Teatro alla Scala: differenze tra le versioni

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|Paese = Italia
|Tipologia = Sala a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e due gallerie
|Capienza = 2.030{{m|2030}}<ref name="camcom">[http://www.milomb.camcom.it/documents/10157/158895/dentro-la-scala.pdf/44a69a60-2167-4538-aac3-4420e6c4ddd7 Camera di Commercio di Milano - "Dentro La Scala"] - secondo la fonte, la capienza ufficiale è di 2.030 posti, ma "i posti disponibili sono molto più numerosi: il teatro dispone di 2242 posti..."</ref>
|Immagine = Milan - Scala - Facade.jpg
}}
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Il progetto venne affidato al celebre architetto [[Giuseppe Piermarini]], il quale provvide anche al disegno del “Teatro Interinale”, una struttura temporanea costruita presso la [[cripta di San Giovanni in Conca|chiesa di San Giovanni in Conca]], e del [[Teatro Lirico di Milano|Teatro della Cannobiana]], dalla pianta assai simile a quella della Scala, ma in dimensione ridotta, dedicato a spettacoli più “popolari”.<ref>Annamaria Cascetta, Giovanna Zanlonghi, ''op. cit.'', p. 510.</ref> La decorazione pittorica fu realizzata da [[Giuseppe Levati]] e Giuseppe Reina. [[Domenico Riccardi]] dipinse invece il sipario, rappresentante, pare su suggerimento del [[Giuseppe Parini|Parini]], il “[[Parnaso]]”.<ref name="GroveMilan">''The New Grove Dictionary of Opera'', voce ''Milan''.</ref>
 
Il teatro sorse al posto della [[chiesa di Santa Maria alla Scala]], da cui prese il nome (la chiesa prese a sua volta il nome dalla sua fondatrice, [[Regina della Scala]], della dinastia degli [[Scaligeri]] di [[Verona]]), i cui lavori di demolizione iniziarono il 5 agosto [[1776]]; il 28 maggio [[1778]] si svolsero le prime prove di acustica e il 3 agosto, alla presenza del governatore di Milano, l'[[Duca|arciduca]] [[Ferdinando d'Asburgo-Este]], di [[Maria Beatrice d'Este (1750-1829)|Maria Beatrice d'Este]], del conte [[Carlo Giuseppe di Firmian]] e del duca [[Francesco III d'Este]], venne inaugurato il “Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala” da 3.000{{m|3000}} posti con la prima rappresentazione assoluta de ''[[L'Europa riconosciuta]]'' di Salieri.<ref>Cronologia di Milano dal 1776 al 1800 in [http://www.storiadimilano.it/cron/dal1776al1800.htm Storia di Milano].</ref> Il [[libretto]], opera dell'abate [[Mattia Verazzi]], fu pensato per dare spazio ad arie ricche di virtuosismi, ed è caratterizzato dai numerosi [[duetto|duetti]], [[Terzetto|terzetti]] e complessi finali d'atto. La sera del 3 agosto, tra gli spettatori c'era anche [[Pietro Verri]], il quale scrisse al fratello [[Alessandro Verri|Alessandro]], in quel periodo a [[Roma]]: «la pompa dei vestiti è somma, le comparse ti popolano il palco di più di cento figure e fanno il loro dovere... gli occhi sono sempre occupati». Particolarmente suggestivo risultò l'inizio ''[[in medias res]]'', «mentre te ne stai aspettando quando si dia principio, ascolti un tuono, poi uno scoppio di fulmine e questo è il segnale perché l'orchestra cominci l'ouverture, al momento s'alza il sipario, vedi un mare in burrasca».<ref>{{Cita|Carlo Gatti|pp. 33-35}}.</ref><ref>Lettera ad Alessandro Verri, 7 agosto 1778, in ''Carteggio di Pietro e Alessandro Verri. Dal 1º luglio 1778 al 29 dicembre 1779'', Milano, Giuffrè, 1939, pp. 42-43.</ref> Allietarono gli intervalli i balli ''Pafio e Mirra, o sia I prigionieri di Cipro'', musica di Salieri, coreografia di [[Claudio Legrand]], e ''Apollo placato'', musica di [[Luigi de Baillou]], coreografia di [[Giuseppe Canziani]].<ref name="G22">{{Cita|Carlo Gatti|p. 22}}.</ref>
{{Doppia immagine verticale|right|EsternoScala2.JPG|EsternoScala1.JPG|250|La facciata dal teatro raffigurata in due diverse [[Incisione|incisioni]] storiche, una in rame del 1790 (sopra) e l'altra all'[[acquatinta]] del 1850 (sotto): si noti, in quest'ultima, il corpo laterale aggiunto nel 1835|}}
 
