Leone Fortis: differenze tra le versioni

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=== La passione per il teatro ===
Leone Fortis tornò a Padova. Non trovando sbocchi alla sua passione per il [[giornalismo]], scrisse il dramma in cinque atti ''Camoens'', con vaghe allusioni patriottiche, che fu rappresentato a Milano e poi a [[Torino]], dalla Compagnia reale sarda. A Torino, Fortis divenne "poeta" della Compagnia reale, con l'obbligo di tre lavori ogni anno. Nel 1852 si trasferì a [[Genova]], sostenendosi con le [[recensione|recensioni]] teatrali per il "[[Corriere Mercantile]]". Per la celebre attrice Fanny [[Fanny SadowskaSadowski]] scrisse ''Cuore ed arte'', andato in scena al [[teatro Re]] di Milano, nel dicembre 1852: {{sf|«un magnifico pasticcio», secondo [[Benedetto Croce]]}}; ma restò in cartellone e fu rimaneggiato nel 1854 col titolo ''Industria e speculazione''. Fortis, tornato in Lombardia nel 1854, grazie all'amnistia, scrisse tre [[libretto|libretti d'opera]]: ''L'Adriana'', 1857, musica di T. Benvenuti; ''L'uscocco'', 1858, musica di F. Petrocini; ''Il duca di Scilla'', 1859, musica di [[Errico Petrella]]. Nel 1857 divenne direttore artistico del [[teatro alla Scala]] di Milano.
 
=== A Venezia ===