Notte stellata: differenze tra le versioni

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La ''Notte stellata'', certamente una delle opere vangoghiane più celebri, risponde perfettamente a quest'esigenza. In questo dipinto, infatti, il pittore ha certamente cercato il contatto diretto con la realtà, dipingendo quello che si poteva vedere dalla finestra della sua stanza nel manicomio di Saint-Rémy. Van Gogh, tuttavia, non ha ripreso fedelmente questa veduta notturna, bensì l'ha manipolata con mezzi plastici, interiorizzandola fino allo spasimo e trasformandola in una potente visione onirica in cui poter fare affiorare le sue emozioni, le sue paure, i suoi viaggi dell'anima. La ''Notte stellata'', pertanto, non offre all'osservatore un'immagine fedele della realtà, quanto una forma di «espressione» di quest'ultima.
 
L'immagine possiede una forza straordinaria. A sinistra la scena è chiusa da un cipresso alto e severo che, stagliandosi contro il cielo notturno, agisce come un intermediario vegetale tra la terra e il cielo, tra la vita e la morte: più che un albero sembrerebbe quasi una fiamma scura che divampa all'improvviso alla ricerca dell'infinito. A fianco del solitario cipresso troviamo un piccolo paesino - forse è Saint-Rémy, forse Nuenen, forse una reminiscenza del villaggio natio - che, disperdendosi su una vallata, sembra perduto nell'immensità del movimento cosmico che fluisce sopra di esso: i caseggiati sono generalmente bassi, fatta eccezione per l'acuminata cuspide di un campanile, che riprende la statuaria verticalità del cipresso e «sfida le forze della natura: è un'antenna e un parafulmine insieme, una sorta di Tour Eiffel, la cui fascinazione è sempre presente nelle vedute notturne dell'artista [...] sembra crepitare, carica di elettricità».<ref name=d>{{Cita libro|autore= Ingo Walther, Rainer Metzger |titolo=''Van Gogh - Tutti i dipinti''|anno=2015|editore=Taschen|città=Milano|isbn=978-38-36559-59-1|cid=Walther - Metzger|pp=512-19}}</ref> A destra vigoreggia la ricca vegetazione degli ulivi, mentre sullo sfondo si estende il profilo diagonale e ondulato delle Alpilles, importante catena montuosa del Meridione francese.
 
Il villaggio è avvolto dal buio e dal sonno e rimanda nel suo complesso a un ideale di placida quiete.<ref>{{cita web|url=http://www.francescomorante.it/pag_3/305ad.htm|autore=Francesco Morante|titolo=Notte stellata|accesso=3 giugno 2017|dataarchivio=11 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170611041648/http://www.francescomorante.it/pag_3/305ad.htm|urlmorto=sì}}</ref> Il paesaggio, al contrario, rinvia esplicitamente alla grandiosa natura decantata a inizio secolo dal romantico [[Caspar David Friedrich]], soprattutto con i monti retrostanti, come osservato dai critici d'arte Giorgio Cricco e Francesco di Teodoro: