Operazione Dragoon: differenze tra le versioni

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|Comandante1 = {{Bandiera|USA 1912-1959}} [[Jacob L. Devers]]<br />{{Bandiera|USA 1912-1959}} [[Alexander Patch]]<br />{{Bandiera|USA 1912-1959}} [[Lucian K. Truscott]]<br />[[File:Flag of France (1794-1815).svg|20px|border]] [[Jean de Lattre de Tassigny]]
|Comandante2 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Johannes Blaskowitz]] <br/> {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Friedrich Wiese]]
|Effettivi1 = 175&nbsp;000'''Allo -sbarco:''' 200&nbsp;000più di {{M|100000}} uomini
|Effettivi2 = '''Allo sbarco:''' circa {{M|85000}} uomini
|Effettivi2 = 85&nbsp;000 - 100&nbsp;000 nell'area di attacco<br />285&nbsp;000 - 300&nbsp;000 nella Francia Meridionale
|Perdite1 = Sconosciute'''Stati Uniti:''' {{M|9800}} uomini
|Perdite2 = Sconosciute{{M|143250}} uomini
|Perdite3 =
|Note =
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Subito dopo la conclusione delle operazioni in Tunisia, tra il 12 e il 25 maggio 1943 Churchill, Roosevelt e i membri del CCS si riunirono nella [[terza conferenza di Washington]] ([[nome in codice]] "Trident") per decidere come proseguire l'azione. Britannici e statunitensi concordarono nel far seguire la conquista della [[Tunisia]] da un'invasione anfibia della [[Sicilia]] (l'[[Sbarco in Sicilia|operazione Husky]]), ma si divisero sul cosa fare dopo: gli statunitensi avanzarono per la prima volta l'idea di uno sbarco nella Francia meridionale come azione complementare all'invasione anfibia attraverso la Manica, ma dovettero riconoscere che, a questo stadio della guerra, l'operazione si presentava come rischiosa e bisognosa di risorse eccessive, da distogliere da quelle destinate all'operazione Overlord che invece rimaneva preminente; i britannici imposero ancora una volta il loro punto di vista, promuovendo un più limitato sbarco nel sud della [[penisola italiana]] per costringere il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] a uscire dal conflitto e obbligare la Wehrmacht a distogliere risorse dalla Francia per proteggere il fianco meridionale della Germania. Mentre le operazioni alleate proseguivano in Sicilia, il JCS statunitense continuò a ragionare sulla possibilità di unire a Overlord uno sbarco anfibio nel sud della Francia, operazione cui fu dato il nome in codice di "Anvil"<ref group="N">Il nome "Anvil" (ovvero "[[incudine]]" in lingua inglese) fu scelto in quanto l'azione si sarebbe svolta inferiormente rispetto allo sbarco principale nel nord della Francia, inizialmente denominato "operazione Hammer" ("martello").</ref>: lo sbarco e la successiva spinta verso nord sarebbero state un utile diversivo per distrarre i tedeschi dallo svolgimento di Overlord, avrebbero aperto i porti di [[Tolone]] e [[Marsiglia]] per i rifornimenti delle armate alleate sul suolo francese e, soprattutto, avrebbero consentito di impiegare nel teatro bellico principale in Francia le considerevoli forze già riunite nel Mediterraneo<ref group="N">In particolare le [[divisione (unità militare)|divisioni]] dell'Esercito francese in ricostruzione in [[Algeria]], che non potevano essere spostate in [[Inghilterra]] e impiegate per Overlord a causa di carenze nei trasporti navali.</ref>, impedendo ai britannici di sperperarle in altre operazioni periferiche<ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 7-9}}.</ref>.
