Lago Maggiore: differenze tra le versioni

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|Immissari = [[Ticino (fiume)|Ticino]], [[Maggia (fiume)|Maggia]], [[Toce]], [[Tresa]]
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[[File:Lago Maggiore view.jpg|thumb|left|Il lago visto da sopra [[Brissago]] ([[Svizzera]])]]
Il lago Maggiore si trova a un'altezza di circa 193 [[metro|metri]] [[Livello del mare|s.l.m.]]<ref name = "TecnicheNuove">{{cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Gli_impianti_elettrici_civili/cgjiQVAdH8wC?hl=it&gbpv=1&dq=%22lago+maggiore%22++slm&pg=PA73&printsec=frontcover | titolo = Gli impianti elettrici civili
| autore = Giorgio Davini | anno = 2002 | p = 73 | editore = Tecniche Nuove | isbn = 9788848114608 | accesso = 17 ottobre 2024 }} </ref> La sua superficie è di 212 [[chilometro quadrato|km²]] la maggior parte dei quali, circa l'80%, in territorio italiano. Ha un perimetro di 170&nbsp;km e una lunghezza di 64,37&nbsp;km (la maggiore tra i laghi italiani); la larghezza massima è di 10&nbsp;km e quella media di 3,9&nbsp;km. Il volume d'acqua contenuto è pari a 37,5 miliardi di [[metro cubo|m³]] con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni<ref name="CNR">[{{cita web|url=http://www.iii.to.cnr.it/laghi/maggiore/maggiore.htm|titolo=Copia archiviata|accesso=2 aprile 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060424055726/http://www.iii.to.cnr.it/laghi/maggiore/maggiore.htm|dataarchivio=24 aprile 2006|urlmorto=sì}} Scheda dell'Istituto per lo studio degli ecosistemi del CNR].</ref>. Il [[bacino idrografico]] è pari a circa {{tutto attaccato|{{formatnum:6598}} km²}}<ref name="Consticino">{{cita web|url=http://www.ticinoconsorzio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=27|titolo=Consorzio del Ticino - Il bacino|accesso=15 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016062011/http://www.ticinoconsorzio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=27|dataarchivio=16 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref> di cui {{formatnum:3229}} in territorio italiano e {{formatnum:3369}} in quello svizzero (il rapporto tra la superficie del bacino e quella del lago è pari 31,1). La massima altitudine del bacino imbrifero è [[Punta Dufour]] nel massiccio del [[Monte Rosa]] ({{formatnum:4633}} m s.l.m.), mentre quella media è di {{formatnum:1270}} m s.l.m. Il bacino è caratterizzato dall'esistenza di una trentina di invasi artificiali con una raccolta di circa 600 milioni di m³ di acqua che, se rilasciati contemporaneamente, eleverebbero il livello del lago di circa 2,5 m<ref name="Consticino" />. La massima profondità è di circa 380 m (nella [[criptodepressione]] tra [[Ghiffa]] e [[Porto Valtravaglia]]) che risulta quindi di 177 m sotto il livello del mare.
| autore = Giorgio Davini | anno = 2002 | p = 73 | editore = Tecniche Nuove | isbn = 9788848114608 | accesso = 17 ottobre 2024 }} </ref>.
La sua superficie è di 212 [[chilometro quadrato|km²]] la maggior parte dei quali, circa l'80%, in territorio italiano.
Ha un perimetro di 170&nbsp;km e una lunghezza di 64,37&nbsp;km (la maggiore tra i laghi italiani); la larghezza massima è di 10&nbsp;km e quella media di 3,9&nbsp;km.
Il volume d'acqua contenuto è pari a 37,5 miliardi di [[metro cubo|m³]] con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni<ref name="CNR">[{{cita web |url=http://www.iii.to.cnr.it/laghi/maggiore/maggiore.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=2 aprile 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060424055726/http://www.iii.to.cnr.it/laghi/maggiore/maggiore.htm |dataarchivio=24 aprile 2006 }} Scheda dell'Istituto per lo studio degli ecosistemi del CNR]</ref>.
Il [[bacino idrografico]] è pari a circa {{tutto attaccato|{{formatnum:6598}} km²}}<ref name="Consticino">{{cita web|url=http://www.ticinoconsorzio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=27|titolo=Consorzio del Ticino - Il bacino|accesso=15 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016062011/http://www.ticinoconsorzio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=27|dataarchivio=16 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref> di cui {{formatnum:3229}} in territorio italiano e {{formatnum:3369}} in quello svizzero (il rapporto tra la superficie del bacino e quella del lago è pari 31,1).
La massima altitudine del bacino imbrifero è [[Punta Dufour]] nel massiccio del [[Monte Rosa]] ({{formatnum:4633}} m s.l.m.), mentre quella media è di {{formatnum:1270}} m s.l.m.
Il bacino è caratterizzato dall'esistenza di una trentina di invasi artificiali con una raccolta di circa 600 milioni di m³ di acqua che, se rilasciati contemporaneamente, eleverebbero il livello del lago di circa 2,5 m<ref name="Consticino" />.
La massima profondità è di circa 380 m (nella [[criptodepressione]] tra [[Ghiffa]] e [[Porto Valtravaglia]]) che risulta quindi di 177 m sotto il livello del mare.
 
