Trifarotene: differenze tra le versioni

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Il '''trifarotene''', commercializzato con il nome di '''Aklief''' dall'azienda [[Industria farmaceutica|farmaceutica]] [[Galderma]], è un farmaco per il trattamento [[topico]] dell'[[Acne|acne vulgaris]]. È un [[Retinoidi|retinoide]], in particolare un agonista selettivo del recettore gamma dell'acido retinoico (RAR-γ) di quarta generazione.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Martin|cognome=Kassir|nome2=Priyanka|cognome2=Karagaiah|nome3=Sidharth|cognome3=Sonthalia|data=25 maggio 2020|titolo=Selective RAR agonists for acne vulgaris: A narrative review|rivista=Journal of Cosmetic Dermatology|volume=19|numero=6|pp=|lingua=en|accesso=2024-11-30|doi=10.1111/jocd.13340|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/jocd.13340}}</ref>
 
== Farmacologia ==
Il meccanismo d'azione del trifarotene è principalmente legato alla sua attività come [[agonista]] selettivo del recettore gamma dell'acido retinoico (RAR-γ). Questa selettività lo distingue dai retinoidi di generazioni precedenti e contribuisce al suo profilo di sicurezza favorevole.
 
=== Farmacocinetica ===
Il trifarotene, applicato localmente, ha una bassa concentrazione sistemica, raggiungendo lo stato stazionario dopo 2 settimane di applicazione giornaliera. Una volta assorbito, si lega ampiamente alle proteine plasmatiche, limitando la sua distribuzione nei tessuti.
 
È metabolizzato principalmente dagli [[Enzima|enzimi]] epatici CYP2C9, CYP3A4, CYP2C8 e, in misura minore, da CYP2B6. Esso mostra una rapida degradazione nei [[Microsoma|microsomi]] epatici ma una buona stabilità nei [[Cheratinocita|cheratinociti]], suggerendo un'azione prevalentemente locale.
 
=== Farmacodinamica ===
Il trifarotene agisce come un agonista selettivo del recettore gamma dell'acido retinoico (RAR-γ). Questa selettività per RAR-γ, l'[[Isoforma proteica|isoforma]] predominante nella pelle, lo differenzia dai retinoidi di generazione precedente e contribuisce al suo profilo di sicurezza favorevole.
 
==== Effetti sull'espressione genetica ====
Il legame del trifarotene al RAR-γ modula l'espressione di geni coinvolti in diversi processi cutanei:
 
* Regola la crescita e la maturazione delle cellule della pelle, promuovendo un normale turnover cellulare e prevenendo l'ostruzione dei [[Follicolo pilifero|follicoli piliferi]];
* Riduce l'infiammazione associata all'acne, modulando l'espressione di [[Citochina|citochine]] pro-infiammatorie;
* Indebolise l'adesione tra i cheratinociti, facilitando la desquamazione e contribuendo a liberare i pori ostruiti;
* Regola l'attività delle [[Metalloproteasi|metalloproteinasi]] di matrice (MMP), enzimi coinvolti nella degradazione di proteine della matrice extracellulare, con un potenziale impatto positivo sulla texture e il rimodellamento della pelle;
* Migliora l'[[idratazione cutanea]], influenzando la funzione della [[Apparato tegumentario|barriera cutanea]] e l'espressione di proteine come l'[[Acquaporine|acquaporina-3]].<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Lesley J.|cognome=Scott|data=2019-11-01|titolo=Trifarotene: First Approval|rivista=Drugs|volume=79|numero=17|pp=|lingua=en|accesso=2024-11-30|doi=10.1007/s40265-019-01218-6|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s40265-019-01218-6}}</ref>
 
==== Effetti anti-acne ====
Il trifarotene ha dimostrato ''in vitro'' proprietà anti-comedogeniche, antipigmentanti e antinfiammatorie, che contribuiscono al suo effetto terapeutico sull'acne. È stato anche osservato che il trifarotene possiede una maggiore attività comedolitica rispetto ad altri retinoidi come [[tazarotene]] e [[adapalene]] in un modello murino.<ref name=":1" />
 
== Effetti collaterali ==
Negli [[Studio clinico|studi clinici]] di fase III, il '''7,5%''' dei pazienti trattati ha riportato '''irritazione''' nel sito di applicazione, rispetto allo 0,3% dei pazienti trattati con [[placebo]]. L'irritazione può manifestarsi come [[eritema]], secchezza, [[desquamazione]], [[bruciore]] o [[prurito]] (riportato da più dell'1% dei pazienti).<ref name=":0" />
 
Negli gli stessi studi, il '''2,6%''' dei pazienti trattati ha riportato '''scottature solari''', rispetto allo 0,5% dei pazienti trattati con placebo. Può infatti verificarsi un aumento della [[fotosensibilità]], rendendo la pelle più vulnerabile alle scottature.
 
È importante sottolineare che la maggior parte di questi effetti collaterali è di lieve o moderata intensità e tende a diminuire con il tempo man mano che la pelle si abitua al trattamento. I sintomi di irritazione raggiungono la massima gravità entro la prima settimana di trattamento per le lesioni facciali e tra la seconda e la quarta settimana per le lesioni del tronco, per poi attenuarsi gradualmente.
 
Raramente si segnalano effetti collaterali più gravi, come [[Dermatite allergica da contatto|dermatite allergica]], dolore ed [[Lesioni elementari della cute|erosione cutanea]] nel sito di applicazione. In uno studio di fase III a lungo termine, gli eventi avversi correlati al trattamento si sono verificati nel 12,6% dei pazienti, principalmente nei primi 3 mesi di trattamento. Questi effetti erano per lo più di lieve o moderata entità e hanno portato all'interruzione del trattamento in circa l'1,9% dei soggetti.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Terenzio|cognome=Cosio|nome2=Monia|cognome2=Di Prete|nome3=Roberta|cognome3=Gaziano|data=26 febbraio 2021|titolo=Trifarotene: A Current Review and Perspectives in Dermatology|rivista=Biomedicines|volume=9|numero=3|pp=237|lingua=en|accesso=30 novembre 2024|doi=10.3390/biomedicines9030237|url=https://www.mdpi.com/2227-9059/9/3/237}}</ref>
 
== Note ==