 
Nel corso del successivo incontro tra Roosevelt e Churchill alla [[prima conferenza di Québec]] ("Quadrant") del 17-24 agosto 1943 i generali statunitensi riproposero l'idea dello sbarco nel sud della Francia impiegando una considerevole forza iniziale ammontante a tre [[divisione (unità militare)|divisioni]], ma ancora una volta furono i britannici a giocare meglio le loro carte. Lo stato maggiore britannico accettò l'idea di massima del piano, ma sostenne contemporaneamente la necessità di aumentare il fronte di attacco iniziale di Overlord; la cosa era gradita ai generali statunitensi, ma richiedeva un corrispondente aumento dei mezzi anfibi da destinare a Overlord: se gli statunitensi non trasferivano mezzi anfibi dal [[Guerra del Pacifico (1941-1945)|teatro di guerra del Pacifico]]<ref (cosagroup="N">Cosa che ilgli JCSstatunitensi non volevavolevano assolutamente fare, perché avrebbe scatenato contrasti tutti interni al JCS stesso tra l'U.S. Army e la [[United States Navy]]).</ref>, questi ultimi dovevano essere reperiti tra quelli impiegati nel Mediterraneo, rendendo impossibile sbarcare tre divisioni nel sud della Francia. Un'invasione anfibia più piccola rimaneva fattibile con i mezzi rimasti nel Mediterraneo dopo le cessioni a favore di Overlord, ma solo se gli Alleati avessero nel frattempo risalito l'intera penisola italiana in modo da appoggiare lo sbarco con un concomitante attacco terrestre attraverso il confine italo-francese. Confidando in ciò, l'alto comando alleato per il Mediterraneo ([[Allied Force Headquarters]] o AFHQ) ricevette l'ordine di preparare i piani per l'attuazione di Anvil, ma quando questi furono pronti nell'ottobre 1943 la situazione era mutata: l'invasione alleata dell'Italia era entrata in stallo una volta raggiunte le difese tedesche della [[Linea Gustav]], rendendo fortemente improbabile una completa occupazione della penisola italiana entro il 1º maggio 1944, la data prevista per Overlord e quindi per Anvil; quest'ultima fu di conseguenza rimandata a data da destinarsi. Al successivo incontro tra Roosevelt e Churchill alla [[conferenza del Cairo]] ("Sextant") il 22-26 novembre 1943, il tema dello sbarco nel sud della Francia era sparito dall'agenda degli Alleati occidentali<ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 9-11}}.</ref>.
[[File:Teheran conference-1943.jpg|thumb|upright=1.2|Da sinistra: Stalin, Roosevelt e Churchill alla conferenza di Teheran del 1943]]
 
Dal [[Il Cairo|Cairo]] Roosevelt e Churchill si spostarono a [[Teheran]] dove, tra il 28 novembre e il 1º dicembre 1943, tennero [[Conferenza di Teheran|una conferenza]] ("Eureka") con il leader sovietico [[Stalin]]. Quest'ultimo si rivelò un inaspettato alleato per i generali statunitensi, che al Cairo avevano dovuto rintuzzare le richieste britanniche di nuove operazioni periferiche per il 1944 in Italia, nel [[Mar Egeo]] e nei Balcani previste per il 1944: Stalin si oppose con forza a qualsiasi operazione periferica o avanzataoffensiva in Italia che distogliesse risorse dallo svolgimento di Overlord, ma mostrò interesse per uno sbarco anfibio nel sud della Francia come operazione sussidiaria a Overlord stessa. L'equilibrio all'interno del CCS si spostò per la prima volta a favore degli statunitensi: le operazioni proposte dai britannici in Egeo e nei Balcani furono accantonate, il limite dell'avanzata alleata in Italia venne fissato alla linea [[Pisa]]-[[Rimini]] (più a nord di [[Roma]] ma più a sud della valle del [[Po]]), e in combinazione con Overlord (ora fissata per la fine di maggio 1944) gli anglo-statunitensi avrebbero lanciato l'invasione della Francia meridionale impiegando tutti i mezzi anfibi disponibili nel Mediterraneo. Sotto quest'ultimo profilo la situazione si sbloccò definitivamente il 5 dicembre quando Roosevelt, cambiando gli accordi presi con la [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]] al Cairo, cancellò una serie di concordate operazioni anfibie previste nel [[Sud-est asiatico]], consentendo l'invio nel Mediterraneo dei mezzi da sbarco accantonati per queste e rendendo fattibile uno sbarco di tre divisioni nel sud della Francia<ref name=Zaloga-8>{{cita|Zaloga|p. 8}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 11-13}}.</ref>.
