Physeter macrocephalus: differenze tra le versioni
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==== Fossili ====
[[File:Zygophyseter BW.jpg|thumb|''[[Zygophyseter varolai]]'' a caccia.]]
Sebbene le testimonianze fossili dei capodogli siano scarse,<ref name="FordyceBarnes2004EvolutionaryHistory">{{cita pubblicazione | lingua=en | autore=R. E. Fordyce e L. G. Barnes | titolo=The Evolutionary History of Whales and Dolphins | rivista=Annual Review of Earth and Planetary Sciences | volume=22 | pp=419-455 | data=maggio 1994 | doi=10.1146/annurev.ea.22.050194.002223 | url=http://www.saddleback.edu/faculty/thuntley/papers/fordyce_barnes_1994.pdf | accesso=29 novembre 2023 | dataarchivio=20 luglio 2011 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110720042245/http://www.saddleback.edu/faculty/thuntley/papers/fordyce_barnes_1994.pdf | urlmorto=sì }}</ref>
La maggior parte dei fossili di capodogli risale al [[Miocene]], un periodo compreso tra 23 e 5 milioni di anni fa. Nel Miocene inferiore troviamo ''[[Diaphorocetus]]'', scoperto in [[Argentina]], mentre al Miocene medio appartengono generi come ''[[Aulophyseter]]'', ''[[Idiorophus]]'' e ''[[Orycterocetus]]'', rinvenuti sulla costa occidentale degli Stati Uniti, ''[[Leviathan melvillei]]'', scoperto nel 2010 in [[Perù]], e ''[[Scaldicetus]]'', trovato in Europa e Giappone.<ref name="Evolution"/><ref name="Scaldicetus">{{cita pubblicazione | lingua=en | titolo=A new species of Middle Miocene sperm whale of the genus Scaldicetus (Cetacea; Physeteridae) from Shiga-mura, Japan | autore=K. Hirota e L. G. Barnes | rivista=Island Arc | volume=3 | numero=4 | pp=453-472 | data=5 aprile 2006 | doi=10.1111/j.1440-1738.1994.tb00125.x}}</ref> Fossili di ''Orycterocetus'' sono stati individuati anche nell'[[Oceano Atlantico]] settentrionale e nel [[Mar Mediterraneo]].<ref name="Orycterocetus">{{cita pubblicazione | lingua=en | titolo=First discovery of the Miocene northern Atlantic sperm whale Orycterocetus in the Mediterranean | autore=Giovanni Bianucci, Walter Landini e Angelo Varola | rivista=Geobios | volume=37 | numero=5 | data=settembre-ottobre 2004 | pp=569-573 | doi=10.1016/j.geobios.2003.05.004}}</ref> Al Miocene superiore risalgono invece ''[[Placoziphius]]'', rinvenuto in Europa, e ''[[Acrophyseter deinodon|Acrophyseter]]'', scoperto in Perù. Questi fossili testimoniano la vasta distribuzione geografica e la diversificazione della superfamiglia nel corso di milioni di anni.<ref name="Evolution"/><ref name="Acrophyseter">{{cita pubblicazione | lingua=en | autore=Oliver Lambert, Giovanni Bianucci e Christian de Muizon | titolo=A new stem-sperm whale (Cetacea, Odontoceti, Physeteroidea) from the Latest Miocene of Peru | rivista=Comptes Rendus Palevol | volume=7 | numero=6 | anno=2008 | pp=361-369 | doi=10.1016/j.crpv.2008.06.002}}</ref>
I capodogli fossili differiscono da quello moderno soprattutto per il numero dei denti, ma anche per la forma del muso e della mascella.<ref name="Evolution"/> Ad esempio, ''Scaldicetus'' aveva un rostro sottile.<ref name="Scaldicetus"/> I generi che vissero tra l'Oligocene e il Miocene medio, con la possibile eccezione di ''Aulophyseter'', avevano denti sulla mascella superiore.<ref name="Evolution"/> Anche ''Acrophyseter'', della fine del Miocene, aveva denti su entrambe le mascelle, nonché un breve rostro con una mandibola curvata verso l'alto.<ref name="Acrophyseter"/> Queste differenze anatomiche suggeriscono che le specie fossili non fossero necessariamente cacciatrici di acque profonde, come il capodoglio attuale, ma che alcuni generi si nutrissero principalmente di pesci.<ref name="Evolution"/> ''[[Zygophyseter varolai|Zygophyseter]]'', vissuto nel Miocene medio e superiore, aveva denti su entrambe le mascelle e sembra che si fosse adattato a nutrirsi di prede di grandi dimensioni, in modo simile all'[[Orcinus orca|orca]].<ref name="Zygophyseter"/>▼
▲I capodogli fossili
L'evoluzione dei capodogli mostra dunque una transizione significativa dalle caratteristiche ancestrali, come denti presenti su entrambe le mascelle e una maggiore varietà alimentare, verso le specializzazioni del moderno ''Physeter macrocephalus'', che si è adattato a una dieta prevalentemente teutofaga e a uno stile di vita in acque profonde. Questi fossili offrono una preziosa finestra sulla storia evolutiva di uno dei più grandi predatori marini, contribuendo a comprendere meglio il ruolo ecologico della superfamiglia Physeteroidea nel passato.
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