Gianni Savio: differenze tra le versioni
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Ha iniziato la carriera di direttore sportivo nel 1986 alla [[Santini-Cierre]], dirigendo poi anche l'[[Eurocar-Mosoca-Galli]]; nel 1992 ha rilevato da [[Dino Zandegù]] la direzione della [[ZG Mobili-Selle Italia]], passata negli anni per diversi cambi di sponsorizzazione e denominazioni, tra cui Selle Italia, Colombia-Selle Italia e Serramenti PVC Diquigiovanni e Androni Giocattoli, per giungere fino all'attuale [[Drone Hopper-Androni Giocattoli]].
Nella sua trentennale carriera ha diretto corridori del calibro di [[Andrea Tafi]] (lanciato nel professionismo a fine 1988), [[Nelson Rodríguez]], [[Leonardo Sierra]], [[Andrea Ferrigato]], [[Romāns Vainšteins]], [[Freddy González]], [[Carlos Alberto Contreras]], [[José Rujano]], [[Iván Parra]], [[José Serpa]], [[Michele Scarponi]], [[Jackson Rodríguez]], [[Franco Pellizotti]], [[Fausto Masnada]], [[Iván Sosa|Iván Ramiro Sosa]] e [[Mattia Cattaneo|Mattia Cattaneo.]] Ma uno dei nomi più famosi, forse il più importante, fatto conoscere da Gianni Savio, è stato quello di [[Egan Bernal]]: il corridore colombiano è passato professionista nel 2016 con la squadra del team manager piemontese, rimanendo in squadra fino al 2017: l'anno seguente fu ingaggiato dal [[
Grande conoscitore del movimento ciclistico [[Sud America|sudamericano]], ha intrecciato negli anni rapporti con vari ministeri dello sport, che gli hanno permesso di ottenere sponsorizzazioni e il ruolo di commissario tecnico della nazionale colombiana prima e venezuelana poi. Proprio con Gianni Savio alla guida, la Colombia ha ottenuto il suo unico sigillo iridato, la vittoria di [[Santiago Botero]] nella [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 2002 - Cronometro maschile Elite|prova a cronometro]] dei [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 2002|campionati del mondo su strada 2002]].
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