Bhagavadgītā: differenze tra le versioni

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Traiano91 (discussione | contributi)
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{{quote|Il [[Ātman|Sé]] che dimora dentro, eternamente immutabile, indeperibile e illimitato, considera questi abiti corporei come aventi un termine. Perciò combatti, o Discendente di Bharata.
Chi considera il Sé come l'uccisore, e chi pensa che Esso possa venire ucciso, nessuno di questi conosce la verità. Perché il Sé non uccide né può essere ucciso. Questo Sé non è mai nato né perisce. Né essendo venuto in esistenza cesserà mai di essere. Esso è senza nascita, eterno, immutabile, sempre se stesso. E non viene ucciso con l'uccisione del corpo. Come un individuo getta degli abiti logori per indossare nuovi vestiti, così l'anima incarnata abbandona le dimore corporee rovinate per entrare in altre nuove.|''Bhagavadgītā'', II, 18-22}}
[[Maharishi Mahesh Yogi]] commenta
{{quote|Quando qualcuno muore, è perché a quel punto il suo karma è diventato insormontabile per il suo corpo presente. Non è possibile capire... deve accadere, [e] quando lo ha fatto non vi è certamente motivo di assunzione di responsabilità e di colpa... Il corso dell'azione è insondabile. Tuttavia, specialmente per qualcuno sulla via della rapida evoluzione, la transizione è puramente evolutiva. Essi vanno nei regni celesti, o rinascono quasi immediatamente.|Maharishi Mahesh Yogi<ref>''Bhagavad Gita. Nuova traduzione e commento capitoli 1-6'', trad. e commento di Maharishi Mahesh Yogi, 1967, edizione italiana Mediterranee, 2003</ref>}}
Krishna poi prosegue
{{quote|Adesso, o Bharata, ti parlerò del sentiero attraversando il quale, al momento della morte, gli yogi ottengono la libertà; e anche del sentiero in cui vi è rinascita. Il fuoco, la luce, il giorno, la quindicina ascendente del mese lunare, i sei mesi in cui il corso del sole è al nord - seguendo questo sentiero al momento della morte, i conoscitori di Dio ([[Brahman]]) vanno a Dio. Il fumo, la notte, la quindicina discendente del mese lunare, i sei mesi in cui il corso del sole è al sud - chi segue questo sentiero ottiene solo la luce lunare e poi torna sulla terra. (...) La via della luce porta alla liberazione, la via delle tenebre alla rinascita.
Nessuno yogi che conosce le due vie cade mai nell'illusione (di seguire la via delle tenebre).|''Bhagavadgītā'', VIII, 23-27}}