 
=== Affossamento, e rinascita ===
[[File:Nisida, partenza Operazione Dragoon (08.08.1944).jpg|thumb|left|upright=1.2|Mezzi da sbarco alleati a [[Nisida]] l'8 agosto 1944, durante i preparativi per l'operazione Dragoon]]
 
Resuscitato a dicembre 1943, il piano dell'operazione Anvil tornò in forse a febbraio 1944. Lasciata la guida dell'AFHQ nel Mediterraneo per assumere l'alto comando delle forze alleate destinate all'Europa nord-occidentale ([[Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force]] o SHAEF), il generale statunitense [[Dwight D. Eisenhower]] si trovò a dover soddisfare le pressanti richieste dei suoi sottoposti circa l'aumento delle forze da impiegare per i progettati sbarchi in [[Normandia]] dell'operazione Overlord;. Eisenhower era un sostenitore dell'operazione Anvil, ma riteneva che dovesse coinvolgere almeno tre divisioni perché potesse essere di qualche aiuto per lo svolgimento di Overlord: con una forza più ridotta, il piano diventava inutile. Le risorse anfibie per Anvil continuavano a venire contese da Overlord da un lato e dal fronte italiano dall'altro, in particolare dopo che, il 22 gennaio 1944, gli Alleati tentarono un aggiramento della Linea Gustav [[Sbarco di Anzio|sbarcando ad Anzio]] (operazione Shingle): l'azione si risolse in un mezzo fiasco, con le forze anglo-statunitensi finite bloccate dai contrattacchi tedeschi in una stretta [[testa di ponte]] rifornibile solo dal mare, impedendo di sganciare le risorse anfibie degli Alleati a favore di altri piani. La nuova situazione offrì l'opportunità a Churchill e ai generali britannici per tornare alla carica contro Anvil, con argomentazioni che né Eisenhower né il JCS poterono ignorare: gli Alleati stavano tentando di eseguire tre grandi campagne (Overlord, Italia e Anvil), ma non stavano destinando a nessuna delle tre le risorse sufficienti per un loro sicuro successo. Il fronte italiano stava già attirando forze tedesche lontano dalla Francia, quindi stava già aiutando la riuscita di Overlord: meglio sarebbe stato sacrificare Anvil, spostare i mezzi anfibi destinati a essa in favore dello sbarco in Normandia e alimentare con le truppe già nel Mediterraneo la campagna in Italia, la cui buona riuscita avrebbe in definitiva reso inutile l'invasione della Francia meridionale. A marzo Eisenhower raccomandò infine prima di rimandare l'attuazione di Anvil a dopo l'occupazione alleata di Roma, slegandola quindi dalla contemporaneità con Overlord, e poi di ridurre la portata dell'operazione allo sbarco di una sola divisione, derubricando l'azione da attacco complementare a Overlord a mero diversivo per sviare i tedeschi. Il JCS e Marshall continuavano a sostenere l'idea di Anvil, ma all'inizio di aprile dovettero cedere e, d'intesa con i britannici, approvarono la linea proposta da Eisenhower: i mezzi anfibi in eccesso rispetto allo sbarco di una sola divisione furono inviati a sostegno di Overlord, e gli aerei, le truppe e le risorse logistiche già nel Mediterraneo furono lasciate a disposizione del successore di Eisenhower all'AFHQ, il generale britannico [[Henry Maitland Wilson]], per l'attuazione di un'offensiva in Italia all'inizio di maggio (un mese prima di Overlord). La data per il lancio di Anvil fu prevista per la fine di luglio o, più realisticamente, la fine di agosto (due o tre mesi dopo Overlord), ma Wilson fu autorizzato a prendere la decisione finale sull'attuazione dell'operazione: considerando che Wilson non era un sostenitore di Anvil, questo significava in buona sostanza affossare definitivamente il piano<ref name=Zaloga-8 /><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 13-17}}.</ref>.
