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Architettura: attribuibili
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La struttura del piano rimasto è quella di una lunga galleria divisa in settori, ognuno dei quali prendeva originariamente luce da una grande arcata volta all'esterno, alcune delle quali sono attualmente murate. Restano ancora oggi tre arcate, inquadrate da semicolonne doriche in [[peperino]], mentre gli [[Architrave|architravi]] e i [[Capitello|capitelli]] sono in [[travertino]]. Del [[fregio dorico]] a [[metopa|metope]] e [[Triglifo|triglifi]] restano solo alcune tracce. La copertura dei settori della galleria è costruita con [[volta a padiglione|volte a padiglione]] in [[calcestruzzo]].
 
Al piano superiore, che corrispondeva al piano terra visto dalla parte del centro del colle, doveva trovarsi un altro portico, composto da colonne in travertino in [[ordine corinzio|stile corinzio]], delle quali sono stati trovati dei frammenti ai piedi della facciata e ora disposti vicino al [[Portico degli Dei Consenti]] ma attribuibliattribuibili anche a un edificio templare). Un altro indizio è il massiccio di fondazione alle spalle dei soli cinque ambienti della galleria, che doveva evidentemente sostenere un piano superiore, dove dovevano avere luogo gli archivi veri e propri, in spazi sufficientemente ampi, forse collocabili sul lato nord, verso l'''Arx''.
 
È una struttura tipica delle grandi opere di [[arte romana repubblicana|età repubblicana]], in particolare [[Lucio Cornelio Silla|Silla]]na (metà del [[II secolo a.C.|II]] e metà del [[I secolo a.C.]]), che chiudeva monumentalmente lo sfondo del Foro, tra i templi [[Tempio di Saturno|di Saturno]] e [[Tempio della Concordia (Roma)|della Concordia]], secondo una prospettiva già indirizzata dalla disposizione della [[Basilica Emilia]] e dalla [[Basilica Sempronia|Sempronia]].