Filosofia greca: differenze tra le versioni
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Il [[neoplatonismo]] si presenta come una cospicua reinterpretazione del pensiero di [[Platone]], in particolare nei suoi aspetti ontologici e cosmologici, per ricondurlo sulle orme di [[Parmenide]] a un principio più unitario rispetto alla ''[[Dualismo|Diade]]'' a cui erano approdati gli ultimi [[dialoghi platonici]].<ref>[[Giovanni Reale]], ''Per una nuova interpretazione di Platone'', Vita e Pensiero, Milano 2003 ISBN 88-343-1036-5.</ref> Secondo la dottrina neoplatonica, l'intero universo trae origine da un principio primo che si può definire "[[Uno (filosofia)|Uno]]"; da esso, per mezzo dell'energia vitale e di vari livelli intermedi, detti [[ipostasi]], la creazione, che avviene per [[emanazione]] spirituale, giunge fino alle realtà sensibili, ovvero alla [[materia (filosofia)|materia]] formata, come una [[luce (filosofia)|luce]] che si diffonde allontanandosi via via dalla sorgente. L'uomo è quindi vittima di una "caduta" nella materialità, da cui può riscattarsi [[epistrophé|ripercorrendo al contrario]], mediante un rientro nella propria [[anima]], i vari gradi della [[processione (teologia)|processione divina]], risalendo verso l'unità con la natura vivente (definita "[[anima del mondo]]"), poi col ''[[Nous]]'' o [[Intelletto|intelligenza]], che è [[pensiero]] contemplativo di sé, fino a sperimentare nell'[[estasi]] la riunificazione con l'Uno da cui tutto promana. È facile notare come questo pensiero abbia in sé notevoli elementi di [[misticismo]]; esso infatti avrà una grande influenza sui maggiori [[misticismo cristiano|mistici cristiani]] del [[Medioevo]], e durerà fin quando l'[[aristotelismo]] non subentrerà al neoplatonismo.
Già con [[Giustino (filosofo)|Giustino]],<ref>Disse che i filosofi greci ebbero contatti col mondo giudaico dell'Antico Testamento al quale erano debitori. Cfr. {{cita web|url=https://didattica.uniroma2.it/files/scarica/insegnamento/144061-Storia-Del-Pensiero-Teologico/10923-Giustino-Apologie|titolo=Apologie di Giustino martire|accesso=10 luglio 2024|dataarchivio=10 luglio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240710142324/https://didattica.uniroma2.it/files/scarica/insegnamento/144061-Storia-Del-Pensiero-Teologico/10923-Giustino-Apologie|urlmorto=sì}}</ref> poi con [[Clemente Alessandrino]]<ref>Secondo i suoi ''[[Stromata]]'', esisterebbero due versioni dell'Antico Testamento: una è quella biblica, mentre l'altra è la filosofia greca che ha preceduto e introdotto quella cristiana che sarebbe la filosofia vera e propria e il compimento di quella greca</ref>, [[Tascio Cecilio Cipriano]]<ref>Parla anche di una filosofia secondo i greci e di una filosofia secondo [[Mosè]], per dire che la filosofia greca è L'Antico Testamento sono come due fiumi che confluiscono nell'unico comune affluente del Cristianesimo. Cfr. {{cita web|autore=Enrico dal Covolo|url=http://www.theologia.va/content/dam/cultura/image/Collegamenti/accademie/teologia/path/8.1.pdf|titolo=Logos e fides tra gli Aeropaghi del Terzo Millennio|formato=PDF|editore=[[Pontificia Accademia di Teologia]]|pagina=16|accesso=10 luglio 2024|dataarchivio=30 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210830143754/http://www.theologia.va/content/dam/cultura/image/Collegamenti/accademie/teologia/path/8.1.pdf|urlmorto=sì}}</ref> e [[Eusebio di Cesarea]],<ref>La ''Preparazione'' e ''Dimostrazione evangelica'' di sant'Eusebio sono un'altra opera che si propone di dimostrare l'anteriorità e il debito della cultura filosofica greca nei confronti del giudaismo e dell'Antico Testamento.</ref> il [[cristianesimo delle origini]] trasse ispirazione dal [[platonismo]]. Anche [[Origene]], [[Tertulliano]] e i [[Padri cappadoci]] fecero un uso sapiente del ragionamento filosofico e, sebbene avessero criticato i filosofi, adottarono il linguaggio filosofico dovunque ne ebbero possibilità.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Eirini|cognome=Artemi|data=2016-07-01|titolo=Embracing Greek philosophical thinking in the fathers of the 2nd - 5th centuries|rivista=Vox Patrum|ISSN=0860-9411|OCLC=10168592421|volume=65|lingua=en|accesso=2024-12-02|doi=10.31743/vp.3492|url=https://doaj.org/article/6ba3bf3b596149fd9dc347860a596f32}}</ref>
Con [[Agostino d'Ippona|Agostino]] e gli altri [[padri della Chiesa]] la religione cristiana si diffonde a tutti i livelli del [[potere temporale]], grazie al consenso sempre crescente che riscuote presso i pagani, che decidono di convertirsi alla «[[vangelo|buona novella]]». Assimilando la loro cultura ne vengono respinti al contempo gli elementi ritenuti incompatibili con la nuova dottrina. Tramonta così, con l'editto di [[Giustiniano]] del [[529]] - che decreta la definitiva chiusura dell'[[Accademia di Atene]] - la filosofia greca: essa durò, pertanto, circa un millennio.
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