Caduta dell'Impero romano d'Occidente: differenze tra le versioni

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m La storia della seconda invasione Unna
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{{legend|olive|Aree perse perché occupate da [[Unni]].}}
Considerando che le parti ancora controllate da Ravenna in Gallia e in Italia erano state devastate dagli Unni di Attila e non erano dunque più in grado di versare le tasse ai livelli di prima, il gettito fiscale dell'Impero d'Occidente si era davvero ridotto ai minimi termini.]]
 
Un grande esempio che portò in svantaggio La Roma(core de sta città) fu l'attacco improvviso causato dalle invasionu unne nel Peloponneso e il famoso Puzzo Romano da qui fuoriuscirono un armata di Unni guidati da Marcus Azzalinus.<ref>{{Cita libro|titolo=Come Roma cadde e il cambio della storia(Fabio Girardello)}}</ref>
 
Le incursioni unne, però, danneggiarono soprattutto indirettamente l'Impero, distogliendolo dalle lotte contro gli altri barbari penetrati all'interno dell'Impero nel 376-382 e nel 405-408, che in questo modo ne approfittarono per espandere ulteriormente la propria influenza.<ref>{{cita|Heather|p. 416.}}</ref> Per esempio, le [[campagne balcaniche di Attila]] impedirono all'Impero d'Oriente di aiutare l'Impero d'Occidente in Africa contro i Vandali: una poderosa flotta romano-orientale di 1100 navi che era stata inviata in Sicilia per riconquistare Cartagine fu richiamata precipitosamente perché Attila minacciava di conquistare persino Costantinopoli (442). Anche la [[Britannia]], abbandonata definitivamente dai Romani attorno al 407-409, fu invasa, attorno alla metà del secolo da genti germaniche ([[Sassoni]], [[Angli]] e [[Juti]]) che dettero vita a molte piccole entità territoriali autonome ([[Sussex]], [[Anglia orientale]], [[Kent]], ecc.), spesso in lotta fra di loro; il generale Ezio nel 446 ricevette un disperato appello dai romano-britanni contro i nuovi invasori, ma, non potendo distogliere forze dalla frontiera confinante con l'Impero unno, il generale declinò la richiesta. Ezio dovette rinunciare anche a inviare forze consistenti in Spagna contro gli Svevi, che, sotto re Rechila, avevano sottomesso quasi interamente la [[Spagna romana]], con l'eccezione della [[Tarraconense]].