Gli [[immissario|immissari]] maggiori sono il [[Ticino (fiume)|Ticino]], la [[Maggia (fiume)|Maggia]], il [[Toce]] (che riceve le acque del torrente [[Strona (affluente del Toce)|Strona]] e quindi del [[lago d'Orta]]<ref>L'emissario del lago d'Orta, il [[Nigoglia]], è un affluente dello Strona.</ref>) e la [[Tresa]] (a sua volta emissario del [[lago di Lugano]] e alimentata dal [[Margorabbia]]). I tributari maggiori hanno un andamento di deflusso diverso, mentre Ticino e Toce, che hanno un bacino imbrifero ad alte quote, raggiungono un flusso massimo nel periodo compreso fra maggio e ottobre in coincidenza allo scioglimento di [[neve|nevi]] e [[ghiacciaio|ghiacciai]]; gli altri tributari hanno un andamento fortemente influenzato dalle [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]]. Immissari minori sono i torrenti [[Verzasca (fiume)|Verzasca]], [[Cannobino]], [[San Bernardino (torrente)|San Bernardino]], [[San Giovanni (torrente)|San Giovanni]], [[Giona (torrente)|Giona]] e [[Boesio]]. L'unico emissario è il Ticino che fluisce dal lago a [[Sesto Calende]].
 
=== Immissari ===
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=== Clima e statistiche ===
[[File:Lago Maggiore satellite.jpg|thumb|Il lago Maggiore visto da satellite|245x245px]]
Il lago Maggiore è caratterizzato da inverni freddi, ma più miti rispetto all'entroterra, e moderatamente nevosi (con accumuli medi di 10&nbsp;cm per ogni nevicata e talvolta anche superiori ai 30&nbsp;cm fino a un massimo di 50&nbsp;cm), le estati sono moderatamente calde, umide e temporalesche, la temperatura media di gennaio si attesta sui 2 gradi centigradi&nbsp;°C, con punte di 3 gradi&nbsp;°C sul versante settentrionale del golfo Borromeo (in virtù della dell'ampia esposizione al sole), le temperature notturne possono scendere sotto lo 0&nbsp;°C, fino a -10&nbsp;°C, ma molto raramente scendere sotto tale valore. In estate le temperature medie si attestano attorno ai 22 gradi centigradi&nbsp;°C, con punte diurne che raramente superano i 32 gradi&nbsp;°C. Procedendo verso le valli interne le temperature si fanno via via più rigide. La zona è molto piovosa e talvolta, specie nelle stagioni intermedie, possono verificarsi episodi alluvionali. La temperatura delle acque superficiali (fino a 2 metri di profondità) del lago raggiungono punte invernali di 5-6 gradi&nbsp;°C, mentre in estate si raggiungono mediamente i 22-24 gradi&nbsp;°C.
 
Alcune statistiche sul lago Maggiore<ref name="ReferenceA">Dati presi dal libro: ''2000, il Locarnese sott'acqua'', di Francesco Del Priore e Teresio Valsesia, Armando Dadò Editore, 2000.</ref>. Da notare che nei periodi di magra il livello dell'acqua fra [[Locarno]] e [[Sesto Calende]] può variare di 1&nbsp;cm, mentre durante le piene fino a 30&nbsp;cm<ref name="ReferenceA"/>.
 
{| class="wikitable"
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|-
! Crescita massima media
| 144&nbsp;cm ogni 24 h (36003&nbsp;600&nbsp;m³ al /s)
|-
! Crescita estrema
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Come tutti i laghi prealpini, il lago Maggiore viene percorso, soprattutto nella bella stagione, da due tipi di venti prevalenti, uno che spira al mattino dalle montagne verso la pianura (detto [[moscendrino]] in quanto proveniente dal [[passo del Monte Ceneri]], a volte [[tramontana]]) e un venticello che spira dalla pianura alla montagna soprattutto durante il pomeriggio (detto [[inverna]]). Questi venti costanti fanno dei laghi prealpini un ottimo campo dove adoperarsi in sport che usano appunto il vento, come la [[Vela (sport)|vela]] e il [[windsurf]]. Il lago Maggiore ha dei punti particolari, soprattutto nella parte superiore, dove le montagne si stringono a formare una stretta valle in cui questi venti spirano molto forti.
 
