Eugenio Filograna: differenze tra le versioni

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Nello stesso periodo è stato amministratore di ''Gonfalone Immobiliare'' e presidente del consiglio di amministrazione di ''Centro Studi Ameco,'' di ''Fratelli Togno,'' nonché di altre numerose società italiane e straniere. Tramite il Centro Studi Ameco ha raccordato un sistema di cooperative riconducibile a Forza Italia. Nel 1996 ha fondato il Loos (Libero Organismo per l'Occupazione e lo Sviluppo), aderente alla Lega dei Diritti dell'Uomo, organo di vigilanza dell'ONU.
 
Nel 1997, ha costituito la Consulta del lavoro, in seguito Patronato di FI. Nel 2001 ha fatto indirizzare nel Salento il concorso Postalmarket "Protagonisti di un sogno": cinque treni appositamente predisposti portarono in provincia di Lecce 5.000 concorrenti che aspiravano a 250 posti da fotomodelli Postalmarket. A causa di molti ritardi dei treni e disguidi Filograna fu al centro di polemiche<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/29/noi-aspiranti-belli-postalmarket.html|titolo=noi aspiranti belli postalmarket - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=2001-04-29|accesso=2024-12-12}}</ref>. Nel 1999 ha iniziato la preparazione del gruppo GDA (Grande Distribuzione Avanzata - Postalmarket) alla quotazione in borsa prevista nel luglio 2000 e rinviata successivamente per le difficoltà della Global Coordinator- Banca Leonardo.
 
Nell'ottobre 2001, dopo il crollo della Borsa e a seguito degli scandali di Banca Leonardo, unico sponsor e Global Coordinator di Postalmarket, Filograna fu costretto a rimandare ulteriormente la quotazione in Borsa di Milano, nonostante l'approvazione dalla Consob del prospetto informativo nel luglio del 2000, a un valore di 3.600 miliardi di lire, e avviare la procedura di mobilità per 420 dipendenti non adatti a internet, in cambio di nuovi assunti più giovani già conoscitori del web. La cosa fu contrastata dai sindacati, nonostante l'accordo scritto 2 anni prima in sede ministeriale tra Filograna e la Triade Sindacale, e quindi si arrivò prima al commissariamento ministeriale, poi alla vendita della società al gruppo Bernardi che, dopo varie traversie, ha cessato l'attività licenziando tutti i dipendenti.