Boemondo I d'Antiochia: differenze tra le versioni

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Al [[Terzo concilio di Melfi]], dal 10 al 17 settembre 1089, il [[papa Urbano II]] propose la [[prima crociata]]. Il Pontefice, insieme ai fratellastri normanni [[Ruggero Borsa]] e Boemondo I, gettò le basi per costituire una lega allo scopo di liberare dai musulmani la [[Terra santa]]. Iniziò, così, la predicazione per la crociata, che fu formalmente indetta, in seguito, a [[Clermont]].
 
Boemondo radunò un contingente normanno, forse la miglior compagine dello stuolo crociato, nonostante i numeri modesti (il suo contingente assommava all'incirca a 500 uomini<ref>{{cita|Hiestand, |p. 71}}</ref> su un totale di circa 35.000 crociati<ref>Nicolle, p. 21</ref>). Alla testa del suo esercito egli traversò<ref>{{Cita news|autore=N. Imperiale|titolo=I crociati di Boemondo si preparano a conquistare la Terra Santa (1097)|url=https://www.bari-e.it/almanacco-barese/accadde-a-bari-i-crociati-di-boemondo-si-preparano-a-conquistare-la-terra-santa-1097/|sito=Almanacco barese|data=4 aprile 2024}}</ref>, partendo da Trani, il [[Mare Adriatico]] e, dopo essere sbarcato a [[Durazzo]], si diresse per la [[Via Egnatia]] alla volta di Costantinopoli percorrendo, sotto la prudente scorta di [[Peceneghi]] inviatagli incontro dall'Imperatore di Costantinopoli, la via che egli aveva tentato di seguire nel 1084. Fece grande attenzione a osservare un atteggiamento "corretto" nei confronti di Alessio e quando arrivò a Costantinopoli nell'aprile del 1097 rese omaggio feudale all'Imperatore.
 
[[File:Bohemond daimbert.jpg|thumb|upright=1.2|left|Boemondo e il Patriarca [[Dagoberto da Pisa|Daimberto]] in navigazione verso la Puglia. Miniatura da un'edizione dell'''[[Histoire d'Outremer]]'' del XIII secolo.]]