Báb: differenze tra le versioni

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A causa della notorietà e dell'esposizione sociale di Bahá'u'lláh, come figura di spicco del movimento Bábí e non solo, e del fatto che contro di lui era stata emessa una condanna a morte da [[Muhammad Shah Qajar|Mohammad Shah]] pochi giorni avanti la sua morte, che allora perse valore, fu importante non porlo più in luce.<ref name=":12">{{Cita libro|autore=Momen Moojan|titolo="Bahá'u'lláh", The World of the Bahá'í Faith (1 ed.)|data=26 novembre 2021|editore=Routledge|città=London|p=42|ISBN=978-0-429-02777-2|doi=10.4324/9780429027772-6}}</ref> Anche delle lettere del Báb a Bahá'u'lláh furono a nome del fratello minore, Mírzá Yahyá.<ref name=":13">{{Cita libro|autore=Cole Juan Ricardo|titolo=Modernity and the millennium: the genesis of the Baha'i faith in the nineteenth-century Middle East.|anno=1998|p=28|oclc=37884893.|ISBN=0-231-11080-4}}</ref> Il grande pericolo che minacciava Bahá'u'lláh era da [[Amir Kabir]].<ref name=":11">{{Cita libro|autore=Saiedi Nader|titolo=Porta del cuore, comprendere gli Scritti del Báb|anno=2008|città=Waterloo, Ontario|p=349|OCLC=904293009|ISBN=978-1-55458-056-9}}</ref> Secondo Saiedi, se Amir Kabir avesse saputo del ruolo chiave che Bahá'u'lláh aveva nella Comunità bábí, lo avrebbe fatto giustiziare.<ref name=":11" /> Per proteggere Bahá'u'lláh, il fratello minore sarebbe stato messo a capo della Comunità bábí per evitare ulteriori pericoli.<ref name=":13" /><ref name=":12" /> In tal modo, Bahá'u'lláh sarebbe rimasto in ombra continuando le sue attività come semplice bábí.<ref name=":12" /> Di conseguenza, il Báb inviò una lettera a Mírzá Yahyá nominandolo come leader in attesa dell'imminente apparizione del Promesso, chiamato dai bábí ''"Colui che Dio renderà manifesto"''.<ref>{{Cita libro|autore=Taherzadeh Adib|titolo=The Child of the Covenant.|editore=George Ronald|città=Oxford, UK|ISBN=0-85398-439-5}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Gate of the heart : understanding the writings of the Báb.|editore=Saiedi, Nader (2008). Gate of the heart : understanding the writings of the Báb. [Waterloo, Ont.] ISBN 978-1-55458-056-9. OCLC 904293009.|città=Waterloo, Ont.|pp=344-345|OCLC=904293009.|ISBN=978-1-55458-056-9}}</ref> All'epoca Mírzá Yahyá, molto giovane, non aveva notorietà e viveva ancora nella casa del fratello maggiore, Baháʼu'lláh.<ref name=":11" /> Secondo Amanat, era proprio improbabile che Mírzá Yahyá potesse essere stato al centro dell'attenzione del Báb, soprattutto in una situazione in cui il Báb era isolato dai suoi seguaci essendo dapprima nella prigione di Maku e poi di Chihriq.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Amanat Abbas; Vahman Fereydun|anno=2016|titolo="Az Tehran ta Akka (Persian)|p=15|url=https://iranianstudies.macmillan.yale.edu/publications/az-tehran-ta-akka-persian}}</ref>
 
A differenza di religioni precedenti, dove le profezie perlopiù erano allusive, l'intero Bayan, che è il testo bábí principale è incentrato sull'imminente figura messianica, persino più grande del Báb stesso, che lui chiama "Colui che Dio manifesterà". Il Báb accosta sempre la rivelazione sua e lela relatività delle sue proprie leggi a questa imminente figura.<ref>{{Cita libro|autore=Saiedi Nader|titolo=Porta del cuore: comprendere gli scritti del Báb|anno=2008|città=Waterloo, Ontario|p=344|OCLC=904293009 .|ISBN=978-1-55458-056-9}}</ref>
 
L'essenza e lo scopo della missione del Báb fu nel preparare il terreno all'arrivo di colui che sarebbe giunto dopo di lui.<ref>“Al tempo della manifestazione di ''Colui Che Dio manifesterà'' tutti dovranno essere ben istruiti negli insegnamenti del Bayán, sì che nessuno dei seguaci vi si aggrappi esteriormente, rinunziando così a essere leale a Lui. Chiunque lo farà gli sarà imputato il verdetto di ‘miscredente in Dio’.” (Il Báb – Antologia, p. 73)</ref> Il Báb descrive tale figura messianica come l'origine in Terra di tutti gli attributi divini e afferma che il comando di Lui è equivalente al comando di Dio.<ref name=":15" /> Insegna ai suoi seguaci di indagare in modo indipendente nel cercare il promesso, riconoscendolo per la sua stessa realtà intrinseca, per le sue opere e attributi, e non per ragioni esterne a lui.<ref>''ADORA Iddio in tal guisa che, se pur ti sospingesse verso il fuoco, quell’adorazione non subirebbe mutamento alcuno, e altrettanto se la tua mercede fosse il paradiso. Così e così soltanto ha da essere il culto confacente all’unico Vero Dio. AdorarLo per paura sarebbe sconveniente nella Corte santificata della Sua Presenza e non potrebbe essere stimato atto da te dedicato all’Unicità del Suo Essere. O se tu, mirando al paradiso, Lo adorassi con questa intima speranza, daresti a Dio la creazione per compagna, ancorché il paradiso sia ambito dagli uomini. Fuoco e paradiso s’inchinano e si prostrano entrambi innanzi a Dio. Degno della Sua Essenza è adorarLo per Sé Stesso, senza tema di fuoco o speranza di paradiso.'' (Báb – Antologia pp. 67-68)</ref><ref name=":8" /> Li avverte di non estraniarsi opponendosi a Lui sulla base di scritture sue, allo stesso modo in cui i seguaci di religioni precedenti s'erano opposti al nuovo profeta citando le loro scritture sacre.<ref name=":8" /> Inoltre, il Báb narra l'imminenza dell'arrivo, indicando come tempo d'arrivo l'anno nove e il diciannove.<ref>{{Cita libro|autore=Saiedi Nader|titolo=Porta del cuore: comprendere gli scritti del Báb|anno=2008|città=Waterloo, Ontario|pp=348-357|OCLC=904293009|ISBN=978-1-55458-056-9}}</ref>