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Il Piermarini, nel progettare la Scala, si ispirò al teatro di corte della [[reggia di Caserta]] di [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] e al [[Teatro San Carlo]] di [[Napoli]].<ref>{{cita|Curcio|p. 445}}.</ref> La sala si presenta a forma di ferro di cavallo impreziosita da decorazioni di gusto neoclassico.<ref>{{cita|Innamorati|p. 109}}.</ref><ref>{{cita|Innamorati|p. 131}}.</ref><ref>{{cita|Quagliarini|p. 10}}.</ref>
 
Fino al bombardamento del [[1943]] si era conservata la struttura originaria della [[volta (architettura)|volta]], costituita da uno spesso strato di intonaco pressato su "bacchette", strisce larghe circa cinque centimetri{{M||ul=cm}} ricavate da tondelli di castagno non del tutto essiccati e lasciati a macerare nell'acqua, inchiodate a [[centina|centine]] in legno di pioppo. Queste erano a loro volta appese mediante sottili tiranti in legno ai travettoni appoggiati sulle grandi [[capriata|capriate]] poste a sostegno delle falde del tetto. Questo sistema, quasi un [[controsoffitto]], è stato per certi versi ripreso nel [[Teatro degli Arcimboldi]], dove il soffitto che vede lo spettatore è in realtà composto da pannelli riflettenti rivolti verso la platea e fonoassorbenti rivolti verso l'orchestra.
[[File:Scala5.JPG|miniatura|upright=1.4|"Spaccato per lungo", dal progetto originale (1789)]]
 
La semplice volta della sala era intonacata, come pure le pareti dei quattro ordini di palchi e le quattro grandi colonne che racchiudono i palchi di proscenio. La sala appariva all'origine in modo molto diverso da quanto si vede oggi: numerosi sono stati gli interventi, tra cui quello curato da [[Luigi Canonica]] ([[1808]]) e quello dello scenografo [[Alessandro Sanquirico]] (1830), ammirabile nel suo complesso ancora oggi.
 
Il boccascena è di {{M|16 |x |12 metri|u=m}} (identico a quello del teatro degli Arcimboldi, il quale è infatti stato costruito in modo tale che le scene possano passare da un teatro all'altro). L'originario sipario in tela dipinta che si apriva a caduta è stato sostituito dall'attuale in velluto cremisi, con apertura all'imperiale, riccamente decorato a ricami in oro. Nella parte superiore troneggia lo stemma del Comune di Milano. Sopra il boccascena, un orologio che indica l'ora (numero romano) e i minuti (numeri arabi, scanditi a intervalli di tempo di cinque minuti) è sorretto da due grandi figure femminili in basso rilievo.
 
Il palcoscenico, originariamente in assi di pioppo solcato dalle guide per i pannelli mobili delle scene, aveva dimensioni ragguardevoli (oltre trenta metri{{M|30|u=m}} di lunghezza e quasi ventisei di larghezza) e si prolungava un tempo nella sala fino oltre il proscenio, nello spazio oggi occupato dalla buca d'orchestra. In base al progetto iniziale avrebbe dovuto avere non sei ma sette campate, ridotte in corso d'opera a causa di difficoltà nell'acquistare i terreni necessari. Lunghi ballatoi permettevano ai macchinisti di manovrare le scene.
[[File:Teatro alla Scala interior Milan.jpg|thumb|left|upright=1.4|Da destra: vista globale della sala, con palchi, platea, fossa e palcoscenico]]
 
