Operazione Dragoon: differenze tra le versioni
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La genesi dell'operazione Dragoon fu questione alquanto controversa, oggetto sin dall'inizio di lunghi e animati dibattiti tra i supremi vertici militari e politici anglo-statunitensi, vittima degli interessi contrastanti che animavano i due massimi [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] occidentali e prodotto infine del cambiamento dei rapporti di forza che legavano [[Londra]] e [[Washington]]<ref name=Clarke-3-5>{{cita|Clarke & Ross|pp. 3-5}}.</ref>.
Nel corso della seconda guerra mondiale, la definizione concreta delle previste operazioni nei vari teatri bellici, l'allocazione delle risorse disponibili e la formulazione dei piani di impiego delle forze degli Alleati occidentali, decise in linea di massima a livello politico negli incontri tra il [[presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Franklin D. Roosevelt]] e il [[primo ministro del Regno Unito]] [[Winston Churchill]], era responsabilità del [[Combined Chiefs of Staff]] (CCS), il massimo organo di coordinamento militare che riuniva i supremi [[stato maggiore|stati maggiori]] delle forze armate statunitensi ([[Joint Chiefs of Staff]] o JCS) e britanniche ([[Chiefs of Staff Committee]] o CSC). Per quanto tale organismo fosse formalmente paritario, dove le varie proposte erano discusse fino a trovare una mediazione che conciliasse le opinioni e gli interessi spesso divergenti degli Stati Uniti e del Regno Unito, il JCS era tendenzialmente dominato da una delle sue componenti interne (quella statunitense o quella britannica) in base ai rapporti di forza che i due Stati potevano esprimere in un certo momento. Nella prima fase della sua esistenza, in particolare, il
Per quanto riguardava l'[[Europa]] la strategia statunitense, sostenuta con fermezza dal capo di stato maggiore dell'[[United States Army]] generale [[George Marshall]], puntava tutto sulla realizzazione di un'invasione anfibia del nord della [[Francia]] attraverso il canale della [[La Manica|Manica]] (l'[[operazione Overlord]]), cui far seguire una conversione a est e un'avanzata verso il cuore della produzione bellica tedesca, la regione industriale della [[Regione della Ruhr|Ruhr]]. Pur concordando con questo piano, i britannici ritenevano necessario far precedere l'attacco attraverso la Manica da una serie di operazioni in zone periferiche rispetto alla Francia, principalmente nel [[Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale|teatro di guerra del Mediterraneo]] dove le loro forze erano in azione sin dal 1940, al fine di disperdere e logorare le risorse della [[Germania nazista]] e indebolire la difesa delle coste francesi da parte della [[Wehrmacht]]. La "strategia periferica" britannica rispondeva anche alla realizzazione degli interessi politici del Regno Unito circa l'assetto dell'Europa postbellica, in particolare sotto il profilo del mantenimento dell'influenza di Londra nella regione del Mediterraneo e del contenimento dell'influenza dell'[[Unione Sovietica]] nella [[Penisola balcanica]]; fini che tuttavia non interessavano agli Stati Uniti, e che erano apertamente osteggiati da Marshall e dai suoi colleghi del JCS come un inutile intralcio alle operazioni militari. La forza relativa dei britannici in seno al Combined Chiefs of Staff impose tuttavia l'adozione della loro strategia, e il primo massiccio impiego delle forze statunitensi nella guerra contro la Germania nazista si concretizzò quindi, nel novembre 1942, in uno sbarco in [[Nordafrica]] (l'[[operazione Torch]]) cui fece seguito un'impegnativa [[Campagna di Tunisia|campagna in Tunisia]] per cacciare gli ultimi reparti italo-tedeschi dalla sponda meridionale del Mediterraneo<ref name=Clarke-3-5 /><ref>{{cita|Zaloga|pp. 7-8}}.</ref>.
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