
=== La fine della campagna ===
[[File:Advance S France.jpg|thumb|upright|Le direttrici dell'avanzata alleata nel sud della Francia dal 15 agosto al 15 settembre 1944]]
 
Dopo Montélimar gli Alleati riorganizzarono il loro schieramento in vista del successivo obiettivo, Lione: la 45th Division, che nel frattempo aveva raggiunto senza colpo ferire Grenoble, doveva proseguire verso nord, superare il basso corso del Rodano e portarsi a [[Bourg-en-Bresse]] per tagliare la via di ritirata ai tedeschi; la 36th Division, seguita dalla 3rd Division, doveva proseguire nell'inseguimento del nemico risalendo la sponda orientale del Rodano dritta fino a Lione; sulla sponda occidentale avanzavano in parallelo ai reparti statunitensi due divisioni del 2e corps d'armée francese, la 1re DMI a contatto del fiume e la 1re DB più larga a ovest. Dopo notizie dello scoppio di un'insurrezione da parte della Resistenza francese a Lione, Wiese affrettò il IV. Luftwaffen-Feldkorps perché riprendesse il controllo della città e proteggesse il ripiegamento del decimato LXXXV. Armeekorps; a protezione dello scoperto fianco orientale fu invece spedita la relativamente intatta 11. Panzer-Division. Catturati due ponti intatti sul Rodano, tra il 30 e il 31 agosto la 45th Division avanzò fino a [[Meximieux]] e [[Pont-d'Ain]]; la divisione fu poi ingaggiata dalle avanguardie dell'11. Panzer-Division in una serie di scaramucce dall'esito altalenante il 1º settembre, mentre i suoi attacchi il 2 e 3 settembre alle difese allestite dai tedeschi intorno a Bourg-en-Bresse furono inizialmente bloccati. Uno squadrone di cavalleria corazzata statunitense cercò di aggirare le posizioni tedesche a Bourg, avanzando verso nord fino a [[Marboz]] e raggiungendo il 3 settembre [[Montrevel-en-Bresse|Montrevel]]; qui però gli statunitensi furono contrattaccati da un ''Kampfgruppe'' dell'11. Panzer-Division: dotato solo di veicoli leggeri, lo squadrone fu soverchiato lasciando 126 prigionieri in mano ai tedeschi. La 45th Division prese infine Bourg il 4 settembre, ma per quella data la 19. Armee aveva superato Lione e continuato la sua ritirata verso nord attraverso [[Mâcon]]. Truscott lasciò ai francesi l'onore di liberare Lione il 3 settembre; aggirando la città da ovest, la 1re DB riuscì a intrappolare parte della retroguardia del IV. Luftwaffen-Feldkorps una ventina di chilometri a nord della città, prendendo quasi {{M|2000}} prigionieri<ref>{{cita|Zaloga|pp. 81-87}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 171-181}}.</ref>.
