Duomo vecchio: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Arca di Berardo Maggi}}
[[File:Duomo vecchio Sarcofago di Berardo Maggi lato destro Brescia.jpg|miniatura|Il [[Arca di Berardo Maggi|sarcofago]] di [[Berardo Maggi]]]]
La prima opera custodita nel Duomo vecchio, che accoglie chiunque vi entri dall'ingresso principale, è il [[Arca di Berardo Maggi|grande sarcofago]] in [[marmo rosso di Verona]] dove è sepolto [[Berardo Maggi]],<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.bresciatourism.it/cosa-fare/le-cattedrali-brescia/|titolo=Duomo Nuovo e Duomo Vecchio, le cattedrali di Brescia - Bresciatourism|sito=Brescia Tourism|lingua=it-IT|accesso=2 maggio 2024-05-02}}</ref> [[vescovo]] e primo [[Signoria cittadina|signore]] di Brescia, vissuto nella seconda metà del Duecento e vera pietra miliare nella storia della città. Il 25 marzo [[1298]] infatti, Berardo Maggi impone infatti la pace fra le fazioni che dilaniavano la vita del Comune, i tradizionali [[guelfi e ghibellini]], ponendosi come Signore della città e, essendo già [[vescovo]], unificando il potere civile e temporale sotto una sola figura. Si tratta di un grande parallelepipedo monoblocco di [[marmo rosso di Verona]], quasi privo di decorazioni, chiuso da un coperchio a doppio spiovente invece riccamente decorato. L'opera, di finissima fattura ed elevato pregio artistico, risale ai primi anni del [[XIV secolo|Trecento]], dal momento che lo stesso Berardo Maggi morì nel [[1308]].<br />Lo spiovente anteriore, rivolto verso l'ingresso del duomo, è decorato con il ''Giuramento di pace e fedeltà al vescovo'', la cosiddetta "Pace di Berardo Maggi" con la quale fu sancita la concordia fra le fazioni. La scena raffigura due cortei di persone che escono uno dal [[Broletto (Brescia)|Broletto]], posto all'estremità destra, e dalla [[Basilica di San Pietro de Dom]] a sinistra, dunque dai due edifici simbolo delle fazioni, e si incontrano in un'arcata centrale. Qui, ai lati di un [[altare]], i rappresentanti dei due cortei sono raffigurati nell'atto del giuramento con la mano sopra un libro, verosimilmente la [[Bibbia]], mentre Berardo Maggi, in piedi fra i due, tiene fra le mani una lunga pergamena recante gli accordi fra le fazioni. Curiosamente, il corteo dei [[ghibellini]] che proviene da destra è più lungo di quello dei [[guelfi]], uscente da sinistra, e pertanto la scena centrale con il Giuramento risulta essere di poco spostata verso sinistra. Evidentemente, la fazione ghibellina contava molti più membri e difatti era proprio così, essendo Brescia fondamentalmente ghibellina<ref name="allegri" />. Il fatto è anche testimoniato dal coronamento della scena sul margine superiore dello spiovente, costituito infatti da una [[merlo (architettura)|merlatura]] ghibellina.<br />Sullo spiovente posteriore, invece, è posto Berardo Maggi raffigurato a grandezza naturale, disteso su un lenzuolo fittamente drappeggiato, vestito con la tunica vescovile e la [[mitria]]. Nella mano sinistra tiene il [[Pastorale (liturgia)|pastorale]], mentre la destra è in gesto di [[benedizione]]. Sullo sfondo è raffigurato il corteo dei ''Funerali di Berardo Maggi'', mentre sui quattro angoli del lenzuolo dove è disteso il vescovo sono posti i quattro animali dell'[[Apocalisse di Giovanni]], simbolo degli [[Evangelisti]]. Ai quattro angoli del coperchio, sul fianco di cubi sporgenti dallo spiovente, sono raffigurati i ''Santi Pietro e Paolo'' sul lato della ''Pace'' e, sul lato dei ''Funerali'', i ''Santi Filastrio e Gaudenzio'' a sinistra e i ''Santi Faustino e Giovita'' a destra. I due frontoni laterali del coperchio, di forma trapezoidale, recano da un lato una semplice [[croce greca]] e dell'altro l'episodio di ''San Giorgio che trafigge il Drago''. L'unica incisione sul sarcofago sottostante, invece, è posta sul lato dei ''Funerali'' ed è l'iscrizione dedicatoria del sepolcro: "BERARDI MADII EPISC AC PRINCIP UR BRI", cioè "A Berardo Maggi Vescovo e Principe della Città di Brescia". Il sarcofago, in origine, era collocato dietro o a fianco dell'[[altare maggiore]]: da lì, nel [[1571]], fu trasferito nella testata sinistra del [[transetto]] e trasportato nel luogo attuale solo nel [[1896]].
 
A destra dell'ingresso, sotto la rampa di scale che anticamente portava al campanile, è posta una lastra marmorea del Duecento scolpita a [[bassorilievo]], recante la figura e l'effigie di [[Sant'Apollonio (vescovo)|Sant'Apollonio]]. La figura è posta entro un contesto architettonico di colonne e archi e, molto probabilmente, faceva parte di un'opera maggiore, forse un [[dittico]], essendo la colonna scolpita a sinistra troncata a metà.
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[[File:Duomo vecchio organo Brescia.jpg|miniatura|L'organo a canne]]
[[File:Duomo Vecchio Organo restaurato.jpg|miniatura|alt=L'organo Antegnati-Serassi dopo il restauro anno 2023.|L'organo Antegnati-Serassi dopo il restauro anno 2023.]]
Di grande importanza è lo storico [[organo (strumento musicale)|organo a canne]] [[Serassi|fratelli Serassi]] ''opus 416'', costruito in due fasi nel [[1824]]-[[1826]] e [[1829]]-[[1832]] reimpiegando integralmente il materiale fonico e la cassa del precedente strumento, opera di [[Antegnati#Giovan Giacomo|Giovan Giacomo Antegnati]]<ref name=panazza":4" /><ref name=":4"panazza /> del [[1536]]. Il disegno di gusto rinascimentale e la realizzazione della cassa si devono al bolognese [[Battista Piantavigna]]. L'organo possedeva due ante dipinte dal [[Romanino]] con le ''Storie della Vergine'', conservate nel [[Duomo nuovo (Brescia)|Duomo nuovo]] e ora (2023) riportate nella loro sede originaria a seguito del restauro. La [[consolle (organo)|consolle]] e di tipo ''a finestra'', con unica [[tastiera (musica)|tastiera]] scavezza di 62 tasti (Do''<small>-1</small>''-''Fa<small>5</small>'') e [[pedaliera|pedaliera scavezza a leggio]] di 18 pedali (''Do-<small>1</small>''-''La2'', 12 note reali). Dopo diversi interventi di pulitura e modifiche che si sono succeduti nei decenni, nel [[2017]] è iniziato un restauro da parte della ditta [[Mascioni]].<ref>{{cita web|url=https://www.mascioni-organs.com/brescia-duomo-vecchio/|titolo=Brescia - Duomo Vecchio|sito=mascioni-organs.com|accesso=30 gennaio 2021}}</ref>, conclusosi ad ottobre 2023. L'organo è stato inaugurato con un concerto il 19 novembre 2023.
 
Ad agosto 2023 nell'organo è stato trovato un [[Biglietto del Duomo Vecchio di Brescia|bigliettino del sedicesimo secolo]] in [[lingua lombarda]], attribuito ad uno degli artigiani che l'ha costruito, Passino da Passirano.