Ci sono poi altri venti tipici di questo lago come l'[[invernone]], che spira da sud-ovest e porta in genere tempesta, il maggiore, che viene da nord-est ed è molto pericoloso in quanto agita parecchio il lago, il [[valmaggino]] che spira leggermente dalle valli dietro [[Locarno]], il [[mergozzo]], che spira soprattutto di notte, da nord-ovest<ref>Emanuele Bolla, ''Un tuffo negli anni 50.''</ref>.
 
=== Isole ===
[[File:Isola Madre.jpg|thumb|[[Isola Madre]]]]
[[File:J M Leitzmann Isola Bella 1851.jpg|thumb|[[J. M. Leitzmann]], [[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]], 1851]]
Nel lago Maggiore sono presenti molte [[isola|isole]] grandi, piccole o minuscole, divise tra le 8otto del Piemonte, le 2due della Svizzera e 2due in Lombardia, per un totale di 12dodici.
* '''[[Isole Borromee]]'''
** [[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]]
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== Ambiente ==
=== Flora ===
Per definire la flora del lago Maggiore si usa spesso il termine di flora insubrica. La zona è tra le aree più piovose dell'Italia e della Svizzera<ref>{{Cita libro|autore=Michael Kleih|titolo=Flora tra il Lago Maggiore e il Lago di Como, Busto Arsizio, 2018|data=2018|editore=Nomos Edizioni}}</ref>. La punta massima di quasi 30003&nbsp;000 mm annui viene raggiunta in Valle Cannobina (provincia del VCO), in provincia di Varese vicino a Vararo con 20002&nbsp;000 mm. La catena alpina a nord del lago e i rilievi aspri e spesso molto ripidi la proteggono dai venti freddi da nord e il clima è quindi mite. Molto pronunciate sono le differenze microlimatichemicroclimatiche tra pendii ripidi meridionali, magari in vicinanza del lago e luoghi più di quota eed esposti verso nord. Questo determina una flora molto varia e interessante. La combinazione di molte precipitazioni e clima mite favorisce lo sviluppo di una vegetazione molto rigogliosa come raramente accade in altre parti d'Europa e permette la coltivazione di piante particolari quali le [[Camellia|camelie]]. Gran parte delldel territorio è ricoperto di boschi, che ricrescono velocemente dopo il taglio o gli incendi frequenti.
 
Molto importante per la flora è anche se il substrato è calcofilo o acidofilo. Intorno al Lagolago Maggiore sul versante piemontese e svizzero quasi ovunque è acidofilo, salvo affioramenti calcofili molto piccoli. Lo stesso vale per quello lombardo a nord di Luino e sulle colline moreniche nell’estremo sudest verso Sesto Calende. Qui a un’altitudine fino a 800 - 10001&nbsp;000 m circa dominano ovunque i boschi di [[castagno]], spesso quasi puri. In luoghi piuttosto miti sparso nel bosco si trova l'[[Ilex aquifolium|agrifolioagrifoglio]] (''Ilex aquifolium'') Tra 1000 1&nbsp;000&nbsp;m e circa 1700 1&nbsp;700&nbsp;m sono presenti soprattutto faggete acidofile. Al di sopra i boschi si diradano e si rinvengono l'[[Acer pseudoplatanus|acero montano]] (''Acer pseudoplatanus'') e la [[Betula pendula|betulla]] (''Betula pendula''). Qui e al piano montano in luoghi aperti (disboscati o incendiati) sono frequenti superfici estese coperte da ''[[Molinia arundinacea]]'', [[felce aquilina]] (''Pteridium aquilinum'') e la [[Cytisus scoparius|genista dei carbonai]] (''Cytisus scoparius''), suggestiva quando fiorisce in gran numero in primavera.
 
Le aree pianeggianti di bassa quota come quelle della Val d'Ossola, il Piano di Magadino, la Valle del Tresa, la Valcuvia e il basso Varesotto sono spesso fortemente antropizzate e densamente popolate. In questi luoghi si concentra anche l'agricoltura non molto intensa con prati sfalciati e campi soprattutto di [[mais]]. Dove è rimasto ancora il bosco si compone soprattutto di [[Quercus robur|Farnia]] (''Quercus robur''), [[Frassino maggiore]] (''Fraxinus excelsior'') e [[Robinia pseudoacacia|Robinia]] (''Robinia pseudoacacia'') e qualche castagno e [[Ulmus minor|olmo]] (''Ulmus minor'').
 