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Il progetto della [[macchina scenica teatrale|macchina scenica]] fu affidato a [[Franco Malgrande]],<ref>Franco Malgrande, ''Il rinnovamento della macchina scenica per un teatro moderno'', in {{Cita|Enrico Lonati|pp. 43-47}}.</ref> l'architetto [[Mario Botta]], subentrato a [[Giuliano Parmegiani]], ha invece firmato il progetto della torre scenica, della torre ellittica e degli ambienti di servizio ospitati negli edifici retrostanti il Casino Ricordi, in via Filodrammatici.<ref>Emilio Pizzi, ''Mario Botta: il progetto architettonico esecutivo'', in {{Cita|Enrico Lonati|pp. 28-41}}.</ref>
 
Sin dall'inizio dei lavori, sorsero alcune difficoltà: la posizione centrale del teatro ha impedito di fare alcun affidamento sullo spazio intorno a esso e ha reso necessari un'attenta pianificazione, particolare coordinamento e monitoraggio della sicurezza.<ref>AA. VV., sezione ''L'organizzazione del cantiere'', in {{Cita|Enrico Lonati|pp. 192-203}}.</ref> I quattrocento operai e i vari tecnici hanno dunque operato all'interno del limitato recinto di lavoro, dal quale sono stati rimossi, in almeno 10.000{{m|10000}} viaggi dei mezzi di lavoro, 120.000&nbsp;m³{{M|120000|u=m3}} di macerie.<ref name="Molinari127">Luca Molinari, ''la nuova Scala, storia di un progetto'', in ''Teatro alla Scala'', direzione editoriale Eileen Romano, Skira / Corriere della Sera, 200, p. 127.</ref><ref>Gabriele Salvatoni, Aldo Bottini, Pier Giorgio Malerba, ''Opere di sostegno e demolizione'', in {{Cita|Enrico Lonati|pp. 89-94}}.</ref>
 
Anche le scelte di Botta sono state oggetto di un acceso dibattito, soprattutto relativamente l'impatto estetico dei due nuovi, massicci volumi: le torri [[Torre scenica|scenica]] ed ellittica.
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== Capienza ==
Come si desume dalla pianta ufficiale, oltre ai 676 posti in platea (comprensivi di tre posti per disabili e altrettanti per gli accompagnatori), il teatro può ospitare 195 spettatori nel primo ordine di palchi (95 in quelli di destra, 100 in quelli di sinistra), 191 nel secondo (96 nei palchi di destra, 95 in quelli di sinistra), 20 nel palco d'onore, 194 nel terzo ordine (96 nei palchi di destra, 98 in quelli di sinistra), 200 nel quarto (divisi equamente a destra e a sinistra), 256 spettatori in prima galleria e 275 in seconda galleria, per un totale di 2 007{{m|2007}} spettatori.<ref>[http://www.teatroallascala.org/includes/doc/pianta_teatro.pdf Pianta del teatro] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130401201308/http://www.teatroallascala.org/includes/doc/pianta_teatro.pdf |data=1º aprile 2013 }} (dettaglio della platea e delle gallerie), dal sito ufficiale.</ref><ref>[http://www.teatroallascala.org/includes/doc/pianta_dei_palchi.pdf Pianta dei palchi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130401201829/http://www.teatroallascala.org/includes/doc/pianta_dei_palchi.pdf |data=1º aprile 2013 }}, dal sito ufficiale.</ref>
 
Nel provvedimento comunale di agibilità rilasciato tre mesi dopo la riapertura del Teatro nel 2004 i posti sono invece 2 030.<ref name="camcom"/> In realtà il Teatro stesso ha, in diverse occasioni, comunicato cifre ancora differenti.<ref>Sono 1991 i posti nel [https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/424728_10150550837448165_48043459_n.jpg grafico] pubblicato su ''La Repubblica'' il 12 novembre 2011.</ref>
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Ottenne in questo modo, secondo le fonti, un'[[acustica]] pressoché perfetta in ogni punto della sala, considerata tra le migliori dei suoi tempi.<ref>{{cita|Pisaroni|p. 22}}.</ref>
 