[[File:SC 195549 - The first meeting of American troops of General Patton's Third U.S. Army forces with French troops of General Patch's Seventh U.S. Army took place recently (52597158402).jpg|thumb|left|upright=1.2|L'incontro tra le avanguardie di Overlord e Dragoon a Saulieu replicato a favore di fotografo il 13 agosto]]
 
La ritirata della 19. Armee proseguì verso nord in direzione di [[Besançon]] e [[Digione]], verso cui stavano confluendo anche i reparti della 1. Armee ritirati dalla costa atlantica; gli ordini per l'Heeresgruppe G erano di attestarsi saldamente a Digione, per proteggere il fianco meridionale di una manovra di contrattacco in preparazione contro la Third Army statunitense (che, superata la Senna, stava continuando ad avanzare verso sud-est in direzione della [[Lorena (regione francese)|Lorena]]) e impedire agli statunitensi di superare il "varco di [[Belfort]]" (l'area relativamente aperta tra i [[Vosgi]] a nord e il [[Massiccio del Giura]] a sud) da cui si accedeva direttamente al [[Reno]] e al confine tedesco. Le truppe tedesche erano tuttavia pesantemente disorganizzate, e l'avanzata degli Alleati proseguì: a ovest, la 1re DB sfondò le fragili difese del IV. Luftwaffen-Feldkorps, prese [[Givry (Saona e Loira)|Givry]] e [[Chalon-sur-Saône]] il 5 settembre e, fermandosi solo per fare rifornimento di carburante, raggiunse [[Beaune]] l'8 settembre dove almeno {{M|3000}} ritardatari dei reparti tedeschi evacuati dalla costa atalantica, con veicoli, cannoni e rifornimenti, furono catturati dai francesi. Il VI Corps avanzava con in testa la 3rd Division al centro, la 36th Division sulla sinistra e la 45th Division in retroguardia, mentre la 3e DIA proteggeva il suo fianco orientale fino al confine con la [[Svizzera]]: il LXXXV. Armeekorps allestì una linea difensiva sul fiume [[Doubs (fiume)|Doubs]], ma gli statunitensi superarono il corso d'acqua il 6 settembre e accerchiarono Besançon, caduta l'8 settembre con circa {{M|2000}} tedeschi presi prigionieri. La 19. Armee dovette continuare a ritirarsi in direzione dei Vosgi, anche se all'estremità orientale del suo fronte l'11. Panzer-Divison riuscì a bloccare i tentativi della 3e DIA di aprirsi la strada verso il "varco di Belfort" per la via più breve. Il VI Corps virò verso est facendo perno sulla 45th Division, ma il 10 settembre la 3rd Division al centro impattò in una forte resistenza tedesca attorno a [[Vesoul]] che la tenne bloccata per giorni; solo il 12 settembre, dopo che la 36th Division ebbe iniziato una manovra di accerchiamento da nord, i tedeschi si ritirarono<ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 181-192}}.</ref>.
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== Conseguenze ==
[[File:80-G-364052 Aerial view of the destruction to the harbor and installations at Marseille, France.jpg|thumb|left|upright=1.2|Veduta aerea del porto di Marsiglia pochi giorni dopo la liberazione della città]]
 
La valutazione complessiva della campagna alleata nel sud della Francia diede adito a discussioni complesse quasi quanto quelle che portarono alla genesi dell'operazione Dragoon. L'operazione si tradusse in un successo di vaste proporzioni per le forze degli Alleati, una delle loro maggiori vittorie nell'estate del 1944: circa due terzi della Francia furono liberati con una campagna di circa un mese. Gli assalti anfibi del 15 agosto furono portati felicemente a termine superando diversi ostacoli organizzativi, dalla carenza di mezzi da sbarco alla pianificazione frettolosa e alla mancanza di addestramento preliminare; memore dell'esperienza di Anzio, Truscott non aveva nessuna intenzione di rimanere intrappolato nella testa di ponte e spinse per lanciare un'offensiva a tutto campo, a maggior ragione dopo che gli Alleati si furono resi conto di quanto debole fosse la resistenza tedesca nella Francia meridionale. Questo si tradusse in un'avanzata spettacolare: al 9 settembre il VI Corps era avanzato in linea d'aria di circa 300 chilometri dalle spiagge dello sbarco; per tenere il passo dell'avanzata il quartier generale del corpo venne spostato di località in località così di continuo che i suoi membri lo paragonarono a un circo itinerante. A titolo di confronto, le forze alleate sbarcate in Normandia coprirono al stessa distanza di quelle dell'operazione Dragoon nell'arco di novantasei giorni contro i ventisei delle seconde. Le forze di Eisenhower affrontarono una resistenza tedesca incomparabilmente più feroce di quella incontrata dalle forze di Devers, ma avevano anche molte più divisioni su cui ripartire l'onere dei combattimenti: la campagna nel sud della Francia cadde interamente sulle spalle di un piccolo numero di divisioni alleate che operarono praticamente senza tregua per tutta la sua durata, con i soldati spesso costretti a procedere a piedi perché i (relativamente pochi) automezzi disponibili erano dirottati al trasporto di carburante e munizioni per le unità d'avanguardia. Alla metà di settembre 1944 i reparti di Devers erano logori e bisognosi di un periodo di riposo e riorganizzazione: al 9 settembre il VI Corps contava circa {{M|4500}} perdite in battaglia (tra cui {{M|2050}} morti, dispersi o prigionieri) e {{M|5300}} perdite al di fuori dei combattimenti; le perdite dei reparti francesi sono più incerte a seconda che si includano o meno le vittime nei ranghi della Resistenza, ma sono solo leggermente più elevate di quelle del VI Corps<ref name=Zaloga-91>{{cita|Zaloga|pp. 88-91}}.</ref><ref name=Clarke-198>{{cita|Clarke & Ross|pp. 194-198}}.</ref>.