Una flora diversa si incontra dalla parte centro-orientale del lago in provincia di Varese, dove il substrato è calcofilo. Il bosco più diffuso è ancora il castagneto, ma a est del Campo dei Fiori iniziano a essere più frequenti gli orno-ostrieti dominati da [[Fraxinus ornus|orniello]] (''Fraxinus ornus'') e [[Ostrya carpinifolia|carpino nero]] (''Ostrya carpinifolia''), molto frequenti nelle alpi italiane sud-orientali e in Europa insieme ai castagneti particolarmente tipici per la flora di transizione tra quella centro-europea e quella mediterranea. In questo settore sono particolarmente ricchi di specie i [[Prato (agricoltura)|prati]] aridi che si formano nei pochi luoghi ne antropizzati ne coperti da bosco su rocce dolomitiche e calcaree con suolo poco profondo. I più interessanti prati aridi si trovano sul M. Sangiano preso l'omonimo paese e anche sui Pizzoni di Laveno, vicino a Vararo e sopra Rasa a nord di Varese.
 
Gli ambienti più interessanti dell'area sono probabilmente quelli umidi dove per le specie minacciate d'estinzione sono presenti alcune delle loro ultime stazioni in Italia. Questo tipo di ambiente è probabilmente così ben rappresentato per la quantità eccezionale di precipitazioni e per i numerosi laghi e fiumi. Tra queste emergenze, elencate sulla lista rossa nazionale c'è la [[Trapa natans|castagna d'acqua]] (''Trapa natans'') presente nella [[Riserva naturale di Fondo Toce|Riserva naturale di Fondotoce]] e nei laghi minori di Varese e Comabbio. Altre specie della lista rossa sono ''[[Hottonia palustris]]''<ref>{{Cita web|url=http://floravarese.it/|titolo=Flora tra Lago Maggiore e Lago di Como|lingua=it-IT|accesso=2022-02-07}}</ref>, rinvenuta sul lago presso Brebbia e ''[[Sagittaria sagittifolia]]'', rinvenuta intorno ai laghi di Varese e Comabbio, ma probabilmente estinta. Una delle ultime stazioni in Italia è anche quella del [[Nymphoides peltata|limnantemio]] (''Nymphoides peltata'') sul Lagolago di Comabbio. Notevoli sono inoltre le [[Torbiera|torbiere]] relittuali della Valganna e quella di Cavagnano, dove si trovano ''[[Drosera intermedia]]'' e ''Scheuchzeria palustris'', elencate sulla lista rossa della Lombardia.
 
Luoghi naturali eed eccezionalmente caldi si trovano a picco sul lago e sono solo difficilmente accessibili. Sorprendentemente qui si rinviene già una specie del tutto mediterranea, il [[Cistus salvifolius|Cisto femmina]] (''Cistus salviifolia''; Locarnese, Mont'Orfano, Santa Caterina, etcecc.). In luoghi caldi più antropizzati vicino ai paesi si assiste invece a un fenomeno chiamato laurofillizzazione<ref>{{Cita web|url=http://www.guidobrusa.info/|titolo=Flora Insubrica|lingua=it|accesso=2022-02-07}}</ref>, dove si formano fitti boschi di piante legnose sempreverdi esotiche quali la [[Trachycarpus fortunei|palma cinese]] (''Trachycarpus fortunei'') e l'[[Laurus nobilis|alloro]] (''Laurus nobilis'').
 
=== Fauna ===
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Nel 1867 la proprietà dei battelli passò alla neonata impresa "Innocente Mangili" di Milano, che a partire dal 1876 fino al 1909, nel corso della [[Belle Époque]], mise in servizio ben otto grandi battelli salone a ruote e, fino al 1914, cinque a elica. Nel 1896 la [[Guardia di Finanza|Regia Guardia di Finanza]] stanziò una flottiglia di piccole torpediniere a [[Cannobio]]; quello stesso anno una di esse, la ''[[Locusta (torpediniera)|Locusta]]'', affondò in una tempesta con tutto l'equipaggio.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] la società Mangili fallì e i battelli vennero gestiti dal governo con risultati disastrosi; nel 1923 passarono infine alla "[[Società Subalpina Imprese Ferroviarie]]", che attuò un drastico rinnovo della flotta: vennero demoliti tutti i piroscafi maggiori tranne sei (tre a ruote e tre a elica), altri due vennero riattrezzati con motore dieselDiesel e vennero costruite dieci nuove motonavi; nel 1929 cominciò il servizio di trasporto autoveicoli con il traghetto ''San Cristoforo'', ottenuto dalla trasformazione di un barcone, e quattro anni più tardi entrò in servizio un secondo ''San Cristoforo'', la prima vera nave traghetto dei laghi italiani. Nel 1938 le Ferrovie Regionali Ticinesi aprirono il servizio sul bacino svizzero.
 