 
L'asprezza dei dibattiti degli ultimi mesi convinse i generali britannici del CCS a lanciare un gesto di distensione nei confronti dei loro omologhi statunitensi, e nelle discussioni successive alla decisione di aprile l'operazione Anvil venne quindi inserita tra i futuri, possibili piani da mettere in atto una volta completata la liberazione di Roma e lo sbarco in Normandia: un elenco che comprendeva anche un'avanzata nella valle del Po con successiva conversione a ovest verso la Francia o a est verso la [[Slovenia]], uno sbarco nel [[Golfo di Biscaglia]] per prendere [[Bordeaux]], e uno sbarco nella parte nord del [[mar Adriatico]] con un successivo sfruttamento in direzione nord-est in direzione dell'[[Ungheria]] attraverso il "varco di [[Lubiana]]"<ref group="N">L'area relativamente aperta che separa le [[Alpi]] dalle [[Alpi Dinariche]].</ref>. Questo esile filo a cui era rimasta appesa Anvil si rafforzò con il passare di giugno 1944: lo [[sbarco in Normandia]] del 6 giugno ebbe pieno successo, ma i tedeschi riuscirono in un primo momento a bloccare gli Alleati all'interno della loro testa di ponte. La questione del rifornimento della testa di ponte divenne pressante: i porti artificiali ([[Mulberry Harbour]]) allestiti al largo delle spiagge dello sbarco vennero danneggiati dalle tempeste della Manica, e prima di capitolare in mano agli statunitensi la guarnigione tedesca di [[Cherbourg]] rese inutilizzabili le strutture portuali della città. Compiuto lo sbarco, parte dei mezzi anfibi di Overlord poteva ora essere destinata ad altre operazioni, ed Eisenhower riprese interesse per uno sbarco nel sud della Francia con una forza di tre divisioni: catturare i porti di Tolone e Marsiglia avrebbe aperto una nuova rotta di rifornimento, e consentito di schierare in Francia dal Mediterraneo più divisioni alleate senza i tempi lunghi di un loro trasferimento nell'intasata testa di ponte della Normandia. Questa argomentazione fece breccia nei generali britannici: Wilson favoriva l'idea di un'avanzata nella valle del Po con successiva conversione a est accompagnata da uno sbarco in Adriatico, ma convenne infine che il modo migliore per sbloccare lo svolgimento di Overlord, che rimaneva l'offensiva primaria degli Alleati occidentali, fosse catturare i porti nel sud della Francia lanciando un'operazione Anvil al massimo della sua forza. Su questa base, il CCS trovò infine la quadra il 2 luglio 1944: il limite dell'avanzata alleata in Italia venne fissato nuovamente alla linea Pisa-Rimini, e Wilson ricevette l'ordine di preparare per il 15 agosto<ref group="N">La data limite per il lancio dell'operazione venne fissata al 1º settembre: i pianificatori calcolarono in un mese dopo lo sbarco il tempo necessario per catturare e ripristinare i porti francesi, periodo durante il quale la forza d'invasione sarebbe stata rifornita attraverso le spiagge di sbarco; questo rifornimento sarebbe però divenuto difficile in caso di forti venti di [[Maestrale]], attesi a partire dal 1º ottobre.</ref> uno sbarco nel sud della Francia di tre divisioni statunitensi ritirate dal fronte italiano, secondo il nuovo nome in codice di "operazione Dragoon"; la forza d'invasione sarebbe poi stata ampliata a dieci divisioni principalmente francesi, ritirate dal fronte italiano o tratte dalle ultime riserve in Nordafrica non ancora impegnate, con l'obiettivo di sfruttare il successo avanzando nella valle del [[Rodano]] verso nord alla volta di [[Lione]] in vista di ulteriori operazioni in direzione del confine franco-tedesco. Questo lasciava in definitiva poche risorse per continuare la campagna in Italia, e soprattutto nessuna risorsa per un vagheggiato sfruttamento in direzione dei Balcani<ref name=Zaloga-8 /><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 17-21}}.</ref>.
