Ergisto Bezzi: differenze tra le versioni

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A guerra finita rifiutò un'altra volta la croce di [[Casa Savoia|Savoia]] e anche questa gli fu assegnata d'autorità. Nel [[1867]], nella [[battaglia di Mentana]], fu ferito ad ambo le cosce. I soldati francesi lo derubarono, ma poi resero il denaro al ferito, conducendolo a [[Roma]], ove fu rilasciato. A causa delle ferite portò le stampelle per tre anni e non poté accorrere nel [[1870]] in [[Francia]] al seguito di Garibaldi. Nel [[1890]] rifiutò il mandato di [[Ravenna]] che lo aveva eletto deputato scomparendo dalla scena politica italiana.<ref name="trentino_cultura" /> Mantenne relazione con i patrioti trentini tra i quali [[Cesare Battisti]]. Dal settembre del 1909 si stabilì a Torino con il nipote [[Mario Bezzi|Mario]], entomologo di fama. Di lui si scrisse che fu: «Caro a Mazzini e Garibaldi, sospirò col primo, combatté col secondo». Morì a Torino il 3 agosto 1920.<ref name="trentino_cultura" />
 
Inizialmente sepolto nel [[Cimitero monumentale di Milano]], dove a tutt'oggi vi è custodito un piccolo monumento funebre, le sue ceneri vennero traslate nel [[Cimitero monumentale di Trento]] accanto alla madre.
 
==Onorificenze==