Colonialismo italiano: differenze tra le versioni
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Tra le due guerre mondiali le altre potenze mirarono a valorizzare e sfruttare propri possedimenti d'oltremare; in Italia invece si ebbe un periodo di crisi politica, e il governo fascista che prese il potere ebbe fin da subito l'obiettivo di espandere ulteriormente i possedimenti coloniali e a "pacificare" col pugno di ferro i territori già formalmente annessi<ref>{{cita|Deplano-Pes|p. 76}}.</ref>. Durante la prima guerra mondiale le forze italiane in Libia vennero respinte e accerchiate dalla guerriglia locale in poche località lungo la costa, ma tra il 1922 e il 1934 venne intrapresa una lunga e dura campagna militare in cui le forze italiane repressero i ribelli e i civili libici durante la cosiddetta "[[riconquista della Libia]]". Nel 1934 Cirenaica e Tripolitania furono unificate nel governatorato generale della [[Libia italiana]]<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/libia/|titolo=Libia|accesso=28 aprile 2024}}</ref>. La politica di potenza del regime fascista concentrò quindi i propri sforzi verso l'[[Etiopia]], e nel 1935 venne intrapresa un'imponente campagna coloniale contro il governo di [[Addis Abeba]]. La [[guerra d'Etiopia]] si risolse a favore delle forze italiane, e l'Etiopia venne unita ad Eritrea e Somalia per dare vita all'[[Africa Orientale Italiana]] (AOI). In tale occasione il re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] assunse il titolo imperiale d'Etiopia e fu proclamata ufficialmente la nascita dell'Impero.
Dopo l'[[entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale]] nel 1940, l'Italia si vide da una parte impegnata a mantenere il controllo sui possedimenti africani e dall'altra tentò di annettere territori nei [[penisola balcanica|Balcani]]: infatti insieme alla Germania si spartirono la Grecia e la [[Jugoslavia Federale Democratica|Iugoslavia]], ottenendo parte della [[Dalmazia]], [[Slovenia|la Slovenia]], il [[Montenegro]] e metà [[Grecia]] con [[Creta (Grecia)|Creta]] (fra il 1941 e il 1942). Nel 1941 la rapida [[Campagna dell'Africa Orientale Italiana|disfatta delle forze italiane in Africa orientale]] a opera delle forze britanniche consentì a [[Hailé Selassié]] di tornare sul trono di [[Addis Abeba]], e nel 1943 la [[Campagna di Tunisia|disfatta delle forze dell'Asse in Nordafrica]] decretò la fine della presenza italiana in Africa.
Con la [[caduta del fascismo]] del 25 luglio 1943 e il successivo [[armistizio di Cassibile]] con le forze Alleate, l'Italia terminò anche l'[[Possedimenti temporanei dell'Italia|occupazione temporanea]] dei territori nei Balcani e nella [[Occupazione italiana della Francia meridionale|Francia meridionale]]. Nel dopoguerra, con la firma del [[trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace del 1947]], venne stabilita la perdita di tutte le colonie ad eccezione della Somalia, posta sotto [[Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia|amministrazione fiduciaria italiana]] per conto dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel 1950. Nel 1960 la Somalia ottenne l'indipendenza, sancendo così la fine dell'ottantennio coloniale italiano.
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