Caligola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Annullato Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Annullata la modifica 142172649 di 5.90.193.167 (discussione) fonti grazie
Etichetta: Annulla
Riga 287:
Preferì ricevere la nonna Antonia non in privato ma alla presenza del prefetto del pretorio Macrone; successivamente secondo alcune fonti, la fece uccidere avvelenandola.<ref name="Dio59.3_SvCa23">{{cita|Cassio Dione|LIX, 3}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIII}}.</ref> Svetonio riporta che Antonia morì per una malattia causata dal trattamento ostile da parte di Caligola, anche se aggiunge che vi furono voci che sostennero che fosse fatta avvelenare dal nipote, mentre secondo Dione Cassio Caligola la fece suicidare perché lo rimproverava. Fece uccidere anche il cugino Tiberio Gemello accusandolo falsamente di aver attentato alla sua vita e liberandosi così di questo scomodo rivale.<ref name="Dio59.3_SvCa23" /> Obbligò anche il suocero [[Marco Giunio Silano (console 15)|Marco Giunio Silano]] a suicidarsi, accusandolo anch'egli di aver attentato alla sua vita.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIII}}; {{cita|Barrett 1998|pag. 76}}.</ref> In quest'ultimo caso sembra che furono "comprate" alcune testimonianze, tra cui quella del senatore Giulio Grecino, il quale però alla fine si rifiutò di confessare il falso e per questo fu messo a morte.<ref>{{cita|Tacito, ''De vita et moribus Iulii Agricolae''|IV}}.</ref> Quanto allo zio [[Claudio]], lo tenne in vita solo per farne un suo zimbello e oggetto di spasso.<ref name="SvCa23" />
 
Con le tre sorelle ebbe un rapporto molto intimo, seppure complicato, in particolar modo con [[Drusilla]].<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}; {{cita|Sampoli 2003|XII, 193}}; {{cita|Syme 1989|pag. 179}}.</ref> Egli fu infatti geloso di suo marito, [[Lucio Cassio Longino]], costringendoli a divorziare; la trattò come se fosse sua moglie e quando si ammalò la nominò erede al trono imperiale.<ref>{{cita|Cassio Dione|LIX, 11}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}; {{cita|Barrett 2002|pag. 66}}.</ref> forse Intratteneva rapporti incestuosi con tutte e tre e non lo nascondeva pubblicamente.<ref>{{cita|Eutropio, ''Breviarium ab Urbe Condita''|VII, 12}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}.</ref>
 
Quando Drusilla morì, sospese ogni genere di attività e le organizzò dei funerali pubblici, divinizzandola il giorno 23 settembre del [[38]] con un [[senatoconsulto]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LIX, 11}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}; {{cita|Barrett 2002|pag. 65}}; {{cita|Nony 1988|X, 249}}.</ref> In seguito a questo lutto, il ''princeps'' rimase particolarmente addolorato tanto che le sue condizioni di salute peggiorarono.<ref>{{cita|Cassio Dione|LIX, 10}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}.</ref> Riguardo invece alle altre due sorelle, non ebbe la stessa complicità che invece tenne con Drusilla.<ref name="A" /> In occasione del processo di [[Marco Emilio Lepido (marito di Drusilla)|Marco Emilio Lepido]], al quale aveva precedentemente promesso la successione,<ref>{{cita|Syme 1989|pag. 136}}.</ref> le condannò per adulterio e le mandò in esilio sulle [[Isole Ponziane]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LIX, 22}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}; {{cita|Sampoli 2003|XII, 193}}; {{cita|Syme 1989|pag. 180}}.</ref>