Lelio Sozzini: differenze tra le versioni

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In [[Italia]], se si esclude [[Venezia]] dove ottenne addirittura l'aiuto del doge [[Girolamo Priuli]], Sozini poteva però ormai fare e ottenere ben poco. L'Inquisizione aveva, da tempo, messo gli occhi sulla sua famiglia: suo fratello [[Cornelio Sozini|Cornelio]] era imprigionato a Roma, i fratelli [[Celso Sozini|Celso]], [[Camillo Sozini|Camillo]] e suo nipote [[Fausto Sozini|Fausto]] erano "reputati Luterani". Camillo aveva dovuto peraltro fuggire da Siena. Nell'agosto [[1559]] Sozini ritornò a Zurigo. Lì, meno di tre anni dopo, il 14 maggio [[1562]], egli morì nella casa del tessitore Hans Wyss che gli aveva dato ospitalità.
 
La notizia della morte dello zio, raggiunse Fausto, che era a Lione, tramite Antonio Maria Besozzo. Riparando a Zurigo, Fausto ottenne le poche carte dello zio. Pochi scritti organici ma accompagnati da molte buone annotazioni. Fausto spesso è stato considerato e trattato, come plagiatore di Lelio. Sarebbe stato più rispondente parlare di un duplice apporto: talvolta dallo stesso Fausto sovrastimato a favore dello zio.
* Dalla conversazione con Lelio (1552-1553), ricava il germe della sua Teoria della salvezza;
* Il commentario di Lelio (1561 prologo del [[Vangelo di Giovanni]]. diede a Fausto un suggerimento esegetico per la costruzione della sua Cristologia.