 
Molti dei dibattiti sull'utilità dell'operazione Dragoon ruotano sul mancato accerchiamento e distruzione dell'Heeresgruppe G tedesco. Pur non colti particolarmente di sorpresa dallo sbarco, Blaskowitz e Wiese non potevano fare molto più di quanto effettivamente fecero per contrastare lo strapotere delle forze degli Alleati, per quanto le loro prime reazioni furono più disorganizzate del dovuto. Se Blaskowitz fosse stato autorizzato ad avviare il ripiegamento verso nord delle sue forze ai primi di agosto 1944, come aveva in effetti proposto, l'Heeresgruppe G si sarebbe potuto ritirare subendo perdite minime; autorizzando la ritirata solo il 17 agosto, l'alto comando tedesco condannò il gruppo d'armate a subire tutto il peso delle offensive alleate, e fu una relativa fortuna che Blaskowitz fosse riuscito in qualche modo a districare circa metà dei suoi effettivi dalla Francia meridionale e centrale fino a ricostruire una linea difensiva più o meno solida ai piedi dei Vosgi, ancora lontano dal confine della Germania. Le perdite tedesche furono comunque pesanti: le stime per l'Hereesgruppe G riportano al 14 settembre un totale di circa {{M|7000}} morti e {{M|21000}} feriti durante la campagna cui sommare circa {{M|106250}} prigionieri caduti in mano agli Alleati, compresi i reparti isolati e costretti ad arrendersi nella Francia centrale dopo il ricongiungimento delle forze di Overlord e Dragoon; aggiungendo i {{M|25000}} tedeschi lasciati nelle piazzeforti lungo la costa atlantica e, di fatto, non più impegnati fino alla fine della guerra, l'Heeresgruppe G perse un totale di {{M|143250}} uomini. Alla fine della campagna la 19. Armee era l'ombra di sé stessa: l'11. Panzer-Division aveva ancora circa {{M|6500}} uomini, ma la sua componente corazzata schierava non più di una dozzina di carri armati; molte divisioni di fanteria erano ridotte a {{M|3000}} uomini o anche meno, con la 189. Infanterie-Division che ne aveva meno di {{M|1000}}<ref name=Zaloga-91 /><ref name=Clarke-198 />.