Secondo uno studio del 1962, firmato Beranek, il Teatro alla Scala ha un'acustica eccellente, comparabile, tra i maggiori teatri europei, alla sola, ma ben più tarda, [[Wiener Staatsoper|Staatsoper]] di [[Vienna]] (1869).<ref>L. L. Beranek, ‘'Music, Acoustics & Architecture'’, 1962.</ref> È stato all'epoca rilevato un tempo iniziale di ritardo (Initial Time Delay Gap) di soli {{M|0,.015|ul=s}} secondi e solo tre [[Riflessione (fisica)|riflessioni]] nell'arco di 60 millesimi di secondo. I valori del T30 ({{M|1,.2 secondi|u=s}}), del tempo di decadimento iniziale (Early Decay Time: {{M|1,.3 |u=s}}) e C80 (che, essendo la sala [[Riverbero|riverberante]], risultava pari a {{M|-0,.11&nbsp;|ul=dB}}) permettevano di equiparare la sala scaligera a quella del [[Teatro della Pergola]] di [[Firenze]].<ref name="Pezzi">Alfonso Pezzi, ''[http://acustica.ing.unibo.it/Researches/room/tesinaAPezzi/AcusticaSale.pdf Considerazione sull'acustica delle sale] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130512085540/http://acustica.ing.unibo.it/Researches/room/tesinaAPezzi/AcusticaSale.pdf |date=12 maggio 2013 }}'', 2002.</ref> Il “calore” del suono, cioè la ricchezza dei toni a bassa [[frequenza]], era garantito da un lungo RT alle basse frequenze ({{M|125 e 250&nbsp;|and|25|ul=Hz}}).<ref name="Pezzi" />
 
In occasione degli ultimi lavori è stato inclinato il piano della platea per migliorare l'acustica in sala, oltre la visibilità. Si è provveduto, per lo stesso motivo, a rimuovere la moquette. A diretto contatto con il [[massetto]] in [[cemento]] (listoni in legno annegati in cemento magro) è stato posto uno strato di [[compensato marino]] dello spessore di {{M|15&nbsp;|ul=mm}} e quindi un «sandwich elastico», il cui foglio inferiore di [[gesso (materiale)|gesso]] e [[truciolato]] (spessore {{M|15&nbsp;|u=mm}}) è reso solidare con il compensato sottostante. Lo strato successivo, di [[polietilene]] reticolato ({{M|5&nbsp;|u=mm}}), non ha agganci rigidi con un secondo strato di gesso e truciolato, fissato invece a un ulteriore strato di compensato marino ({{M|16&nbsp;|u=mm}}). Sopra quest'ultimo, uno strato di granulato di gomma, attraversato dai supporti delle poltrone, fa da base ai listoni di [[Quercus petraea|rovere]] del ''parquet'' (spessore {{M|22&nbsp;|u=mm}}).<ref>Higini Arau, Alessandro Cocchi, ''Le attenzioni riservate all'acustica'', in {{Cita|Enrico Lonati|p. 76}}.</ref>
A seguito dell'ultimo intervento di restauro, le tappezzerie all'interno dei palchetti sono state modificate per rispondere ai nuovi requisiti di resistenza al fuoco.
 
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;Impresari
* [[Ercole Castelbarco]], [[Giacomo II Fagnani|Giacomo Fagnani]], [[Bartolomeo Calderara]] e [[Antonio Menafoglio]] (1778-1788)
* [[Bartolomeo Calderara]] (1789 - 1790)<ref name="Petracchi15">{{Cita|Angelo Petracchi|p. 15}}.</ref>
* [[Gaetano Maldonati]] (1790 - 1798)<ref name="Petracchi15"/>
* [[Francesco Benedetto Ricci]] (1799 - 1800)<ref name="Petracchi15"/>
* [[Gaetano Maldonati]] (1800)<ref name="Petracchi15"/>
* [[Francesco Benedetto Ricci]] (1800 - 1814)<ref name="Petracchi15"/><ref>In società con Giuseppe Crivelli, Giovanni Battista Gherardi, Domenico Barbaja, i fratelli Villa (1807 - 1814), Andrea Dati della Somaglia e altri.</ref>
* [[Angelo Petracchi]] (1816 - 1820)<ref>{{Cita|Angelo Petracchi|p. 16}}.</ref>
* [[Domenico Barbaja]] (1826 - 1832)<ref name="BaiaCurioni27"/><ref>In società con i fratelli Villa (1826 - 1829) e Balochino.</ref>
* [[Carlo Visconti di Modrone (1770-1836)|Carlo Visconti di Modrone]] (1833 - 1836)
* [[Bartolomeo Merelli]] (1836 - 1850)<ref name="BaiaCurioni27"/>
* [[Alberto Mazzucato]] (1855 - 1856)<ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, p. 172}}.</ref>
* [[Ercole Marzi|Ercole]] e [[Luciano Marzi]] (1857 - 1861)<ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, p. 197}}.</ref>
* [[Bartolomeo Merelli]] (1861 - 1863)
* [[Giuseppe Bonola]], [[Giuseppe Brunello]] e [[Moltini]] (1869 - ?)<ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, p. 179}}.</ref>
* fratelli Corti (1876)
* [[Luigi Piontelli]] (1884 - 1894)
* [[Edoardo Sonzogno]] (1894 - 1897)
 