La [[seconda guerra mondiale]] portò lutti e danni: gli attacchi aerei alleati affondarono, tra il 25 settembre e il 26 settembre 1944, i piroscafi ''Genova'', '' Milano'' e ''Torino''. Nei primi due casi ci furono rispettivamente 34 e 26 morti. In altri attacchi furono danneggiate le motonavi ''Monfalcone'' e ''Magnolia''. Il 16 aprile 1948<ref>Francesco Ogliari, Franco Sapi, ''Stiffelius e berretto rosso. Storia dei trasporti italiani vol. 4'', a cura degli autori, Milano, 1964, p. 332</ref> la gestione delle imbarcazioni passò alla [[Gestione commissariale governativa]], che costruì diverse nuove navi (il primo aliscafo prese servizio nel 1953); nel 1956 acquistò la flottiglia svizzera.
 
[[File:MN Sempione lago Maggiore.jpg|Motonave traghetto ''Sempione'' (in servizio dal 1976), aprile 2016|thumb]]
[[File:Piccolomndoant battello.jpg|thumb|In questa scena del film ''[[Piccolo mondo antico (film 1941)|Piccolo mondo antico]]'', diretto da [[Mario Soldati]] nel 1941 ede interpretato da [[Alida Valli]] e [[Massimo Serato]], venne utilizzato il battello lacustre ''[[Piemonte (piroscafo)|Piemonte]]''.]]
Attualmente la flotta passeggeri della [[Gestione governativa navigazione laghi]], la più grande dei laghi italiani, si compone di oltre trenta unità tra piroscafi, motonavi, traghetti, catamarani, aliscafi e motoscafi. Tuttora la flotta continua ad ampliarsi, infatti si aspettano una motonave da 350 passeggeri, e un traghetto che sostituirà l'ormai demolito ''San Gottardo''. Sopravvivono ancora oggi quattro battelli storici:
Sopravvivono ancora oggi quattro battelli storici:
* Il piroscafo salone a ruote ''[[Piemonte (piroscafo)|Piemonte]]'', costruito nel 1904 con il nome di ''Regina Madre'' e ribattezzato nel 1943, rimodernato nel 1961-1965 e tuttora in servizio (seppur la NLM lo utilizzi esclusivamente per noleggi);
* Il piroscafo salone a ruote ''[[Lombardia (piroscafo)|Lombardia]]'', costruito nel 1908 e messo in disarmo nel 1958, ancorato dal 1969 come bar-ristorante ad [[Arona]] e relativamente in buono stato di conservazione (le strutture originali, in parte nascoste da altre fittizie, sono intatte);
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I reperti e le prove rinvenuti ci dicono che a seguito della creazione vera e propria del lago, con il ritiro completo dei ghiacci, la zona circostante fu abitata da gruppi [[Popoli nomadi|nomadi]], che utilizzarono il territorio prevalentemente come luogo per la caccia e approvvigionamenti.
 
Nel periodo storico del [[Età del rame|calcoliticoCalcolitico]] si ha la costruzione dei primi nuclei abitativi negli immediati pressi del lago e da quel momento si avrà un lento consolidarsi di gruppi [[Popoli sedentari|sedentari]].
 
Sulle sponde del lago, tra il IX e IV secolo a.C. si sviluppò la [[cultura di Golasecca]], una civiltà dell'[[età del ferro]] di lingua [[Celti|celtica]]. I golasecchiani avanzarono fino ad alcune zone dell'attuale [[Lombardia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/civilta-di-golasecca_(Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica)|titolo=GOLASECCA, Civilta di in "Enciclopedia dell' Arte Antica"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-04-26}}</ref>, per poi essere nuovamente respinti fino ai loro confini occidentali dalla discesa dei [[Celti]] nella [[penisola italiana]], probabilmente la popolazione dei [[Taurini|Galli Taurini]].
 
I Galli ebbero quindi la supremazia sul territorio lacustre fino all'avanzare dei [[Roma (città antica)|Romani]] che ricondussero le zone [[Piemontepiemonte]]si e [[Lombardia|Lombardelombarde]] a province dell'[[Impero romano|imperoImpero]]. Il "''Verbanus Lacus''" (nome donatogli dai Romani, dal quale probabilmente deriverà poi la nomenclatura ''lago Verbano'') o "''Lacus Maximus''" (altro nome attribuitogli addirittura da [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]) resterà in mano saldamente all'[[imperoImpero romano]]. In età romana conobbe particolare sviluppo la navigazione lungo il lago, tanto che le navi potevano discendere il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e raggiungere così [[Pavia]], da dove ci si poteva spingere, grazie al [[Po]], fino al [[mare Adriatico]]. Non a caso, gli scavi dell'insediamento di [[Angera]] hanno dato alla luce reperti che mostrano forti collegamenti tra il lago e l'alto Adriatico. Tale linea di navigazione conobbe particolare sviluppo durante l'[[Alto Medioevo|alto medioevo]], quando Pavia fu capitale del [[regnoRegno longobardo]] prima e del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|regnoRegno d'Italia]] poi<ref>{{Cita libro|autore=Rodolfo Bargnesi|titolo=Per acque e per terre: testimonianze antiche su strade fiumi laghi dell'Italia settentrional|anno=2004|editore=Guardamagna|città=Varzi|lingua=it|p=55}}</ref>.
 
