Nel frattempo, nel gennaio 1918, le proteste nel paese si intensificarono e portarono allo sciopero dei lavoratori delle munizioni a [[Berlino]]. Sebbene Ebert non fosse a favore dello sciopero, ne prese parte e si mise alla guida di esso. Dopo la guerra, la sinistra lo definì un traditore della classe operaia, mentre la destra gli diede l'appellativo di "traditore della patria". In realtà, partecipò perché, da un lato riteneva legittime le richieste, ma dall'altro voleva rapidamente porre fine ad esso, perché lo riteneva inutile per il raggiungimento della pace.
Quando la sconfitta della Germania apparve inevitabile, specificamente dopo il "[[Giorno più nero per l'esercito tedesco|giorno più nero per l'esercitò tedesco]]" (8 Agostoagosto 1918) ,<ref>{{Cita web|url=https://www.greelane.com/it/humanities/storia--cultura/world-war-i-battle-of-amiens-2361399/|titolo=Battaglia di Amiens}}</ref> venne costituito un nuovo governo formato dal principe [[Massimiliano di Baden|Maximilian di Baden]], che, nell'ottobre del [[1918]], incaricò Ebert e altri membri del Partito Socialista Democratico di far parte del ministero. Ebert accettò la nomina anche per creare condizioni di pace con i paesi rivali per stabilizzare il paese, evitando così rischi di rivoluzione. Negli anni della Grande Guerra, Ebert cambiò opinione sulla forma del governo da adottare dopo di essa, ritenendo che una fine improvvisa della monarchia non sarebbe stata né supportata né tollerata dalla maggior parte della popolazione, avvicinandosi all'idea di una [[Monarchia parlamentare]]. Fino al 6 novembre, Ebert considerava l'abdicazione del re [[Guglielmo II di Germania|Wilhelm II]] e del suo erede l'unica via percorribile, in questo modo il trono reale sarebbe stato ceduto ad un altro membro della casata dei [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]]. Ebert convinse, quindi, [[Massimiliano di Baden|Max von Baden]] che se Guglielmo II non avesse abdicato, la rivoluzione sarebbe stata inevitabile.
=== Attività politica nel dopoguerra ===
==== rivoluzioneRivoluzione di novembre ====
Dopo gli ammutinamenti di Kiel del 3 novembre 1918, vi furono ammutinamenti, atti di disarmo, occupazione dei municipi, manifestazioni di massa e fraternizzazione degli operai e dei soldati disertati in tutto il Reich.
Considerando questi avvenimenti recenti, Ebert impose un ultimatum a Max von Baden, minacciando di ritirare [[Gustav Bauer]] e Philipp Scheidemann dalla compagine di governo, se Wilhelm II non avesse abdicato entro le successive 24 ore.
Il 9 Novembrenovembre iniziò uno sciopero generale a Berlino. Max von Baden dichiarò verso le 11 di mattina l'abdicazione del Kaiser tedesco, con l'intenzione di volere rimanere in carica fino a quando si fosse chiarita la situazione governativa.<ref>{{Cita libro|autore=Lothar Machtan|titolo=Kaisersturz. Vom Scheitern im Herzen der Macht|anno=2018|città=Darmstadt|pp=253-259}}</ref> Ebert raggiunse Von Baden poco dopo, esigendo i poteri da cancelliere, che gli furono concessi (impropriamente incaricato da von Baden, che essendo cancelleriecancelliere non ne aveva il potere, che costituzionalmente apparteneva al kaiser). Von Baden sperava di poter rimanere reggente, tuttavia i suoi sogni furono infranti quando [[Philipp Scheidemann]], dalla finestra del [[Reichstag]], proclamò la Repubblica, annunciando come cancelliere Ebert. Ciò avvenne contro la volontà di Ebert, che avrebbe voluto mantenere la continuità dell'Impero fino a quando un'assemblea costituente non avesse deciso tra monarchia o repubblica. Nello stesso tempo della proclamazione della Repubblica tedesca di Scheidemann, Liebknecht annunciò la creazione della Libera Repubblica Socialista dal terrazzo dello Stadtschloß (la residenza del Kaiser, nel centro della città), prendendo come ispirazione il modello sovietico.<ref>{{Cita web|url=https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lideologia-nazista-e-il-razzismo-fascista/la-germania-tra-nazionalismo-e-comunismo/la-repubblica-di-weimar/approfondimenti/la-proclamazione-della-repubblica|titolo=La proclamazione della Repubblica tedesca}}</ref> L'imperatore fuggì nei Paesi Bassi.
==== Alleanza Ebert-Groner ====
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