Terzo mondo: differenze tra le versioni
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Questi paesi, per lo più ex-colonie africane ed asiatiche situate nell'[[Sud globale|emisfero meridionale]], dove sono tuttora concentrati gli Stati più poveri, intraprendevano allora il processo di sviluppo di una propria economia e di un modello sociale e culturale autonomo, che non fosse quello imposto od importato dagli ex Paesi coloniali. Nel [[2005]], a distanza di quasi cinquant'anni dalla coniazione dell'espressione, i Paesi che allora costituivano il terzo mondo hanno subito evoluzioni diverse e non sono più raggruppabili in una singola realtà omogenea: molti Paesi [[asia]]tici si sono industrializzati massicciamente o comunque hanno sviluppato economie indipendenti ed autonome, mentre molti Paesi [[africa]]ni restano poveri ed economicamente arretrati.
Già nel [[1989]] lo stesso [[Alfred Sauvy]] prese atto, su un articolo del quotidiano ''[[Le Monde]]'', di come l'espressione ''terzo mondo'' da lui coniata circa quarant'anni prima fosse diventata inadeguata, perché "''...inglobare nello stesso termine i Paesi dell'[[Africa subsahariana|Africa nera]] ed i "[[Tigri asiatiche|quattro dragoni]]" non può certo portare molto lontano.''"<ref>Alfred Sauvy, articolo su ''Le Monde'' del 14 febbraio 1989</ref> Per questo, di recente è stato coniato il nuovo termine di [[quarto mondo]] per indicare il gruppo dei Paesi più poveri. Il termine ''terzo mondo'' viene però ancora spesso utilizzato all'interno dell'espressione ''[[debito del terzo mondo]]''. Spesso utilizzato nel senso assolutamente generico di ''mondo dei Paesi in via di sviluppo'', ha assunto accezioni di tipo differente a seconda del metro di valutazione utilizzato nel definire il rapporto con le risorse interne (PIL, risorse naturali e minerarie, import/export, dipendenze post-coloniali, durata della vita media, ''way of life''...).
==Note==
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