Per arrivare a un periodo di rinascita delle città sul lago bisognerà attendere il [[Medioevo]], il quale porterà alla creazione di borghi, castelli e in generale un esempio ben differente di fisionomia dei luoghi abitati.<br />In questo periodo la zona attorno al lago, così come numerosi territori nei dintorni di [[Milano]], passò fra le mani di diverse famiglie come i [[Della Torre]], i [[Visconti]], la casa regnante degli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] dal 1713 e in particolare la [[Borromeo|famiglia Borromeo]], la quale ebbe un'enorme influenza per lunghissimi anni sul lago Maggiore, partendo dall'acquisizione del feudo di [[Arona]] nel 1445. Altro casato illustrissimo che ebbe una grandissima influenza in epoca medioevale è quello dei Marchesi [[Morigi]] o Moriggia, che ricevette numerosi territori dai [[Visconti]] come le degagne di San Maurizio e San Martino, la Valtravaglia che vennero soprannominate "terre Morigie". Durante i secoli i casati dei [[Borromeo]] e dei [[Morigi]] lottarono aspramente per l'egemonia su queste terre. Gli stessi Borromeo ebbero pure, tra il 1523 e il 1524, dei veri e propri scontri armati contro [[Francesco II Sforza]] che a più riprese inviò truppe e navi armate contro le rocche dei Borromeo situate sulle isole di Cannero<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Romanoni|titolo=La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale|url=https://www.academia.edu/100479472/La_guerra_d_acqua_dolce_Navi_e_conflitti_medievali_nell_Italia_settentrionale|anno=2023|editore=CLUEB|città=Bologna|lingua=it|pp=108-109|ISBN=978-88-31365-53-6}}</ref>. Altri casati nobiliari legati sin dal Medioevo al territorio furono i [[Besozzi (famiglia)|Besozzi]], i [[Sessa (famiglia)|Sessa]], i Luini e i Capitanei di Locarno.
Per arrivare a un periodo di rinascita delle città sul lago bisognerà attendere il [[Medioevo]], il quale porterà alla creazione di borghi, castelli e in generale un esempio ben differente di fisionomia dei luoghi abitati.<br />
In questo periodo la zona attorno al lago, così come numerosi territori nei dintorni di [[Milano]], passò fra le mani di diverse famiglie come i [[Della Torre]], i [[Visconti]], la casa regnante degli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] dal 1713 e in particolare la [[Borromeo|famiglia Borromeo]], la quale ebbe un'enorme influenza per lunghissimi anni sul lago Maggiore, partendo dall'acquisizione del feudo di [[Arona]] nel 1445. Altro casato illustrissimo che ebbe una grandissima influenza in epoca medioevale è quello dei Marchesi [[Morigi]] o Moriggia, che ricevette numerosi territori dai [[Visconti]] come le degagne di San Maurizio e San Martino, la Valtravaglia che vennero soprannominate "terre Morigie". Durante i secoli i casati dei [[Borromeo]] e dei [[Morigi]] lottarono aspramente per l'egemonia su queste terre. Gli stessi Borromeo ebbero pure, tra il 1523 e il 1524, dei veri e propri scontri armati contro [[Francesco II Sforza]] che a più riprese inviò truppe e navi armate contro le rocche dei Borromeo situate sulle isole di Cannero<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Romanoni|titolo=La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale|url=https://www.academia.edu/100479472/La_guerra_d_acqua_dolce_Navi_e_conflitti_medievali_nell_Italia_settentrionale|anno=2023|editore=CLUEB|città=Bologna|lingua=it|pp=108-109|ISBN=978-88-31365-53-6}}</ref>. Altri casati nobiliari legati sin dal Medioevo al territorio furono i [[Besozzi (famiglia)|Besozzi]], i [[Sessa (famiglia)|Sessa]], i Luini e i Capitanei di Locarno.
 