[[File:Ambulance passing through demolished village near Montélimar.jpg|thumb|upright=1.2|Un'ambulanza statunitense supera cumuli di rottami abbandonati dopo la battaglia di Montélimar]]
 
Molti soldati tedeschi riuscirono a salvarsi fondamentalmente per via dei problemi logistici degli Alleati: la carenza di carburante e mezzi di trasporto impedì uno sfruttamento rapido del successo degli sbarchi e la riuscita delle manovre di accerchiamento degli Alleati, in particolare a MontelimarMontélimar. La mancanza di ambizione del piano originario, troppo prudente, fu la causa di queste carenze, ma era difficile da evitare: il piano venne basato sull'esperienza concreta degli sbarchi in Italia, dove i tedeschi avevano reagito subito sferrando contrattacchi alle teste di ponte. Con il senno di poi era facile sostenere che un crollo generale delle forze tedesche nel nord della Francia avrebbe portato a un crollo anche delle forze a sud se non a un loro ritiro generale (come in effetti era nei piani di Blaskowitz), ma questo era difficile da prevedere quando l'operazione Dragoon venne pianificata: il contrattacco tedesco dell'operazione Lüttich in Normandia terminò il 10 agosto, mentre le manovre di chiusura della sacca di Falaise presero avvio il 13 agosto; per questa data l'operazione Dragoon era ormai avviata e le truppe già imbarcate e pronte a partire per le spiagge dell'invasione. Una diversa configurazione del piano logistico dell'invasione non avrebbe portato a grossi cambiamenti della successione degli eventi, visto che la cattura dei porti avrebbe comunque mantenuto la priorità sull'avanzata a nord all'inseguimento dei tedeschi in fuga: qualsiasi quantitativo di carburante e autocarri sbarcato in più sarebbe stato quasi certamente offerto ai francesi per affrettare la loro avanzata in direzione di Tolone e Marsiglia, e le divisioni di fanteria statunitensi non avrebbero potuto spostarsi molto più velocemente di quanto fecero quantomeno fino a che uno dei porti non fosse stato catturato e riaperto al traffico (per tacere dei collegamenti stradali e ferroviari in uscita dai porti, il cui ripristino richiese anche più tempo della riapertura dei porti stessi)<ref name=Zaloga-91 /><ref name=Clarke-198 />.
 
Il valore strategico dell'operazione Dragoon è stato più volte oggetto di dibattito, soprattutto sotto il profilo della sua convenienza rispetto a un'offensiva in Italia. La cattura dei porti del Mediterraneo fu di fondamentale importanza per garantire l'approvvigionamento delle forze degli Alleati (da Marsiglia transitò circa un terzo di tutti i rifornimenti destinati alle armate alleate del fronte occidentale), e non farlo avrebbe reso più complicata la spinta finale verso la Germania. Aver portato le armate di Devers verso nord fino ai Vosgi fu un fatto meno significativo, visto che lo sforzo maggiore di Eisenhower era diretto molto più a settentrione in direzione della Rhur, e quello del Sixth Army Group rimase un settore secondario almeno fino ai mesi finali dell'avanzata alleata in Germania; non far sbarcare le unità franco-statunitensi in Provenza, tuttavia, avrebbe aperto a un forte rischio per gli Alleati. A metà settembre 1944 i tedeschi avevano radunato sufficienti forze corazzate per sferrare un contrattacco sul fronte occidentale: se a quella data la Francia centrale e meridionale fosse stata ancora in mano loro, la Wehrmacht avrebbe potuto attaccare lungo la Loira il fianco sud della Third Army statunitense, in quel momento quasi completamente scoperto visto che l'armata era lanciata in piena avanzata verso est in Lorena. Persa la Francia meridionale e centrale a causa di Dragoon, la Wehrmacht dovette ripiegare su un attacco frontale alla Third Army in Lorena, azione conclusasi con un fallimento dopo le sconfitte tedesche nelle battaglie [[Battaglia di Dompaire|di Dompaire]] e [[Battaglia di Arracourt|di Arracourt]]. E se anche questa controffensiva fosse fallita in ogni caso, l'avanzata alleata verso la Germania sarebbe stata comunque ritardata visto che Eisenhower avrebbe dovuto spostare forze a protezione del suo vulnerabile fianco meridionale, o organizzare una campagna di liberazione della Francia centrale a partire da quella settentrionale. Di per contro, impiegare le forze di Dragoon in Italia avrebbe certamente portato a una più rapida avanzata nella valle del Po e a una liberazione completa della penisola entro la fine del 1944; ma le Alpi, terreno molto più facilmente difendibile da parte dei tedeschi, avrebbero impedito ulteriori spinte verso l'obiettivo finale degli Alleati: l'avanzata verso il cuore della Germania<ref name=Zaloga-91 /><ref name=Clarke-198 />.