Pinacoteca Tosio Martinengo: differenze tra le versioni
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Il museo espone un considerevole patrimonio artistico, che spazia da opere [[Gotico internazionale in Italia|gotiche]] e [[tardo gotico|tardo gotiche]] del pieno Trecento e Quattrocento, sino alle opere dell'Ottocento e del [[Romanticismo]] di [[Francesco Hayez]] e [[Antonio Canova]].<ref name=":6">{{Cita web|url=https://www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|sito=Fondazione Brescia Musei|lingua=it-IT|accesso=2022-08-23}}</ref> Il nucleo più considerevole dei dipinti esposti, tuttavia, è costituito dalla corrente artistica della [[Rinascimento bergamasco e bresciano|pittura rinascimentale bresciana]], rappresentata da maestri quali il [[Romanino]], [[Il Moretto]] e [[Giovanni Gerolamo Savoldo]]. Degno di nota è anche la sezione dedicata alla pittura settecentesca di [[Giacomo Ceruti]], conosciuto come il [[Pitocchetto]], il pittore lombardo più importante del XVIII secolo.<ref name=":6" />
Nel 2018 si è concluso l'intervento di riqualificazione della pinacoteca, chiusa da diversi anni e rinnovata in tutti i suoi ambienti e nelle sue sale espositive.<ref name=":6" /> Nel corso del 2022, tra l'altro, sono state effettuate nuove acquisizioni di opere d'arte riguardanti il Settecento lombardo, con nuovi dipinti e un nuovo allestimento delle opere di Giacomo Ceruti.<ref>{{Cita web|url=https://www.finestresullarte.info/musei/brescia-pinacoteca-tosio-martinengo-nuovo-allestimento-settecento|titolo=Brescia, alla Pinacoteca Tosio Martinengo nuovo allestimento del '700 e nuove acquisizioni|sito=www.finestresullarte.info|lingua=it|accesso=2022-08-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bresciatourism.it/cosa-fare/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|sito=Brescia Tourism|lingua=it-IT|accesso=2022-09-13}}</ref>
La pinacoteca bresciana inoltre rientra, assieme alle altre istituzioni museali di [[Palazzo Tosio]] e del [[Museo del Risorgimento (Brescia)|Museo del Risorgimento Leonessa d'Italia]], nella rete dell'800 Lombardo.<ref>{{Cita web|url=https://www.rete800lombardo.net/musei/pinacoteca-tosio-martinengo/|titolo=Rete dell'800 Lombardo, Pinacoteca Tosio Martinengo|lingua=it-IT|accesso=31 gennaio 2024}}</ref>
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Il conte e collezionista [[Paolo Tosio]] decise di allestire in [[palazzo Tosio]], dimora di sua proprietà progettata e ideata nel corso dell'Ottocento dall'architetto [[Rodolfo Vantini]], una prima pinacoteca civica, che volle nel 1832 legare al comune di Brescia tramite lascito testamentario.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 27.}}</ref><ref name=":1">{{Cita|Antonio Fappani (a cura di)|''[[Enciclopedia bresciana]]''|Enciclopedia bresciana-13|titolo=Pinacoteca (Civica) Tosio - Martinengo}}.</ref><ref name=":10">{{Cita|Panazza 1958|p. 96.}}</ref>
Il palazzo dello stesso nobile bresciano era arrivato, nel corso degli anni, ad ospitare una ricca ed eterogenea collezione di opere d'arte, con dipinti della pittura cinquecentesca italiana appartenenti, tra gli altri, a [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], al [[Il Moretto|Moretto]], al [[Lorenzo Lotto|Lotto]] e al [[Savoldo]]. Ciononostante, erano comunque presenti svariati dipinti della [[Pittura fiamminga|scuola fiamminga]] e della [[Secolo d'oro olandese|pittura olandese]] del XVI e XVII secolo, oltre che della [[Neoclassicismo|corrente neoclassica]] e [[Romanticismo|romantica]].<ref name=":0">{{Cita|De Leonardis|p. 43}}.</ref> Questo considerevole patrimonio artistico, per volontà testamentaria dello stesso conte Tosio, fu donato all'autorità comunale «onde siano conservati perpetuamente in Brescia stessa a pubblico comodo».<ref>{{Cita|D'Adda|pp. 30-31.}}</ref><ref>{{cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|città=Brescia|url=https://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=TOSIO|volume=19|cid=Enciclopedia bresciana-19|voce=TOSIO (Giovanni) Paolo|anno=2004|SBN=
