Controriforma: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Premesse: Revisione |
m Bot: correggo codici SBN (cfr. Special:Diff/142495694) |
||
Riga 15:
{{Vedi anche|Martin Lutero|Giovanni Calvino|Scisma anglicano|Riforma protestante}}
[[File:Lucas Cranach d.Ä. - Martin Luther, 1528 (Veste Coburg).jpg|miniatura|Ritratto di Martin Lutero ad opera di [[Lucas Cranach il Vecchio]].]]
L'abuso di potere operato da papa Leone X con la vendita delle indulgenze in cambio di denaro per la realizzazione della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] suscitò un ampio risentimento in [[Germania]], sentimento che fu interpretato dal monaco Martin Lutero (1483-1546) che, il 31 ottobre 1517, affisse sulle porte della Cattedrale di [[Wittenberg]], in [[Principato Elettorale di Sassonia|Sassonia]], [[95 tesi di Lutero|95 tesi]] in cui si contestavano le linee politiche e pastorali adottate dal pontefice e dal predicatore domenicano [[Johann Tetzel]]. Chiamato a rispondere del suo operato, Lutero si rifiutò, venendo poi [[
[[File:Portrait john calvin reverse.jpg|sinistra|miniatura|Ritratto di Giovanni Calvino ad opera di un anonimo]]
Oltre a Lutero, l'altro principale esponente del movimento riformatore fu il francese [[Giovanni Calvino]] (1509-1564), il quale, rifugiatosi a [[Ginevra]] in [[Svizzera]] per sottrarsi alle prime persecuzioni contro gli eretici ad opera di [[Francesco I di Francia|Francesco I]], estremizzò la teologia luterana per quanto riguarda la [[predestinazione]], l'organizzazione ecclesiastica, l'aspetto morale e l'assolutizzazione del principio della sovranità di Dio. Sul piano della predestinazione e della [[Grazia (teologia)|Grazia]], Calvino affermava che gli uomini non si salvano per le loro opere e neanche per la loro fede, ma perché sono stati predestinati al [[Paradiso]] da [[Dio]] al momento della creazione della loro anima: i fedeli potevano intravedere il favore divino grazie, per esempio, al loro successo nella vita privata e pubblica. Calvino, dal punto di vista organizzativo, trasformò Ginevra in un laboratorio ove mettere in pratica la sua concezione della Chiesa e della stessa società, organizzata in gruppi di [[Pastore (religione)|pastori]] e di [[Anziano (religione)|anziani]] con il compito di vigilare sulla moralità dei fedeli, insistendo su una vita austera e morigerata senza cadere in alcuna vanità. Il calvinismo - che trovò un suo pieno delineamento dottrinale nel [[Sinodo di Dordrecht]] (1618-1619) - si diffuse principalmente in Svizzera, nei [[Paesi Bassi]], in [[Scozia]] e, grazie all'emigrazione dei [[Puritani|puritani inglesi]], nel [[America del Nord|Nord America]].
Infine bisogna ricordare lo scisma anglicano ad opera di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] (1509-1547). A differenza delle esperienze luterane e calviniste, il sovrano inglese - proclamato [[Defensor Fidei|difensore della fede]] da Leone X per aver attaccato in un libello (''Difesa dei sette sacramenti'') le posizioni di Lutero - si autoproclamò capo della Chiesa inglese in seguito al rifiuto da parte di [[papa Clemente VII]] (1523-1534) di sciogliere il suo matrimonio con [[Caterina d'Aragona]] (zia di Carlo V) perché potesse poi sposare la sua [[Concubinato|concubina]] [[Anna Bolena]] con la prospettiva che quest'ultima potesse dare al regnante il sospirato erede maschio. Bisogna ricordare che Enrico VIII, edotto di [[teologia]], non si discostò dottrinalmente dalla Chiesa cattolica durante il suo regno: la conversione ai principi protestanti avvenne sotto il regno del figlio [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] (1547-1553) e, dopo il breve regno della cattolica [[Maria I d'Inghilterra|Maria I]] (1553-1558), definitivamente sotto il lungo regno di [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] (1558-1603).
