Tè: differenze tra le versioni

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I primi riferimenti testuali certi sul consumo del tè in Cina risalgono al [[III secolo]]. Tra i maggiori promotori del tè vi furono i [[monachesimo|monaci]] [[Buddismo|buddisti]] che lo adottarono come bevanda rituale e tonico. Durante l'epoca [[Dinastia Tang|Tang]] il tè si diffuse in tutto il paese cominciando a venire usato anche come [[moneta]], grazie anche al contributo del [[Canone del tè]] scritto da [[Lu Yu]] nel 760. Durante la [[dinastia Sung]] l'arte cinese del tè raggiunse la massima sofisticatezza. In questo periodo si diffuse anche in Giappone, dove nel XVI secolo venne codificata una particolare forma di preparazione ritualizzata (il cosiddetta ''[[Cha no yu]]''). In Cina, nel corso della [[dinastia Ming]], si affermò il consumo del tè in foglie e s'incominciò a produrre, oltre ai tè verdi, anche tè ossidati e parzialmente ossidati.<ref>Livio Zanini, ''[[La Via del Tè: la Compagnia inglese delle Indie Orientali e la Cina]]'', Il Portolano, 2012, pp. 11-41</ref>
 
Il tè è stato menzionato per la prima volta dal domenicano portoghese Gaspar da Cruz, inviato in Cina, che nel 15601550 scriveva: "A chiunque visiti la casa di un cinese di rango è usanza offrire su un bel vassoio, in tazza di porcellana, una specie di acqua che chiamano "cha", rossiccia e molto terapeutica".
 
Presumibilmente furono i [[Portogallo|Portoghesi]] a introdurre la bevanda in Europa, ma la prima importazione di cui si ha traccia fu da parte della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] nel [[1610]]<ref>James Poskett, ''Orizzonti, Una storia globale della scienza'', 2022, trad. Alessandro Manna, pag. 182 ''La bevanda cinese'', Einaudi, Torino, ISBN 978 8806 25148 2</ref>. In Europa il tè divenne dapprima popolare in [[Francia]] e nei [[Paesi Bassi]]. Inizialmente vi furono posizioni diverse da parte dei medici sulla nuova bevanda orientale: alcuni lo ritennero dannoso alla salute, altri, come il medico olandese [[Cornelis Bontekoe]], ne promossero il consumo come rimedio per tutti i mali<ref>Alessandro Giraudo, ''Storie straordinarie delle materie prime'', 2019, pag.157 ''Il tè, una moneta usata nelle transazioni e per pagare le tasse'', trad. Sara Principe, add editore, Torino, ISBN 978 88 6783 236 1</ref>.