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Al convento, anch'esso semplice nelle linee architettoniche, si accede mediante un portale preceduto da un [[pronao]] a baldacchino sul quale vi trovavano sede tre statue trafugate in tempi recenti. Sulla sommità del prospetto è presente il loggiato con archi ogivali acuti nel quale i frati trascorrevano i loro momenti di meditazione. Soppresso una prima volta nel [[1809]] con le leggi eversive di [[Gioacchino Murat]], venne definitivamente abbandonato nel [[1866]].
 
==== Convento dei Domenicani e Chiesa di Santa Maria dell'Umiltà ====
Il convento didei Santa Maria dell'UmiltàDomenicani, con annessa chiesa dedicata alla [[Madonna del Rosariodell'Umiltà]], venne fondato nel [[1405]] dai [[domenicani]] sebbene non attestato da documenti ufficiali. Alla seconda metà del [[XV secolo]] risalirebbe invece il completamente del complesso conventuale. Espropriato dallo Stato con le [[leggi eversive]] del [[XIX secolo]], divenne sede del Comune e successivamente dei carabinieri. Nel [[1927]] la chiesa fu venduta dall'amministrazione comunale alla parrocchia e fu dichiarata monumento nazionale. Nel [[1957]] fu interessata da scellerate modifiche, effettuate per ricavarne sale da destinare ad attività ricreative parrocchiali, che ne sfregiarono per sempre l'originaria fisionomia.
 
L'edificioLa chiesa, a navata unica, presentava dieci altari laterali, un fonte battesimale in pietra leccese, un pulpito ed era ricoperto da un tetto a cassettoni in legno di [[Quercus petraea|rovere]] poi sostituito con una volta piana. Tuttavia rimangono alcuni elementi decorativi come i resti di un affresco cinquecentesco raffigurante un santo domenicano fra angeli. La facciata conserva ancora il suo aspetto originario caratterizzato da un rosone centrale con sculture; al centro la Crocefissione, ai lati l'Annunciazione con l'angelo a destra e Maria a sinistra, negli spazi intermedi vi sono otto testine angeliche.
 
Il convento, anch'esso interessato da rifacimenti poco consoni dell'ultimo secolo, conserva il chiostro dal quale si accede, mediante due scalinate, al corridoio del piano superiore sul quale si aprono le piccole celle dei frati.