=== Il Concilio di Trento ===
Riga 27:
[[File:Tridentinum2.jpg|thumb|405x405px|[[Tiziano Vecellio]], ''Seduta del Concilio di Trento nel 1563'']]
Di fronte al disastro che il Cattolicesimo stava subendo in tutta Europa a causa dell'avanzata del [[Protestantesimo|movimento protestante]]<ref>Iniziato nel 1517 con la protesta di [[Martin Lutero]] contro la vendita delle [[indulgenze]], movimenti anti-romani sorsero in Svizzera grazie all'azione di teologi quali [[Huldrych Zwingli]] e [[Giovanni Calvino]]; in Germania, con gli [[anabattisti]] di Munster; Martin Bucero, nella zona franco-tedesca; in Inghilterra, con la creazione di una [[Chiesa anglicana|Chiesa nazionale]] ad opera di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] (1533). Cfr. [[protestantesimo]].</ref>, la gerarchia romana cominciò a preparare una controffensiva. [[Papa Clemente VII]], memore del [[conciliarismo]] affermatosi a [[Concilio di Costanza|Costanza]] e a [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Basilea]] nel [[XV secolo|secolo precedente]], preferì non convocare alcun [[concilio ecumenico]], timoroso che questo potesse mettere in discussione il [[primato petrino]]<ref>"L'ipotesi di convocazione di un concilio, da più parti richiesta, fu a lungo considerata dai pontefici con sospetta prudenza. Erano tutt'altro che scomparse le dottrine conciliariste, relative alla superiorità del concilio sul papa, che avevano trovato larga udienza e creato polemiche di non poco contro nell'età dei concili di Costanza e Basilea" (G. Filoramo - D. Menozzi, ''L'Età Moderna'', cit. pp. 170-171.)</ref><ref>{{Cita web|autore = Adriano Prosperi|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/clemente-vii_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/|titolo = Clemente VII in Enciclopedia dei Papi online|accesso = 4 febbraio 2015|editore = Treccani|data = 2000|citazione = Ma l'ostilità del papa alla convocazione di un concilio era grandissima e già allora ben conosciuta, tanto che l'ambasciatore di Carlo V, il duca di Sessa, non ebbe il coraggio di affrontare direttamente l'argomento. Concorrevano ad alimentare tale ostilità da un lato le ombre ancora vicine del conciliarismo e l'esperienza del contrasto coi "gallicani", dall'altro il timore che il concilio potesse trovare nella sua nascita illegittima un buon pretesto per deporlo}}</ref>.
La situazione cambiò con [[Paolo III]] (1534-1549), il quale affidò ai cardinali [[Gaspare Contarini|Contarini]] e [[Reginald Pole|Pole]] di mettersi d'accordo con l'imperatore [[Carlo V]] per trovare una città dove i luterani e i cattolici potessero confrontarsi<ref>{{Cita libro|autore = Potestà-Vian|titolo = Storia del Cristianesimo|anno = |editore = |città = |pp = 327-328}}</ref>. Si scelse [[Trento]] per due motivi: apparteneva all'Impero ed era geograficamente vicina alla Germania luterana<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Filoramo-Menozzi|titolo = L'Età Moderna|anno = |editore = |città = |p = 171}}</ref>. Il percorso fu lungo e travagliato: convocato prima per il 1542, fu poi definitivamente convocato dal pontefice per il 1545 con la bolla ''Laetare Jerusalem''<ref name=":0" />. I lavori furono interrotti a seguito di contrasti con l'Imperatore e ripresero con [[Giulio III]] (1550-1555), mentre l'intransigente [[Paolo IV]] (1555-1559) non volle che si continuasse in quanto riteneva che spettasse solo alla sede romana il compito della Riforma<ref name=":1">{{Cita web|autore = |url = http://www.treccani.it/enciclopedia/concilio-di-trento_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo = Concilio di Trento in Dizionario di Storia online|accesso = 4 febbraio 2015|editore = Treccani|data = 2010}}</ref>. Ripreso sotto [[Pio IV]] (1562), si concluse soltanto nel 1563<ref name=":1" />.