Si venne dunque a creare, a seguito della trasformazione della galleria Tosio in bene pubblico, un primo esempio di [[Pinacoteca|pinacoteca civica]], nonché la prima raccolta pubblica d'arte contemporanea in Italia.<ref>{{Cita|D'Adda|p.34.}}</ref><ref group="N">Infatti, la Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino avrebbe aperto solo nel 1860.</ref> Nel 1851 la stessa galleria fu aperta al pubblico, mantenendo tra l'altro l'originaria disposizione delle opere e degli arredi del palazzo. La collezione di opere esposte aumentò sensibilmente grazie al trasferimento di pale d'altare ed affreschi da [[Chiese di Brescia|chiese cittadine]] soppresse (tra le altre, la [[Chiesa di San Domenico (Brescia)|chiesa di San Domenico]], la [[Chiesa di San Barnaba (Brescia)|chiesa di San Barnaba]], il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Brescia)|santuario della Madonna delle Grazie]] e la [[Chiesa di Santa Maria dei Miracoli (Brescia)|chiesa di Santa Maria dei Miracoli]]) da palazzi e dimore signorili demolite oltre che da edifici municipali.<ref>{{Cita|D'Adda|p. 36.}}</ref>
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Già a partire dal 1888, tuttavia, l'assessore del comune di Brescia Pertusati commissiona il trasporto di diverse opere dalla galleria Tosio alla pinacoteca Martinengo. Inoltre, nel 1893, la neonata pinacoteca Martinengo ebbe modo di ospitare altre collezioni private come quelle della galleria Faustini: è già nel settembre del medesimo anno, comunque, che il [[ministro della Pubblica Istruzione]] esorta le autorità comunali affinché fosse creata un'unica pinacoteca civica. Nel corso del 1900, nonostante l'opposizione dei conti Zuccheri, eredi del conte Tosio, sono molte le opere trasferite appunto da palazzo Tosio a quello Martinengo. L'11 luglio, a sancire definitivamente il trasferimento di sede nel palazzo di [[via Moretto]], il comune vota all'unanimità la collocazione delle opere all'interno appunto di palazzo Martinengo. A favore di questa operazione museale si conta anche il parere favorevole di [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]] e [[Corrado Ricci]].<ref name=":8">{{Cita|D'Adda|p. 42.}}</ref> La creazione della nuova pinacoteca viene anche formalizzata tramite un accordo con gli eredi dei conti Tosio, oltre che con una delibera comunale del 12 marzo 1903: nasceva così la "Civica Pinacoteca Tosio-Martinengo".<ref>{{Cita|D'Adda|p. 41.}}</ref> Nel 1906 l'unione è formalizzata e nel 1908 la sede riapre al pubblico.<ref name=":1" /><ref>{{Cita|Panazza|p. 98.}}</ref>
Inoltre il pittore [[Giuseppe Ariassi]], tra l'altro allievo di [[Francesco Hayez]] e maestro di [[Francesco Filippini]], fu il presidente della pinacoteca Tosio Martinengo per oltre trent'anni; ebbe anche modo di dirigere personalmente la scuola di disegno ad essa annessa, oltre che essere il principale organizzatore, nel 1878, dell'«Esposizione della Pittura Bresciana» allestita nella rinascimentale [[Ospedale di San Luca|crociera di San Luca]].<ref name=":7" /><ref>{{cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|città=Brescia|data=|url=http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=ARIASSI_Giuseppe|volume=1|cid=Enciclopedia bresciana-1|oclc=163181886|sbn=
==== Il riassetto delle opere e delle sale all'inizio del [[Novecento]] ====
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* ''[[Ritratto di gentiluomo (Moroni)|Il poeta sconosciuto (ritratto di gentiluomo)]], 1560, olio su tela.''