;Direttori generali della Società Anonima
* [[Giulio Gatti Casazza]] (1898 - 1907)
* [[Vittorio Mingardi]] (1907 - 1918)<ref name="Gatti237">{{Cita|Carlo Gatti|p. 237}}.</ref>
 
;Direttori generali dell'Ente Autonomo
* [[Angelo Scandiani]] (1921 - 1929)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|p. 274}}.</ref>
* [[Anita Colombo]] (1929 - 1931)<ref>Per il biennio 1929-31 è anche nominato un commissario straordinario, [[Senatore Borletti]];{{Cita|Carlo Gatti|p. 341}}.</ref>
 
;Sovrintendenti
* [[Jenner Mataloni]] (1932 - 1942)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|p. 351}}.</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,1121_01_1942_0040A_0003_22718868/anews,true/ Il maestro Carlo Gatti nuovo sovrintendente alla Scala], ''La Stampa'', 16 febbraio 1942.</ref>
* [[Carlo Gatti]] (1942 - 1944)<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-gatti_(Dizionario-Biografico) Voce] "Carlo Gatti" sul [[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]].</ref>
* [[Gino Marinuzzi (1882-1945)|Gino Marinuzzi]] (1944 - 1945)<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/marinuzzi-giovanni-detto-gino-senior_(Dizionario-Biografico) Voce] "Giovanni Marinuzzi " sul [[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]].</ref>
* [[Antonio Ghiringhelli]] (1948 - 1972)<ref>Commissario straordinario a partire dal 1945.</ref><ref>[http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=13058 La carriera di Antonio Ghiringhelli] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131109180706/http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=13058 |data=9 novembre 2013 }}, ''Lombardia Nord Ovest'', 1999.</ref>
* [[Paolo Grassi]] (1972 - 1977)<ref>''Quarant'anni di palcoscenico'', a cura di Emilio Pozzi, Mursia, Milano 1977.</ref>
* [[Carlo Maria Badini]] (1977 - 1990)<ref name="Stampa1977">[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1091_01_1977_0032_0009_15572064/anews,true/ Confermate in comune le nomine per la Scala], ''La Stampa'', 16 febbraio 1977.</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/07/19/badini-addio-alla-scala.html?ref=search Badini: 'Addio alla Scala'], ''La Repubblica'', 19 luglio 1990.</ref>
* [[Carlo Fontana (direttore teatrale)|Carlo Fontana]] (1990 - 2005)<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/30/carlo-fontana-dal-31-luglio-vado-alla.html?ref=search Carlo Fontana: 'dal 31 luglio vado alla Scala'], ''La Repubblica'', 30 maggio 1990.</ref><ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/02_Febbraio/24/fontana.shtml La Scala licenzia Fontana, subentra Meli], ''Corriere della Sera'', 24 febbraio 2005.</ref>
* [[Stéphane Lissner]] (2005 - 2014)<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/04/21/meli-si-dimette-arriva-lissner.html?ref=search Meli si dimette, arriva Lissner], ''La Repubblica'', 21 aprile 2005.</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/08/news/lissner_confermato_laddio_alla_scala_passer_allopera_di_parigi_dal_2015-44098863/?ref=HREC1-4 Lissner, ufficiale l'addio alla Scala], ''La Repubblica'', 8 ottobre 2012.</ref>
* [[Alexander Pereira]] (2014 - 2020)<ref name="Chi siamo">''Chi siamo'' in [http://www.teatroallascala.org/it/fondazione/chi-siamo/chi-siamo.html teatroallascala.org] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120720114950/http://www.teatroallascala.org/it/fondazione/chi-siamo/chi-siamo.html |date=20 luglio 2012 }}.</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/06/04/news/pereira_da_salisburgo_alla_scala_sar_lui_il_nuovo_sovrintendente-60354563/ Pereira da Salisburgo alla Scala, sarà lui il nuovo sovrintendente], ''La Repubblica'', 4 giugno 2013.</ref>
* [[Dominique Meyer]] (2020 - in carica)<ref name="Chi siamo" />
 