Riga 104:
==== I nuovi ordini religiosi e il loro contributo ====
[[File:Ignatius Loyola.jpg|thumb|Incisione di [[Íñigo López de Loyola]], fondatore della Compagnia di Gesù.]]
A contribuire al rinnovamento spirituale presso la popolazione, un ruolo fondamentale lo svolsero quegli ordini religiosi nati in risposta all'esigenza della Riforma Cattolica percepita già all'indomani della Riforma Luterana. Ordini come i [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|cappuccini]], le [[orsoline]], i [[teatini]], i [[barnabiti]] e specialmente i [[gesuiti]] rafforzarono la pastorale del degradato clero secolare<ref>{{Cita libro|autore = D. Menozzi - G. Filoramo|titolo = L'età Moderna|anno = |editore = |città = |collana = Storia del Cristianesimo|p = 170|citazione = La chiesa moderna fece degli ordini religiosi uno strumento privilegiati della sua politica di rigenerazioni interna del cattolicesimo e di riconquista delle popolazioni. Ciò avvenne anche in ragione del fatto che, rispetto al clero secolare, il clero regolare presentava aspetti di maggiore compattezza e cultura...}}</ref>, influendo sugli sviluppi della devozione popolare, caratterizzata da una forte venerazione nei confronti dei [[Santi]], della [[Beata Vergine Maria|Beata Vergine]] (in particolar modo si diffuse la pratica del [[rosario]]), l'assiduità alla partecipazione dei sacramenti e ai precetti della Chiesa, determinando talvolta una religiosità di facciata, dominata più dal conformismo che da una religiosità percepita nella sua purezza.
Infatti, oltre ad influire sulla condotta dei fedeli nell'ortoprassi religiosa, gli ordini religiosi nati dalla Riforma Cattolica (in special modo i Gesuiti per i ragazzi e le Orsoline per le femmine<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.orsolinescuolalanzone.it/chi_siamo_congregazione.php|titolo = Storia delle Orsoline di San Carlo|accesso = 2 marzo 2015|data = Settembre 2007|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150626002736/http://www.orsolinescuolalanzone.it/chi_siamo_congregazione.php|dataarchivio = 26 giugno 2015|urlmorto = sì}}</ref>) si adoperarono di formare le generazioni future, a seconda dei ruoli che i giovani avranno nella società<ref name=menfil169>{{Cita libro|autore = D. Menozzi - G. Filoramo|titolo = L'Età moderna|anno = |editore = |città = |p = 169|collana = Storia del Cristianesimo}}</ref>. Non per nulla, l'educazione dei futuri principi era affidata a precettori gesuiti i quali, d'altronde, crearono delle scuole per la formazione anche dei ceti medio-bassi<ref name=menfil169/>: l'educazione umanistica, impregnata di una sana dottrina cattolica, era considerato il miglior strumento per la formazione dell'uomo<ref>''Le caratteristiche dell'attività educativa della Compagnia di Gesù'', formato PDF, p. 7.</ref>.
Riga 181:
I maggiori storici tendono oggi a sostenere la coesistenza di due aspetti distinti e paralleli nella realtà del cattolicesimo cinquecentesco: la "Riforma cattolica" e la "Controriforma".<ref>come afferma tra gli altri G. Battelli nella voce [http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm Controriforma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070702195406/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm |data=2 luglio 2007 }} del Dizionario di Storiografia online</ref><ref>{{Cita libro|autore = C. Andersen - G. Denzler|titolo = Dizionario storico del Cristianesimo|anno = 1992|editore = Edizioni Paoline|città = Cinisello Balsamo|p = 212}}</ref>
Il primo a introdurre il concetto di "riforma cattolica" fu probabilmente il protestante [[Karl Peter Wilhelm Maurenbrecher]], il quale scrisse nel 1880 la ''Geschichte der Katholischen Reformation''<ref>{{Cita web|autore = G. Battelli|url = http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm|titolo = Controriforma|accesso = 4 febbraio 2015|data = |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924065810/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm|dataarchivio = 24 settembre 2015|urlmorto = sì}}</ref>. Dopo di lui, gli storici [[Ludwig von Pastor]], [[Joseph Lortz]], [[Lucien Febvre]], [[Delio Cantimori]], [[Erwin Iserloh]], [[Giacomo Martina]], [[Giuseppe Alberigo]], [[Fondo Mario Bendiscioli|Mario Bendiscioli]]<ref>{{Cita libro|autore = M. Bendiscioli|titolo = Riforma Cattolica. Antologia di documenti|anno = 1963|editore = |città = Roma|autore2 = M. Marcocchi|pp = 162-163}}</ref>, [[Pier Giorgio Camaiani]], [[Jean Delumeau]], [[Paolo Prodi]] ed altri continuarono a riflettere e ad elaborare la dimensione storico-religiosa del cattolicesimo post-tridentino tra riforma e controriforma.
