Matilde di Canossa: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 68:
}}
Matilde fu una potente [[feudalesimo|feudataria]]; si impegnò con fervore
Fu sotto la sua guida che il [[dominio dei Canossa]] raggiunse il proprio apice in termini di estensione territoriale. Nel [[1076]], dunque, acquisì il controllo di un'ampia regione che includeva la [[Lombardia]], l'[[Emilia]], la [[Romagna]] e, in qualità di duchessa e marchesa, anche la [[Toscana]]. Il fulcro di questo vasto territorio era appunto [[Canossa]], situata nell'[[Appennino reggiano]]. È inoltre nota per aver esercitato un ruolo di primo piano, nel gennaio 1077, come mediatrice nell'aspra contesa fra [[Enrico IV di Franconia]] e papa [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]], il quale lo aveva scomunicato.
Riga 157:
Dopo la vittoria di Matilde molte città come [[Milano]], [[Cremona]], [[Lodi]] e [[Piacenza]] si schierarono con la Contessa canossiana per sottrarsi al controllo imperiale. Nel 1093 il figlio secondogenito dell'imperatore, [[Corrado di Lorena]], sostenuto dal papa, da Matilde e da una lega di città lombarde, veniva incoronato [[Sovrani d'Italia#Regnum Italiae|Re d'Italia]]. Matilde liberò e diede rifugio persino alla moglie dell'imperatore, [[Prassede di Russia|Prassede]], figlia del [[Rus' di Kiev|Re di Russia]] ed ex vedova del [[Marca del Brandeburgo|Marchese di Brandeburgo]], che aveva denunciato al [[Concilio di Piacenza]] del 1095 "le inaudite porcherie sessuali" che aveva preteso Enrico da lei e per le quali veniva relegata in una specie di prigionia-alcova a Verona. Si accese dunque una lotta all'interno stesso della famiglia imperiale, che indebolì sempre più Enrico IV.
Enrico IV morì ormai sconfitto nel 1106; alla deposizione e morte di Corrado di Lorena (1101), il figlio terzogenito del defunto imperatore e nuovo imperatore, [[Enrico V di Franconia]], riprese a sua volta la lotta contro la Chiesa e l'Italia. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore. Nel [[1111]], sulla via del ritorno in Germania, Enrico V la incontrò al [[castello di Bianello]], presso [[Quattro Castella]], vicino a [[Reggio Emilia]], tra il 6 e l'11 maggio<ref>{{Cita web | url = http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | titolo = Matilde di Canossa - A partire da Sigifredo e Azzo, un’eredità da riscoprire | autore = Elena Pierotti | data = marzo 2014 | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220305090342/http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | dataarchivio = 5 marzo 2022}}</ref>. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio quando era vivo suo padre<ref>{{Cita libro |url=https://www.google.it/books/edition/LA_DAMA_BIANCA/lWuADwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=matilde+di+canossa%2Benrico+V&pg=PA209&printsec=frontcover |titolo=La Dama Bianca |anno=2018 |accesso=24 maggio 2023}}</ref>, chiudendo così una vertenza che era durata oltre vent'anni<ref>Ogni anno, comunemente l'ultima domenica di Maggio, l'episodio è rievocato nel [[Corteo Storico Matildico]].</ref>. "''In vice regis''" recita Donizone, e da qualcuno è stato interpretato come se Enrico V avesse conferito alla Granduchessa un nuovo titolo: "Viceregina d'Italia"<ref name="BadiniGamberini2007">{{Cita libro|autore1=Gino Badini|autore2=Andrea Gamberini|titolo=Medioevo reggiano: studi in ricordo di Odoardo Rombaldi|url=https://books.google.com/books?id=JQYRxHw9lAoC&pg=PA171|anno=2007|città=Milano|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-464-8676-9|pp=171–}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Emilia Romagna e Marche|url=https://books.google.com/books?id=aJUzWrUZENsC&pg=PA36|anno=2002|città=Milano|editore=Touring Editore|isbn=978-88-365-2706-9|pp=36–}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19562/matilde-di-toscana/ |titolo=Enciclopedia storica |voce=Matilde di Toscana |accesso=24 maggio 2023}}</ref> e "Vicaria Imperiale", ma ciò è negato dagli storici [[Carlo Guido Mor]], [[Paolo Golinelli]], [[Eugenio Riversi]].
==== La morte ====
Riga 163:
Matilde morì di [[gotta]] nel 1115 a [[Bondeno di Roncore]] (oggi Bondanazzo di [[Reggiolo]]), una corte circondata fino al XIX secolo da fossati e incastellata. Al suo fianco si trovava il vescovo di Reggio [[Bonsignore Arlotti]], che le somministrò gli ultimi sacramenti.<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=eaEaAAAAMAAJ&q=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&dq=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4xLu15KzfAhUErxoKHQxcBJoQ6AEIKTAA |titolo=L'ultimo vescovo-principe di Reggio Emilia: l'episcopato reggiano di mons. Beniamino Socche (1946-1965) |accesso=24 maggio 2023}}</ref> Era il [[24 luglio]], vigilia di [[San Giacomo il Maggiore|san Giacomo]], il santo cui Matilde negli ultimi mesi aveva fatto erigere un oratorio proprio davanti alla sua camera da letto, per potere assistere alle funzioni in quanto era ormai inferma. Venne inizialmente sepolta nel [[Sepolcro di Matilde di Canossa (abbazia di Polirone)|sarcofago]] nell'[[Abbazia di San Benedetto in Polirone|abbazia di Polirone]] ([[San Benedetto Po]]).
Nel 1632, per volere del [[papa Urbano VIII]], la sua salma venne traslata a Roma in [[Castel Sant'Angelo]]; nel 1644 trovò definitiva collocazione nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]], rara presenza femminile nelle [[grotte vaticane]], assieme solo alla regina [[Cristina di Svezia]], all'erede al [[Regno di Cipro|trono di Cipro]] [[Carlotta di Lusignano]] e alla principessa polacca [[Maria Clementina Sobieska]], consorte di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]]. La sua [[Sepolcro di Matilde di Canossa|tomba]], scolpita
== Discendenza ==
| |||