;Primi violini capo d'orchestra
per l'opera
* [[Luca Felice Roscio]] (1778 - 1779)
* [[Luigi de Baillou]] (1780 - 1802)
* [[Alessandro Rolla]] (1803 - 1833)
 
per il balletto
* [[Giuseppe Perruccone]] (1780 - 1802)
 
;Maestri concertatori
* [[Vincenzo Lavigna]] (1802 - 1833)<ref name="cembalo">Maestro al [[Clavicembalo|cembalo]].</ref><ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, p. 225}}.</ref>
* [[Giacomo Panizza]] (1833 - 1848)<ref name="cembalo"/>
* [[Alberto Mazzucato]] (1854 - 1868)
* [[Eugenio Terziani]] (1868 - 1871)<ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, pp. 177-189}}.</ref>
* [[Ettore Gelli]] (1871)<ref>''Ad interim''.</ref><ref>{{Cita|Istituto di studi verdiani|vol. 16, p. 189}}.</ref>
* [[Franco Faccio]] (1871 - 1889)<ref name="GroveMilan"/>
 
{{Colonne spezza}}
;Direttori musicali
* [[Arturo Toscanini]] (1898 - 1903)<ref name="GroveMilan"/>
* [[Cleofonte Campanini]] (1903-1905)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|pp. 222-29}}.</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/cleofonte-campanini_(Dizionario-Biografico) Voce] "Cleofonte Campanini" sul [[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]].</ref>
* [[Leopoldo Mugnone]] (1905 - 1906)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|pp. 229-31}}.</ref>
* [[Arturo Toscanini]] (1906 - 1907)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|pp. 231-37}}.</ref>
* [[Edoardo Vitale]] (1907 - 1910)<ref name="Gatti237"/>
* [[Tullio Serafin]] (1910 - 1914)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|pp. 245-55}}.</ref>
* [[Gino Marinuzzi (1882-1945)|Gino Marinuzzi]] (1914 - 1917)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|p. 257}}.</ref>
* [[Tullio Serafin]] (1917 - 1918)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|p. 267}}.</ref>
* [[Arturo Toscanini]] (1921 - 1929)<ref>Tra il 1924 e il 1929, accanto a Toscanini vi fu [[Gabriele Santini]], da lui chiamato come direttore d'orchestra aggiunto.</ref>
* [[Victor de Sabata]] (1929 - 1953)<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0117_01_1967_0293_0003_7066334/ Morto a 75 anni Victor De Sabata successore di Toscanini alla Scala], ''La Stampa'', 12 settembre 1967.</ref>
* [[Franco Capuana]] (1949 - 1952)
* [[Carlo Maria Giulini]] (1953 - 1956)
* [[Guido Cantelli]] (1956)
* [[Antonino Votto]] (1956 - 1965)
* [[Gianandrea Gavazzeni]] (1965 - 1968)
* [[Claudio Abbado]] (1972 - 1986)<ref>Nel 1968 diviene direttore musicale dell'orchestra e nel 1972 direttore musicale del teatro. [http://www.teatroallascala.org/it/scopri/teatro/storia_slide_8.html teatroallascala.org] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140201163426/http://www.teatroallascala.org/it/scopri/teatro/storia_slide_8.html |data=1º febbraio 2014 }}.</ref>
* [[Riccardo Muti]] (1986 - 2005)<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/27/la-scala-saluta-muti-direttore.html?ref=search La Scala saluta Muti direttore], ''La Repubblica'', 27 dicembre 1985.</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/spettacoli_e_cultura/scala/dimissioni/dimissioni.html?ref=search Riccardo Muti si dimette], ''La Repubblica'', 2 aprile 2005.</ref>
* [[Daniel Barenboim]] (2011 - 2015)<ref name="Chi siamo" /><ref>"Maestro Scaligero" dal 2007.</ref>
* [[Riccardo Chailly]] (2015 - in carica)<ref>Direttore Principale dal 1º gennaio 2015</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/12/10/news/scala_pisapia_conferma_chailly_sar_direttore_musicale_dal_2015-73212244/ Al vertice della Scala arriva Chailly. Sarà il direttore musicale del teatro], ''La Repubblica'', 10 dicembre 2013.</ref>
 