La pinacoteca, inoltre, conserva parti di un taccuino smembrato che raccoglieva i disegni dell'artista risalenti al suo esordio del 1543.<ref>{{cita libro|autore=[[Simone Facchinetti]]|titolo=Giovan Battista Moroni: Un 'ritratto magnifico' e otto opere restaurate|anno=2015|editore=Fondazione Credito Bergamasco|città=Bergamo|SBN=
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* {{Cita libro|autore=Paolo Brognoli|illustratore=Pietro Bassaglia|titolo=Nuova guida per la città di Brescia opera di Paolo Brognoli|url=https://books.google.it/books?id=0os1AAAAcAAJ&pg=PA3&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q&f=false|anno=1826|editore=presso Federico Nicoli-Cristiani tipografo nel palazzo Avogadro a S. Alessandro|città=Brescia|SBN=IT\ICCU\RMRE\000817}}
;Fonti moderne
* {{Cita libro|autore=Roberto Longhi|titolo=Cose bresciane del Cinquecento|anno=1917|editore=Tip. Unione Ed.|città=Roma|cid=Longhi|SBN=
* {{Cita libro|autore=Luigi Francesco Fè d'Ostiani|curatore=Paolo Guerrini|titolo=Storia, tradizione e arte nelle vie di Brescia|anno=1927|editore=Figli di Maria Immacolata|città=Brescia|cid=Fè d'Ostiani|SBN=
* {{Cita libro|autore=Gaetano Panazza|autore2=Camillo Boselli|titolo=Pitture in Brescia dal Duecento all'Ottocento: catalogo della mostra|anno=1946|editore=Tip. Morcelliana|città=Brescia|cid=Panazza, Boselli|SBN=
* {{Cita libro|curatore=Gaetano Panazza|titolo=I civici musei e la Pinacoteca di Brescia|anno=1958|editore=Credito Agrario Bresciano|città=Brescia|pp=95-164|capitolo=La Pinacoteca Tosio-Martinengo|cid=Panazza 1958|SBN=
* {{Cita libro|autore=Roberto Longhi|titolo=Me pinxit e quesiti caravaggeschi: 1928-1934|annooriginale=1929|anno=1968|editore=Sansoni|città=Firenze|cid=Longhi 1929|SBN=
* {{Cita libro|autore=Fausto Lechi|titolo=Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città|anno=1979|editore=Edizioni di Storia bresciana|città=Brescia|pp=66-74|volume=VII|opera=Le dimore bresciane in cinque secoli di storia|cid=Lechi|SBN=
* {{Cita libro|autore=Bruno Passamani|titolo=Guida della pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia|anno=1988|editore=Grafo|cid=Passamani|SBN=
* {{Cita testo|autore=|curatore=Antonio Fappani|voce=Pinacoteca (Civica) Tosio - Martinengo|titolo=|enciclopedia=[[Enciclopedia bresciana]]|editore=[[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]]|volume=13|cid=Enciclopedia bresciana-13|città=Brescia|data=|anno=1996|url=http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=PINACOTECA|sbn=
* {{Cita libro|autore=Andrea Bayer|titolo=North of the Apennines: Sixteenth-Century italian painting in Lombardy and Emilia-Romagna|anno=2003|editore=Metropolitan Museum of Art|città=New York|lingua=inglese|cid=Bayer 2003|SBN=
* {{Cita libro|curatore=Francesco De Leonardis|titolo=Guida di Brescia, La storia, l'arte, il volto della città|anno=2018|editore=Grafo|città=Brescia|cid=De Leonardis|OCLC=1124648622|ISBN=9788873859918|SBN=
* {{Cita libro|curatore=Roberta D'Adda|altri=con un portfolio fotografico di Gianni Berengo Gardin|titolo=Pinacoteca Tosio Martinengo|url=https://archive.org/details/pinacotecatosiom0000unse|anno=2022|editore=Skira|città=Milano|cid=D'Adda|ISBN=978-88-572-4814-1|SBN=
== Voci correlate ==
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