Modello atomico di Thomson: differenze tra le versioni

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Questo problema, tuttavia, non era il più grande, per questo modello. Piuttosto, le perplessità erano legate ai palesi problemi su stabilità ed instabilità che ha il modello, e dunque l'inspiegabilità della radioattività, senza ricorrere ancora all'esistenza di altri tipi di forze oltre a quella elettromagnetica e gravitazionale. Per questo, nello stesso anno il fisico giapponese [[Hantarō Nagaoka]] propose per l'atomo il [[Modello atomico di Nagaoka|modello saturniano]]; tuttavia questo fu presto confutato perché, sebbene stabile per perturbazioni radiali, si dimostrò instabile per perturbazioni longitudinali.
 
Alla fine, nel 1908 l'[[esperimento di Geiger e Marsden]] confutò definitivamente entrambi i modelli per via sperimentale; come fu interpretato da [[Ernest Rutherford]] nel 1911,<ref>{{cita libro|autore=Joseph A. Angelo|titolo=Nuclear Technology|url=https://archive.org/details/nucleartechnolog0000ange|anno=2004|editore=[[Greenwood Publishing Group]]|isbn=1-57356-336-6}}</ref>, dimostrò che la carica positiva era concentrata in un nucleo molto piccolo al centro dell'atomo. Questo diede vita al [[modello atomico di Rutherford|modello atomico]] "planetario", e dimostrò definitivamente l'esistenza di una Forza Nucleare in grado di tenere insieme la carica positiva.
 
In seguito, fu nel 1913 che Bohr e Sommerfeld, partendo dal modello planetario, imposero su di esso [[Quantizzazione del momento angolare|l'assioma di quantizzazione]] per le orbite degli elettroni. [[Modello atomico di Bohr|Questo modello]], tutt'oggi accettato, come sopra riesce a spiegare con successo gli spettri di emissione ed assorbimento atomici, ed anche i legami molecolari ed ogni altro fenomeno della chimica.<ref name=":0" /> Dopo questo traguardo, la fisica sperimentale di frontiera iniziò a studiare i [[Nucleo atomico|nuclei]].