A partire dal XIV secolo, la navigazione lungo il lago fu sfruttata anche per trasportare i pesanti blocchi di marmo provenienti da [[Marmo di Candoglia|Candoglia]] e da altre cave poste nei dintorni del lago verso i due principali cantieri lombardi del medioevoMedioevo e del rinascimentoRinascimento: il [[duomo di Milano]] e la [[certosa di Pavia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.icvbc.cnr.it/didattica/petrografia/9.htm|titolo=lezioni di petrografia applicata - LE PIETRE IMPIEGATE NELL'ARCHITETTURA MILANESE E LOMBARDA|sito=www.icvbc.cnr.it|accesso=2023-04-26|dataarchivio=13 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220813084242/http://www.icvbc.cnr.it/didattica/petrografia/9.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Esondazioni ===
Le esondazioni del lago Maggiore a [[Locarno]] che hanno superato quota 196,00 metri [[s.l.m.]]<ref>Dati presi dal libro: Francesco del Priore, Teresio Valsesia; ''2000, il Locarnese sott'acqua''; Armando Dadò Editore, 2000.</ref> Da notare che la lista non contiene tutti gli eventi risalenti prima del [[XIX secolo]]. Il livello raggiunto dall'acqua è attendibile a partire dal 1868.
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== Leggende ==
[[File:Statua del mostro del Lago Maggiore a Baveno.jpg|thumb|Statua di ''Maggie'', il mostro del Lagolago Maggiore, a [[Baveno]]]]
Il folklore popolare tramanda aneddoti sulla presenza nel lago di un grande mostro, simili a un serpente e, a partire dal 1934 si hanno riferimenti scritti a presunti avvistamenti<ref>{{Cita web|url=https://www.queryonline.it/2019/07/04/il-mostro-del-lago-maggiore-e-i-suoi-cugini/|titolo=Il mostro del Lago Maggiore (e i suoi cugini)|sito=Query Online|data=2019-07-04|lingua=it-IT|accesso=2024-09-30}}</ref>. A tale [[criptide]] è stato dato il nome di ''Maggie''. Oggi a [[Baveno]] si trova una statua in granito del mostro.
Oggi a [[Baveno]] si trova una statua in granito del mostro.
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
{{citazione|Scoglio cinto dal più bel lago d'Italia!|[[Giuseppe Jappelli]], parlando dell'[[Isola Madre]], 1815<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/29/Capolavoro_del_700_sull_Isola_co_5_030329020.shtml Capolavoro del ' 700 sull'Isola Madre] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150510014323/http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/29/Capolavoro_del_700_sull_Isola_co_5_030329020.shtml |data=10 maggio 2015 }} sul [[Corriere della Sera]]</ref>}}
 
{{citazione|Se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e visita i dintorni del lago Maggiore.|[[Stendhal]]}}
 
=== I castelli sul Lago Maggiore ===
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{{citazione|L'Isola Madre, paradiso terrestre. Alberi dalle foglie dorate che il sole ha indorato.|[[Gustave Flaubert]], parlando dei giardini dell'[[Isola Madre]], 1845}}
 
* Il [[giardino botanico Alpinia]], si trova sulle colline sopra il comune di Stresa, si estende per più di 4000040&nbsp;000&nbsp;m², con una spettacolare vista sul lago Maggiore e le Isole Borromee<ref name="Alpinia" >{{Cita web |url=http://www.giardinoalpinia.it/ |titolo=:: Giardino Alpinia Stresa Mottarone:: Alpinia Garden Stresa-Mottarone<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=26 giugno 2007 |urlarchivio=https://www.webcitation.org/65rHEPWdA?url=http://www.giardinoalpinia.it/ |dataarchivio=2 marzo 2012 |urlmorto=no }}</ref>.
* I [[giardini botanici di Villa Taranto]] noti in tutto il mondo, comprendono più di un migliaio di piante e circa 20.&nbsp;000 varietà di particolare valenza [[botanica]] e naturalistica<ref name="Villa Taranto">{{cita web |url=http://www.villataranto.it/home.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=26 giugno 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070627035303/http://www.villataranto.it/home.htm |dataarchivio=27 giugno 2007 }}</ref>.
* [[Isola Bella (Lago Maggiore)|I giardini dell'Isola Bella]], uno dei più grandiosi esempi di giardino [[barocco]] all'italiana<ref name="Borromeo e isole" />.
* [[Isola Madre|Il giardino botanico dell'Isola Madre]], giardino in stile inglese, si estende per circa 8 [[ettaro|ettari]]<ref name="Borromeo e isole" />.
* [[Isole di Brissago|Il Parco botanico dell'Isola di San Pancrazio]],&nbsp;a pochi [[Chilometro|chilometri]] da [[Ascona]] e [[Brissago]], è caratterizzato dalle specie presenti grazie al particolare clima mite.
* [[Il Parco delle Camelie]], a [[Locarno]], propone al suo interno più di 500 varietà di [[camellia|camelie]] su uno spazio di 50005&nbsp;000&nbsp;m².
* Il Parco del [[Monte Verità]], si estende sull'omonima collina che sorge alle spalle del borgo di Ascona, celebre per aver ospitato una comunità eterogenea di persone accomunate da aspirazioni e ideali utopisti, vegetariani, naturisti, teosofici.
* Il Parco botanico del [[Gambarogno]], fondato dal vivaista Otto Eisenhut, può vantare una vasta collezione di camelie, magnolie, azalee e rododendri.
* [[Villa Bernocchi (Premeno)|Il parco di Villa Bernocchi]], esteso per 60.&nbsp;000&nbsp;m², si trova a [[Premeno]], nei giardini della villa ora adibita a sede per mostre.
[[File:Lago Maggiore, giardino botanico di Villa Taranto.jpg|thumb|Vista della fontana nel giardino botanico di Villa Taranto]]
* [[Villa De Angeli Frua|Il parco di Villa De Angeli Frua]], visitabile a [[Laveno-Mombello]], vi si trovano numerose piante secolari.
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=== I musei ===
[[File:William Stanley Haseltine - Lago Maggiore - Google Art Project.jpg|thumb|destra| [[William Stanley Haseltine]]<br>Lago Maggiore, 1867 ca.<br>[[Smithsonian American Art Museum]]]]
 