Fu soprattutto lo storico tedesco [[Hubert Jedin]]<ref>{{Cita libro|autore = H. Jedin|titolo = Storia del Concilio di Trento|anno = [1947]; 1973-1981|editore = Morcelliana|città = Brescia}}</ref> a identificare e definire i due movimenti come distinti nella storia della Chiesa cattolica. Quale sarebbe, dunque, la differenza tra ''Riforma cattolica'' e ''Controriforma''? La ''Riforma Cattolica'' tende a mettere a fuoco gli elementi di trasformazione che la Chiesa accolse in questo periodo, procedendo alla definizione dei suoi dogmi e alla presa di coscienza di un{{'}}''alterità ''rispetto al mondo protestante<ref name=":5" />; la ''Controriforma'' sottolinea, invece, il contrasto netto con il [[protestantesimo]] e l'applicazione dei decreti conciliari nelle [[Chiesa locale|Chiese locali]] e attraverso l'istituzione di organi specifici ([[Sant'Uffizio]], [[Inquisizione romana]], [[Indice dei libri proibiti]]) per monitorare l'ortodossia tridentina<ref>Non a caso, la ''Storia del Cristianesimo ''a cura di Gian Luca Potestà di Giovanni Maria Vian riporta un paragrafo intitolato ''L'applicazione del concilio: la Controriforma''. Cfr. ''Ivi'', pp. 337-340.</ref>. Jedin scrive così, a tal proposito:
Riga 323:
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Renata Ago|autore2=Vittorio Vidotto|wkautore2=Vittorio Vidotto|titolo=Storia Moderna|città=Roma|editore=Laterza|anno=2021|isbn=978-88-593-0063-2|sbn=
* {{Cita libro|autore = Giacomo Paganelli|titolo = Il novello parroco rurale
overo esercizio parrocchiale da potersi praticare da quello nelle domeniche e feste|anno = 1711|editore = Stamperia de' Fasti|città = Forlì}}
* {{Cita libro|autore = Renata Ago|titolo = Innocenzo XII|anno = 2000|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|SBN =
* {{Cita libro|autore = Cesare Alzati|titolo = L'Età Moderna|anno = 2013|editore = Editori Laterza|città = Bari|ISBN = 978-88-420-6560-9|collana = Storia del Cristianesimo|volume = 3|edizione = 3|curatore = Menozzi, Daniele e Filoramo, Giovanni}}
* {{Cita libro|autore = Carl Andresen e Georg Denzler|titolo = Dizionario storico del Cristianesimo|anno = 1992|editore = Edizioni Paoline|città = Cinisello Balsamo|ISBN = 88-215-2450-7}}
* {{Cita libro|autore = Stefano Andretta|titolo = Clemente XI|anno = 2000|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|SBN =
* {{Cita libro|autore = Dario Antiseri e Giovanni Reale|titolo = Umanesimo, Rinascimento e Rivoluzione Scientifica|anno = 2008|editore = Bompiani|città = Milano|ISBN = 978-88-452-6384-2|volume = 4|collana = Storia della filosofia}}
* {{Cita libro|autore = Emilia Ardissino|titolo = Il Seicento|anno = 2009|editore = Il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-10651-3}}
Riga 335:
* {{Cita libro|autore = Andrea Battistini|titolo = Galileo|anno = 2011|editore = Il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-23239-7|collana = Profili di storia letteraria}}
* {{Cita libro|autore = Eraldo Bellini|titolo = Stili di pensiero nel Seicento italiano: Galileo, i Lincei, i Barberini|anno = 2009|editore = Edizioni ETS|città = Pisa|ISBN = 978-88-467-2319-2}}
* {{Cita libro|autore = Mario Bendiscioli e Massimo Marcocchi|titolo = Riforma Cattolica. Antologia di documenti|anno = 1963|editore = Studium|città = Roma|SBN =
* {{cita libro|autore=Elena Bonora|titolo=La Controriforma|città=Roma|editore=GLF editori Laterza|anno=2001|isbn=88-420-6233-2|sbn=
