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Le prime notizie di un centro abitato chiamato Itri risalgono al [[914]] (in un atto di vendita è citato uno "Stefano, itrano"). Tra il [[IX secolo|IX]] e l'[[XI secolo]] sorse il primo nucleo fortificato (''castrum'') sull'altura che controllava il passaggio della via Appia. La presenza di un serpente sullo stemma cittadino ha dato origine alla leggenda, priva di qualsiasi fondamento, che la fondazione di Itri fosse opera degli abitanti della mitica città costiera di ''[[Amyclae]]'' (ricordata dalle fonti, ma mai identificata), fuggiti nell'interno per un'invasione di serpenti. Secondo tale leggenda il nome Itri deriverebbe dalla figura mitologica dell'[[Idra di Lerna]].
Il ''castrum'' di Itri fece parte del [[ducato di Gaeta]] e passò quindi nella [[contea di Fondi]] (ca. 1140), dominata prima dalla famiglia normanna [[Dell'Aquila (famiglia)|Dell'Aquila]], poi dai [[Caetani]], passando in seguito sotto i [[Colonna (famiglia)|Colonna]], [[Gonzaga di Sabbioneta e Bozzolo|Gonzaga]], [[Carafa]], [[Mansfeld (famiglia)|Mansfeld]] e [[Di Sangro]]. Appartenne sempre alla [[diocesi di Gaeta]]. Un altro
L'abitato medievale di Itri sorse sul colle detto Sant'Angelo, che domina la Via Appia, dove si trovano il castello e la chiesa madre di S. Michele (città alta); si espanse solo in seguito nella valle lungo la via Appia (città bassa). I due nuclei sono separati dal torrente Pontone (o Rio Torto). Nel XV secolo un nucleo di ebrei viveva presso il castello, nell'area dell'attuale vicolo Giudea. Nella seconda metà del Quattrocento l'''Universitas'' di Itri, con il finanziamento di [[Onorato II Caetani]] conte di Fondi, impiantò nella parte bassa di Itri alcune tintorie per i tessuti di lana; quella zona venne chiamata "la Foschia". Una delle attività produttive più importanti di Itri era la quella delle olive "itrane" e dell'olio, che veniva esportato tramite il vicino porto di Gaeta.
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