[[File:The Royal Navy during the Second World War A25254.jpg|thumb|upright=1.2|Churchill (a sinistra) osserva gli sbarchi dell'operazione Dragoon dalla plancia di un cacciatorpediniere britannico il 15agosto 1944]]
 
Piegata la resistenza dei generali britannici, Churchill rimase da solo a sostenere l'annullamento di Anvil/Dragoon. Rivolgendosi direttamente a Roosevelt, il primo ministro tornò a ribadire l'importanza di continuare la campagna in Italia e di prolungarla con un'avanzata verso est in direzione dei Balcani, senza nascondere le considerazioni politiche di contenimento dell'influenza sovietica in Europa che sostenevano questa scelta. Ma anche Roosevelt aveva le sue considerazioni politiche da soddisfare, e bloccò le richieste di Churchill: quel novembre si sarebbero svolte le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1944|elezioni presidenziali negli Stati Uniti]], e una battuta di d'arresto di Overlord (oltretutto, causata dal lancio di una nuova campagna nei Balcani) avrebbe nuociuto alle possibilità di rielezione per Roosevelt; il presidente ricordò la promessa fatta a Stalin di non indebolire Overlord con altre operazioni periferiche, e sottolineò come il terreno del "varco di Lubiana" fosse peggiore di quello della valle del Rodano per uno sfruttamento in profondità. Respinto da Roosevelt, Churchill continuò a perorare le sue idee con i comandanti militari e con Eisenhower e Wilson in particolare; la cosa non ebbe nessun successo, visto che i capi militari guardavano ormai unicamente alla buona riuscita di Overlord e dell'avanzata verso il cuore della Germania. Churchill tornò alla carica un'ultima volta ai primi di agosto, dopo che le forze statunitensi, nel corso dell'[[operazione Cobra]], ebbero infine sfondato il fronte tedesco in Normandia e iniziato ad avanzare in [[Bretagna]]: all'ultimo minuto, il primo ministro sostenne l'opportunità di dirottare le forze in Mediterraneo destinate a Dragoon a un'operazione di sbarco lungo le coste [[oceano Atlantico|atlantiche]] della Francia, per catturare i porti qui collocati e rifornire direttamente la testa di ponte in Normandia. I generali statunitensi ebbero gioco facile nel respingere il piano, facendo notare che le forze aeree nel Mediterraneo non avevano sufficiente raggio di azione per coprire un simile sbarco e che trasferire le truppe dall'Italia e dal Nordafrica alla costa atlantica francese avrebbe creato significativi ritardi e problemi di spedizione. Persino il britannico Wilson dovette far notare la primo ministro che non c'era tempo per pianificare da capo una nuova operazione, a maggior ragione visto che le truppe destinate al sud della Francia stavano già iniziando il carico sulle navi<ref name=Zaloga-8 /><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 20-21}}.</ref>.