* {{Cita libro|autore = Maria Forcellino|titolo = Michelangelo, Vittoria Colonna e gli "spirituali": religiosità e vita artistica a Roma negli anni Quaranta|anno = 2009|editore = Viella|città = Roma|ISBN = 978-88-8334-379-7}}
* {{Cita libro|autore = Mariano Giaquinta|titolo = Galilei, Galileo|anno = 2012|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|ISBN = 978-88-12-00089-0|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/galileo-galilei_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia%29/|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Hubert Jedin|titolo = Storia del Concilio di Trento|anno = [1947]; 1973-1982|editore = Morcelliana|città = Brescia|SBN =
* {{Cita libro|autore = Hubert Jedin|titolo = Riforma e controriforma: crisi, consolidamento, diffusione missionaria (XVI - XVII sec.)|anno = 1993|editore = Jaca Book|città = Milano|ISBN = 88-16-30246-1|volume = 6|collana = Storia della Chiesa|curatore = Guerriero, Elio}}
* {{Cita libro|autore = Massimo Mila|titolo = Breve storia della musica|anno = 1977|editore = Einaudi|città = Torino|SBN =
* {{Cita libro|autore = Juan Plazaola|wkautore=Juan Plazaola Artola|titolo = La Chiesa e l'arte|anno = 1998|editore = Jaca Book|città = Milano|ISBN = 88-16-43708-1|edizione = 1|curatore = Bruno Bistocchi}}
* {{Cita libro|autore = Gian Luca Potestà e Giovanni Vian|titolo = Storia del Cristianesimo|anno = 2010|editore = il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-13763-0}}
* {{Cita libro|autore = Adriano Prosperi|titolo = Clemente VII|anno = 2000|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|SBN =
* {{Cita libro|autore = Adriano Prosperi|titolo = Sarpi, Paolo|anno = 2013|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|ISBN = 978-88-12-00089-0|collana = Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Politica|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-sarpi_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Politica%29/|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Giovanni Battista Re|titolo = Il governo universale della Chiesa e i diritti della persona|anno = 2007|editore = Vita e Pensiero|città = Milano|ISBN = 978-88-343-0977-3|edizione = 2}}
* {{Cita libro|autore = Volker Reinhardt|titolo = Paolo V|anno = 2000|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|SBN =
* {{Cita libro|titolo = Dalla caduta dell'Impero romano al secolo XVIII|anno = 1974|editore = Einaudi|città = Torino|volume = II, tomo 1|collana = Storia d'Italia|pp = 429–1079; 975–1079|curatore = Ruggiero Romano e Corrado Vivanti|SBN =
* {{Cita libro|autore = Flavio Rurale|titolo = Pio IV|anno = 2000|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|SBN =
* {{Cita libro|autore = Luigi Tomassetti|titolo = Bullarum, diplomatum et privilegiorum Sanctorum Romanorum Pontificum|anno = 1862|editore = Seb. Franco et Henrico Dalmazzo editoribus|città = Augustae Taurinorum [Torino]|SBN =
* Paola Vismara, «Il cattolicesimo: dalla "riforma cattolica" all'assolutismo illuminato», in Giovanni Filoramo, Daniele Menozzi (a cura di) Storia del Cristianesimo, III. L'età moderna, Roma-Bari, Laterza, 2008, pp. 151–290.
* {{Cita libro|titolo = Storia della Spiritualità italiana|anno = 2002|editore = Città Nuova|città = Roma|ISBN = 88-311-9268-X|curatore = Pietro Zovatto}}
|