Alcuni tra i più importanti musei del territorio:
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* [[Museo dell'arte del cappello]], si trova a [[Ghiffa]], racconta all'interno delle sue sale la storia del copricapo e le tecniche che circondano la sua creazione.
* [[Museo civico archeologico di Arona]], conserva numerosi reperti concernenti le popolazioni che abitarono la zona del lago Maggiore.
* [[Monte Verità]], situato a Casa Anatta, ad [[Ascona]], ripercorre con documenti e fotografie la storia dell'omonimo movimento rivoluzionario degli inizi del [[XX secolo|Novecento]], che attrasse pensatori e intellettuali quali [[Carl Gustav Jung]], [[Stefan George]] eed [[Erich Maria Remarque]].
* [[Il Museo Comunale d'Arte moderna]] ad [[Ascona]], ospita numerose opere di artisti come [[Paul Klee]], [[Alexej von Jawlensky|Jawlensky]], [[Hermann Hesse]], [[Franz Marc]] e in generale del [[Der Blaue Reiter]].
* [[Fondazione Ignaz e Mischa Epper]], si trova ad Ascona, è la sede della collezione delle opere dei coniugi Epper.
* [[Il Museo di San Sebastiano]], situato ad Ascona, contiene arredi sacri della parrocchia di [[Ascona]] e fonti riguardanti l'oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano.
* [[Castello Visconteo (Locarno)|Il Museo civico archeologico]], Sisi trova a [[Locarno]], conserva al suo interno reperti del Locarnese dell'età del bronzo fino all'altoAlto Medioevo.
* [[Museo dei trasporti Ogliari]], si trova a [[Ranco]], conserva mezzi di trasportitrasporto che vanno dal XVIII alla fine del XX secolo.
* [[Museo del paesaggio]] a Verbania, con la [[gipsoteca]] dello scultore [[Paolo Troubetzkoy]].
* Il Museo Civico Parisi-Valle di Maccagno denominato museo-ponte in quanto unisce Maccagno Inferiore con Maccagno Superiore sul fiume Giona.
 
=== Altri luoghi di interesse ===
[[File:Santa Caterina del Sasso 1.JPG|thumb|L'eremo di Santa Caterina del Sasso.]]
;[[Eremo di Santa Caterina del Sasso]]: Situato nel comune di [[Leggiuno]], sulla sponda lombarda, si trova l'[[Eremo di Santa Caterina del Sasso]], un monastero costruito sulla costa rocciosa, raggiungibile tramite la scalinata che risale dal lago o scende dal sovrastante parcheggio. Il complesso monastico è composto da tre edifici e risale al XII secolo, con aggiunte più recenti del XIX secolo. In tempi più recenti è stato sottoposto a restauro, terminato nel 1986. Di proprietà della [[provincia di Varese]], è affidato per la custodia a una comunità di [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]].
 
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== Letteratura ==
Al Lagolago Maggiore sono ambientate la parte conclusiva del romanzo ''[[Piccolo mondo antico (romanzo)|Piccolo mondo antico]]'' di [[Antonio Fogazzaro]] e una parte del romanzo ''[[Addio alle armi]]'' di [[Ernest Hemingway]]. Sul Lagolago Maggiore è interamente ambientato il romanzo ''[[La stanza del vescovo]]'' di [[Piero Chiara]].
 
== Musica ==