Abraham-Louis Breguet: differenze tra le versioni
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Il 18 luglio 1759, la madre si risposò con un primo cugino del padre, l'orologiaio Joseph Tattet. Nel 1762, si trasferì in [[Francia]] e divenne apprendista di Etienne Gide, amico del patrigno e orologiaio a [[Versailles]]. Nel 1768, un anno dopo aver terminato l'apprendistato, si stanziò a [[Parigi]] e, nel 1775, vi fondò la propria manifattura orologiera: la celebre [[Breguet (azienda)|Breguet]], ancora oggi attiva. Divenne un maestro orologiaio nel 1784 ed era ormai noto e stimato in tutte le grandi corti d'[[Europa]]. Per la regina [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]], la sua migliore sostenitrice fino alla morte, realizzò il ''Marie Antoinette'', considerato tuttora tra i più complessi orologi del mondo.
Fu amico intimo del capo rivoluzionario e compatriota [[Jean-Paul Marat]], che aveva inoltre salvato dal linciaggio di una folla [[Legittimismo|realista]] nell'aprile 1793. Dapprima sostenitore entusiasta della [[Rivoluzione francese|rivoluzione]], sebbene totalmente estraneo alla politica, la ripudiò per sempre quando scosse la Francia. Il 12 agosto 1793, con un [[salvacondotto]] dello stesso Marat che era in debito con lui, lasciò quindi Parigi con la famiglia e si rifugiò in Svizzera da controrivoluzionario. Nel maggio 1795, dopo la caduta di [[Maximilien de Robespierre|Robespierre]], ritornò in Francia, ma il suo laboratorio era stato saccheggiato nel 1794, durante il periodo del [[Regime del Terrore|Terrore]]. Nel giugno 1796, dopo due processi, il nuovo [[Direttorio|governo]] gli consentì di rientrarne in possesso.
Proprio per la [[regina di Francia]], una delle ammiratrici più entusiaste dei suoi orologi e sua cliente dall'ottobre 1782 fino alla morte, realizzò l'eccezionale orologio da tasca n° 160, che successivamente venne indicato con l'appellativo "Marie Antoinette" in suo onore, considerato tuttora tra i più complessi orologi del mondo. Il ''Marie Antoinette'', noto quale "[[Lisa Gherardini|Monna Lisa]] dei segnatempo", venne commissionato nel 1783 da un misterioso ammiratore e membro della guardia reale di Maria Antonietta, il quale voleva farne dono alla sua regina, voluto da lei stessa dopo la prima commissione di un orologio da taschino a carica automatica con funzione di calendario e ripetizione. La commissione consisteva esplicitamente nella realizzazione di un orologio ricco di tutti i più importanti ritrovati tecnici dell'epoca, l'oro dovunque fosse possibile, senza limiti di spesa né termini di consegna. Ben felice di quella sfida, si impegnò quindi in un'opera senza eguali, ma nonostante il suo impegno, la regina non poté mai vedere l'orologio completato, visto che la sua progettazione e realizzazione impiegarono ben diciannove anni, interrotto a causa della [[Rivoluzione francese|rivoluzione]] dal 1789 al 1795. Fu pronto solo nel 1802, ossia nove anni dopo la morte dell'infelice sovrana, ma il risultato è stato quello che molti esperti considerano l'orologio più importante mai prodotto per ragioni tecnologiche, estetiche e storiche. Non vendette l'orologio al completamento, ma lo conservò sempre per sé in un luogo sicuro, testimoniando così la sua fedeltà nei confronti della regina. I costi di fabbrica alla fine arrivarono alla colossale somma di 30.000 franchi.<ref>Salomons 1921, p. 46.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.orologidalmondo.it/il-mistero-del-breguet-160-detto-maria-antonietta/|titolo=Il mistero del Breguet 160 detto "Maria Antonietta"|data=9 maggio 2013|accesso=20 dicembre 2020|dataarchivio=21 settembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210921094234/http://www.orologidalmondo.it/il-mistero-del-breguet-160-detto-maria-antonietta/|urlmorto=sì}}</ref>
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