Disturbo depressivo: differenze tra le versioni

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Nell'[[antichità]] il [[medico]] [[antica Grecia|greco]] [[Ippocrate di Coo]] descrisse la condizione di [[melanconia]] (in [[lingua greca|greco]] μελαγχολία ''melancholìā'', ossia, letteralmente, la ''bile nera'', l'[[atrabile]] della [[teoria umorale]], il cui eccesso nel corpo si credeva causa di tale stato d'animo) come una malattia distinta con particolari [[sintomo|sintomi]] mentali e fisici, caratterizzando tutte le «paure e scoraggiamenti, se durano a lungo» come sintomatici di essa.<ref>{{cita libro|autore=Hippocrates|curatore= Marco Tullio Malato|titolo=Aforismi e giuramento / Ippocrate|editore=TEN|città=Roma|anno=1994|isbn=88-7983-373-1}}</ref> Questa descrizione è simile al concetto che si attribuisce alla depressione oggigiorno, tuttavia più ampio, in cui sono stati inclusi un raggruppamento di sintomi di [[tristezza]], sconforto e scoraggiamento, spesso [[paura]], [[Ira (psicologia)|rabbia]], [[delirio|deliri]] e [[disturbo ossessivo-compulsivo|ossessioni]].<ref name="Radden2003">{{Cita pubblicazione |cognome=Radden|nome= J. |anno=2003 |titolo=Is this dame melancholy? Equating today's depression and past melancholia |rivista=Philosophy, Psychiatry, & Psychology |volume=10 |numero=1 |pp=37-52|doi=10.1353/ppp.2003.0081|}}</ref>
 
Il termine "depressione" è stato derivato dal verbo latino "''deprimere''", che significa "premere verso il basso".<ref>{{cita web|url=http://dictionary.reference.com/browse/depress|titolo=depress. (n.d.)|autore=Online Etymology Dictionary|accesso=30 giugno 2008|editore=Dictionary.com|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080430213540/http://dictionary.reference.com/browse/depress|urlmorto=no}}</ref> Fu utilizzato fin dal [[XIV secolo]] e nel 1665 l'autore [[Inghilterra|inglese]] [[Richard Baker]] lo utilizza nella sua ''Cronaca dei re d'Inghilterra'' per far riferimento a qualcuno che ha "una grande depressione di spirito". Anche [[Samuel Johnson]] gli attribuisce un simile significato, nel 1753.<ref>{{Cita web|autore=Wolpert, L|anno=1999|titolo=Malignant Sadness: The Anatomy of Depression|sito=The New York Times|url=http://www.nytimes.com/books/first/w/wolpert-sadness.html|accesso=30 ottobre 2008|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161024122711/http://www.nytimes.com/books/first/w/wolpert-sadness.html|urlmorto=no}}</ref> Il termine viene utilizzato anche nel campo della [[fisiologia]] e dell'[[economia]]. Un primo utilizzo come riferimento a un sintomo psichiatrico, fu per opera dello [[psichiatra]] [[Francia|francese]] [[Louis Delasiauve]] nel 1856 e, a partire dal 1860, il termine compare nei dizionari medici per far riferimento a un abbassamento fisiologico e metaforico della funzione emotiva.<ref name="pmid3074848">{{Cita pubblicazione |cognome=Berrios|nome= G.E. |titolo=Melancholia and depression during the 19th&nbsp;century: A conceptual history |rivista=British Journal of Psychiatry |volume=153 |pp=298-304|anno=1988 |pmid=3074848 |doi=10.1192/bjp.153.3.298|lingua=en}}</ref>
 
Anche se "melanconia" è rimasto termine dominante nella diagnostica, il termine "depressione" è cresciuto d'utilizzo nei trattati di medicina, e lo psichiatra [[Germania|tedesco]] [[Emil Kraepelin]] potrebbe essere stato il primo a usarlo come termine generale, facendo riferimento ai diversi tipi di [[malinconia]] come stati depressivi.<ref name="Davison2006">{{Cita pubblicazione |cognome=Davison |nome=K. |anno=2006|titolo=Historical aspects of mood disorders |rivista=Psychiatry |volume=5 |numero=4 |pp=115-18|doi=10.1383/psyt.2006.5.4.115|lingua=en}}</ref>