Fabriano: differenze tra le versioni
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A Fabriano si produce carta fin dal [[XIII secolo]]. Non si hanno documenti precisi sull'origine della lavorazione della [[Carta di Fabriano|carta]], ma è accertato che fu la seconda [[cartiera]] in Europa, dopo quelle della Spagna musulmana ([[Xàtiva]]) e Catalogna (alla seconda metà del XII secolo) e del tutto probabile che già dalla fine del XII secolo in città si producesse la carta bambagina, ottenuta con le fibre dei cenci di [[lino (fibra)|lino]]. Fabriano fu una delle più antiche città italiane produttrici di carta: i fabrianesi inventarono la [[pila idraulica]] a [[maglio|magli]], la [[filigrana (codicologia)|filigrana]] e la collatura con [[gelatina animale]]. Grazie a queste innovazioni l'industria ebbe grande sviluppo nei secoli XIV e XV, quando si contavano almeno 40 botteghe. Nella seconda metà del Trecento le industrie locali producevano un milione di fogli l'anno, che prendevano la via di Venezia, Firenze e di altre città, anche d'oltremare. Dopo un periodo di progressivo decadimento dal 1780, grazie a [[Pietro Miliani]], che diede un nuovo impulso a questa attività, Fabriano si specializzò nelle carte valori. Fino ai primi dieci anni del 2000 la città aveva un carattere prevalentemente industriale: [[Cartiere Miliani Fabriano|Cartiere Miliani]], le industrie di elettrodomestici [[Merloni]] ([[Indesit Company]], [[Merloni#Ariston Thermo Group|Ariston Thermo Group]], [[Merloni#Antonio Merloni|Antonio Merloni]]) e le industrie produttrici di [[cappa (cucina)|cappe aspiranti]] per cucine ([[Faber S.p.A.|Faber]], [[Elica S.p.A.|Elica]], [[Tecnowind S.p.A.|Tecnowind]], [[Best S.p.A.|Best]], [[Airforce S.p.A.|Airforce]]).
Nel 2008 il gruppo Antonio Merloni viene travolto dalla crisi, che porta alla chiusura di due stabilimenti, e al procedimento di amministrazione straordinaria, perché dichiarato insolvente in base alla [[Legge Marzano]], avendo debiti per 543,3 milioni di euro. La chiusura del gruppo mette in seria difficoltà anche tutto l'indotto ad essa collegato, costituito da molte piccole imprese presenti anch'esse nel territorio, generando nella città una profonda crisi economica e mettendo fine ad un periodo di prosperità che durava da più di 50 anni. Nel 2014 il tasso di disoccupazione supera il 20%.
A luglio 2014 [[Whirlpool Corporation|Whirlpool]] raggiunge un accordo con la famiglia di [[Vittorio Merloni]] per l'acquisto del 60,4% del capitale di Indesit Company. Dal primo gennaio 2015 ne detiene ufficialmente il controllo.
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