Tomba di Tutankhamon: differenze tra le versioni
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Nell'ultima scena il re, in abiti terreni, indossa il copricapo ''nemes'', è seguito dal suo ''doppio'', il Kha, con in mano l'[[ankh]]. Il faraone abbraccia, cioè si congiunge nell'aldilà con Osiride, re dei defunti, con cui egli stesso ormai si identifica.
In questa parete inoltre le figure umane sono disegnate in proporzione su un'altezza di 20 quadrati, mentre quelle sulle altre tre pareti sono scandite da 18 quadrati.la griglia a 20 quadrati e tipica dell'età a Marignana.si è potuto constatare che le figure della parete nord fossero state dipinte in un tempo precedente alla sepoltura di Tutankhamon. Si pensa inoltre che questa pittura raffigurasse Tutankhamon che, vestito con la pelle di leopardo in qualità di sacerdote ''sem'', svolgeva la cerimonia di apertura della bocca del suo predecessore. In seguito alla morte prematura del faraone questa camera fu trasformata nella camera sepolcrale di Tutankhamon.<ref>{{Cita libro|nome=Christian|cognome=Greco|titolo=Alla ricerca di Tutankhamun|accesso=2024-11-24|data=2023|editore=Franco Cosimo Panini|ISBN=978-88-570-1921-5}}</ref>
==== Parete ovest ====
Suddivisa in due registri; nel registro superiore la barca solare, preceduta da 5 divinità (Nebtubi, Heru, Kashu, Nehes, Maa), su cui viaggia il dio [[Khepri]] (peraltro parte integrante del prenome ''Neb-Kheperu-Ra'' di Tutankhamon).
Nel registro inferiore dodici babbuini accovacciati rappresentano la prima delle 12 ore della notte attraverso cui il sole, e il re,
==== Parete sud ====
Trattandosi della parete in cui si apriva la porta (cd), è quella che ha subito i danni maggiori: il re, che qui veste il copricapo Khat, è seguito da Anubi, dio della necropoli, ed è accolto nel regno dei morti da [[Hathor]]. Alle spalle di Anubi, identificata dai geroglifici che si trovavano sulla sua testa, si trovava la Dea Iside la cui immagine è quella maggiormente danneggiata dalle demolizioni che è accompagnata da tre divinità dell'aldilà.
La decorazione di questa parete fu evidentemente eseguita per ultima e con una certa fretta dopo che gli scrigni erano stati montati nella Camera Funeraria. Appare evidente, inoltre, la differenza, di “mano” di chi la eseguì (rispetto alle altre) anche perché le proporzioni delle figure, su questa parete, non sono basate sul canone amarniano di 20 quadrati, bensì sulla più tradizionale griglia compositiva di 18 quadrati<ref>{{Cita|Reeves 2003|pp. 73-74}}.</ref>.
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===== Il terzo sarcofago (oro massiccio) =====
Un terzo sarcofago, questa volta in oro massiccio<ref>N. 255 nella catalogazione di Carter</ref>, lungo 188 cm<ref name="cita-Reeves-2003-p107"/>, di spessore variabile da 2 a 3 mm, e del peso complessivo (calcolato nel 1929) di circa 110 kg<ref>{{Cita web|lingua= en|url= http://www.griffith.ox.ac.uk/gri/tut-files/TAA_i_3_10_2.html|titolo= Sarcofago di Tutankhamon|editore= [[Griffith Institute]]|accesso= 28 febbraio 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100802050104/http://www.griffith.ox.ac.uk/gri/tut-files/TAA_i_3_10_2.html|urlmorto= no}}</ref>, venne trovato all'interno del secondo. Il copricapo [[nemes]] del sarcofago era ricoperto di un sottile telo di lino, il viso lasciato in vista, mentre tutto il resto del corpo antropomorfo era ricoperto da un lino di colore rosso ripiegato tre volte<ref>N. 255b nella catalogazione di Carter.</ref>. Il torace era ricoperto da un ampio e fragile collare in perline di vetro blu, nonché foglie, fiori e frutti di vario genere tra cui melograni. Carter stimò che fossero stati versati, nell'intercapedine tra i due contenitori, circa due secchi di resine che, solidificandosi, avevano fermamente unito il terzo sarcofago al fondo del secondo<ref group="N">Tale quantità di resine solidificate, rese difficoltoso il distacco dei due sarcofagi per cui lo stesso Carter annotò che si era tentato ''martellando, usando solventi e calore'' sia esponendo i due sarcofagi al sole, sia deponendoli sul fuoco e separando i due involucri con lastre di zinco e portando la temperatura a parecchie centinaia di gradi.</ref><ref>{{Cita|Reeves 2003|p. 109}}.</ref>. Gli occhi, originariamente in [[calcare]] e [[ossidiana]], sono andati perduti per decomposizione; sopracciglia e trucco cosmetico sono in lapislazzuli e paste vitree. Il nemes reca, anche in questo caso, la tipica ripartizione in fasce che però, al contrario di quanto rilevato nei due sarcofagi precedenti, sono solo evidenziate con differente altezza e non colorate. Le orecchie presentavano fori per orecchini, ma questo erano stati camuffati con dischetti in oro<ref>{{Cita|Reeves 2003|p. 110}}.</ref>. Attorno al collo di questo sarcofago si trovavano due pesanti collane costituite da dischi intervallati in oro e [[faience]]. Le braccia del re sono incrociate sul petto e recano il [[flagello (strumento)|flagello]], nella mano destra, e
[[File:Mask of Tutankhamun 2003-12-07.jpg|thumb|[[Maschera funeraria di Tutankhamon]] esposta al [[Museo egizio del Cairo|Museo Egizio del Cairo]]]]
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