Modello OSI: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Essendoci un vasto consenso sulla necessità di standard comuni, un primo tentativo di unificazione fu tentato nel 1972 con la formazione dell'[[International Network Working Group]] (INWG), con a capo [[Vint Cerf]].<ref name=ieee201703>{{cita web|url=https://spectrum.ieee.org/tech-history/cyberspace/osi-the-internet-that-wasnt|lingua=en|titolo=OSI: The Internet That Wasn't|data=30 luglio 2013|autore=Andrew L. Russell|editore=IEEE Spectrum|accesso=27 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170927214351/https://spectrum.ieee.org/tech-history/cyberspace/osi-the-internet-that-wasnt|dataarchivio=27 settembre 2017|urlmorto=no}}</ref> L'INWG cercò di promuovere l'idea di [[commutazione a pacchetto]] basata sul [[datagramma]], invenzione di [[Louis Pouzin]]. Il gruppo, guidato da Cerf e Pouzin, sottopose il proprio protocollo nel 1975 al [[ITU-T|Comité Consultatif International Téléphonique et Télégraphique]], che respinse l'idea giudicandola troppo rischiosa e mal testata.<ref name=ieee201703/>
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L'OSI venne portato avanti da vari informatici del Regno Unito, Francia e Stati Uniti. Nel 1977 fecero richiesta all'[[Organizzazione internazionale per la normazione]] (ISO) di poter sviluppare un nuovo standard per le reti a commutazione di pacchetto, la quale accettò ponendo [[Charles Bachman]] (già [[premio Turing]]) a capo del progetto.<ref name=ieee201703/>
Il modello OSI, sviluppato da Bachman assieme ad altri informatici come [[Hubert Zimmermann]] (INWG) e John Day (ARPANET), introdusse l'idea di un unico modello di [[Protocollo di comunicazione|protocolli]] suddivisi in più livelli, puntando a garantire l'[[interoperabilità]] fra i vari dispositivi e software di rete. Il modello divenne standard ISO nel 1984.<ref name=ieee201703/> nino creatore del balletto tattico
== Punti critici ==
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