 
Fino al giorno stesso dello sbarco, Churchill continuò a ritenere l'operazione Dragoon come un «grave errore strategico e politico» destinato a risolversi in una «costosa situazione di stallo». Per quanto questo giudizio fosse forse in parte frutto di risentimento per l'accantonamento dei suoi obiettivi politici, non si può escludere che Churchill fosse genuinamente preoccupato per la riuscita degli sbarchi, che si presentavano come pieni di rischi: i preparativi e l'addestramento allo sbarco dei reparti erano stati piuttosto affrettati e incompleti; c'erano a malapena abbastanza navi per sbarcare le truppe sulle spiagge e rifornirle, e il supporto aereo doveva venire dalle basi in [[Corsica]] a più di 100 chilometri di distanza; se lo avessero voluto, i tedeschi potevano rafforzare la zona di invasione rapidamente trasferendo truppe dall'Italia, mentre gli Alleati non avevano rinforzi da inviare a parte le unità già destinate all'operazione; la Wehrmacht aveva più volte dato segno di volersi battere con ostinazione per bloccare le invasioni anfibie alleate, mentre le ricostituite truppe francesi (che rappresentavano il grosso delle forze destinate allo sfruttamento degli sbarchi) avevano maturato solo una limitata esperienza di combattimento<ref>{{cita|Clarke & Ross|p. 22}}.</ref>. L'ostinata opposizione di Churchill ben giustificò la storiella, ritenuta invero falsa, che il cambio del nome in codice dello sbarco da "Anvil" a "Dragoon" fu deciso dal primo ministro per sottolineare il fatto che era stato "costretto con la forza" ad accettare un'operazione che non voleva<ref group="N">Il termine inglese ''dragoon'' significa "[[dragone]]" se usato come sostantivo, ma se usato come verbo (''to dragoon'') ha il significato di "costringere con la forza". Vedi {{cita|Zaloga|pp. 7, 9}}.</ref>.
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[[File:SC 170379 - French Army officers and men take firing courses on American Military weapons, under American instruction. The firing of the Garand rifle in North Africa. 4 February, 1943.jpg|thumb|upright=1.2|Truppe francesi in addestramento insieme ai loro istruttori statunitensi in Nordafrica nel novembre 1943]]
 
Le unità del 2e corps di Larminat erano un miscuglio di reparti originari del movimento della "[[Francia libera]]" di de Gaulle, in azione con gli Alleati sin dal 1940, e di truppe reclutate nelle colonie dell'[[Impero coloniale francese|Africa francese]], rimaste inizialmente fedeli al regime della "[[Francia di Vichy]]" ma passate dalla parte degli Alleati dopo gli sbarchi dell'operazione Torch del novembre 1942: al primo gruppo apparteneva la [[1re division française libre|1re division de marche d'infanterie]] (1re DMI), mentre al secondo gruppo appartenevano la [[3e division d'infanterie algérienne]] (3e DIA) e la [[9e division d'infanterie coloniale]] (9e DIC). La 1re DIM e la 3e DIA avevano combattuto per diversi mesi con il [[Corps expéditionnaire français en Italie]], mentre l'unica esperienza bellica della 9e DIC era stata l'invasione anfibia dell'[[Isola d'Elba]] nel giugno 1944 ([[operazione Brassard]]). Le unità corazzate della [[1re division blindée]] (1re DB), creata in Nordafrica nel maggio 1943, non erano invece state ancora impiegate al fronte. Salvo la 1re DMI, equipaggiata e addestrata dai britannici, tutte le divisioni francesi erano state equipaggiate dagli Stati Uniti e organizzate secondo il modello delle equivalenti divisioni di fanteria o corazzate dell'U.S. Army: la 1re DB, in particolare, si componeva di tre "Combat Command", unità composite con un reggimentobattaglione di carri armati, uno di fanteria meccanizzata e uno di artiglieria motorizzata, impiegabili eventualmente separatamente l'uno dagli altri. Completavano lo schieramento delle truppe francesi alcune unità indipendenti, come tre gruppi di irregolari marocchini (''[[goumier]]''), un reggimento indipendente di [[cacciacarri]] e un gruppo di forze speciali dei [[Commandos d'Afrique]]<ref>{{cita|Zaloga|pp. 27-29}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 40-41}}.</ref>.
 
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