;Direttori artistici
* [[Erardo Trentinaglia]] (1931 - 1932)<ref>{{Cita|Carlo Gatti|p. 344}}.</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1146_01_1932_0110_0004_24344960/anews,true/ Voci di dimissioni del direttore artistico della Scala], ''La Stampa'', 8 maggio 1932.</ref>
* [[Mario Rossi (direttore d'orchestra)|Mario Rossi]] (1945)
* [[Tullio Serafin]] (1946 - 1947)
* [[Mario Labroca]] (1947 - 1949)<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0041_01_1947_0186_0001_24636594/anews,true/ Il maestro Labroca alla direzione della Scala], ''La Stampa'', 8 agosto 1947.</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,1603_02_1949_0030_0003_22344066/ Aria di burrasca sotto la volta della Scala], ''La Stampa'', 4 febbraio 1949.</ref>
* [[Victor de Sabata]] (1949 - 1952) ''ad interim''
* [[Victor de Sabata]] (1953 - 1957)<ref>Sovrintendente artistico. Dal 1957 al 1963 Alto commissario artistico.</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/victor-de-sabata_(Dizionario-Biografico)/ Voce] "Victor de Sabata" sul [[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]].</ref>
* [[Francesco Siciliani]] (1957 - 1966)<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0020/articleid,0672_01_1996_0348_0022_9164252/ Siciliani, l'inventore della Callas], ''La Stampa'', 19 dicembre 19896</ref>
* [[Gianandrea Gavazzeni]] (1966 - 1968)
* [[Luciano Chailly]] (1968 - 1971)<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/luciano-chailly/ Voce] "Luciano Chailly" sul [[Dizionario biografico degli italiani|Dizionario Biografico degli Italiani]].</ref>
* [[Massimo Bogianckino]] (1972 - 1974)
* [[Francesco Siciliani]] (1974 - 1976)<ref>Consulente.</ref>
* [[Claudio Abbado]] (1977 - 1979)<ref name="Stampa1977"/><ref>Siciliani e Strehler consulenti alla direzione artistica</ref>
* [[Francesco Siciliani]] (1980 - 1983)
* [[Cesare Mazzonis]] (1983 - 1992)<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0018/articleid,1025_01_1983_0049_0018_22014230/ Scala: Mazzonis succede a Siciliani], ''La Stampa'', 1º marzo 1983.</ref>
* [[Alberto Zedda]] (1992 - 1995)
* [[Roman Vlad]] (1995 - 1997)<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/02/Roman_Vlad_nuovo_direttore_artistico_co_0_9502028526.shtml Roman Vlad nuovo direttore artistico della Scala: "Già programmate due stagioni"], ''Corriere della Sera'', 2 febbraio 1995.</ref>
* [[Paolo Arcà]] (1997 - 2003)<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/22/SCALA_PAOLO_ARCA_DIRETTORE_ARTISTICO_co_0_9701221905.shtml Scala: Paolo Arcà direttore artistico], ''Corriere della Sera'', 22 gennaio 1997.</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/02/19/carlo-felice-dalla-scala-in-arrivo-paolo.html Carlo Felice: dalla Scala è in arrivo Paolo Arcà], ''La Repubblica'', 19 febbraio 2003.</ref>
* [[Fortunato Ortombina]] (2003 - 2005)<ref>Coordinatore della direzione artistica.</ref>
* [[Stéphane Lissner]] (2005 - 2014)
* [[Alexander Pereira]] (2014 - 2020)
* [[Dominique Meyer]] (2020 - in carica)<ref name="Chi siamo" />
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