Talidomide: differenze tra le versioni
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Il 2 dicembre 1961 la talidomide venne ritirata in Gran Bretagna e via via negli altri paesi. In Italia il ritiro avvenne nel settembre 1962.
Nel 1962 Somers ripeté l'esperimento del 1960, questa volta su animali gravidi e con una forma più biodisponibile, e ottenne risultati positivi. La rivista ''[[Lancet]]'' pubblicò un articolo che dimostrava come la somministrazione di talidomide a topi in stato di gravidanza provocasse la nascita di nidiate con gravi malformazioni agli arti<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Somers G. F.|titolo=Thalidomide and congenital abnormalities|url=https://archive.org/details/sim_the-lancet_1962-04-28_1_7235/page/n40|rivista=Lancet|anno=1962|mese=aprile|volume=1|numero=7235|pp=912-3|pmid=13915092}}</ref>; nel corso degli anni successivi andarono ad accumularsi prove sperimentali della teratogenicità del farmaco nel [[topo]]<ref>{{fr}} {{Cita pubblicazione|titolo=Production de malformations congénitales chez la Souris après administration de faibles doses de thalidomide|autore=Giroud A|coautori= Tuchmann-Duplessis H, Mercier-Parot L|rivista=Compt. Rend. Hebdom|editore=Seances Acad|volume=255|pp=1646-48|anno=1962}}</ref>, nel [[coniglio]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Le lapin fauve de Bourgogne en tératologie|autore=Pasquet J|rivista=Biol. Med.|volume=3|numero=2|pp=149-177|anno=1974|pmid=4620254|lingua=fr}}</ref>, nel [[Gallus gallus domesticus|pollo]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Thalidomide and congenital abnormalities|url=https://archive.org/details/sim_the-lancet_1963-03-09_1_7280/page/n41|autore=Yang T J|coautori=Yang T S, Liang H M|rivista=The Lancet|volume=1|numero=7280|pp=552-553|anno=1963|mese=marzo|pmid=14002455}}</ref>, nel [[ratto]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A comparison of the teratogenic activity of thalidomide in rabbits and rats|autore=Schumacher H|coautori= Blake D A, Gurian J M, Gillette J R|rivista=The Journal of Pharmacology and Experimental terapies|volume=160|numero=1|pp=189-200|pmid=5639104|url=http://jpet.aspetjournals.org/content/160/1/189.short}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Effects of Thalidomide in the Rat Foetus|autore=Klein Obbink H. J.|coautori=Dalderup L. M.|rivista=Experientia|mese=dicembre|anno=1963|volume=19|numero=12|pp=645-646|pmid=14099869|url=https://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02151297?LI=true}}</ref>, nel [[gatto]], nella [[cavia]] e in molte specie di scimmie. Tuttavia, su molte altre specie animali su cui venne testato il farmaco si rilevarono esiti negativi o inconcludenti, in definitiva discordanti da quelli osservati su esseri umani<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gail A.|cognome=Van Norman|data=2019-11|titolo=Limitations of Animal Studies for Predicting Toxicity in Clinical Trials: Is it Time to Rethink Our Current Approach?|rivista=JACC. Basic to translational science|volume=4|numero=7|pp=845–854|accesso=2025-01-08|doi=10.1016/j.jacbts.2019.10.008|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31998852/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Schardein, J., L. et al.|anno=1985|titolo=Species sensitivities and prediction of teratogenic potential.|rivista=Environ Health Perspect.|volume=|numero=|pp=|url=https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC1568765/|pmid=3905381}}</ref>. In effetti, la talidomide viene sovente menzionata nella letteratura scientifica come classico esempio di specie-specificità farmacologica, ovvero esiti differenti tra specie animali davanti al medesimo agente farmacologico.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=L.|cognome=Stern|data=1981-11|titolo=In vivo assessment of the teratogenic potential of drugs in humans|rivista=Obstetrics and Gynecology|volume=58|numero=5 Suppl|pp=3S–8S|accesso=2025-01-08|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7031539/}}</ref>
Nel [[1962]] fu introdotto l'obbligo di [[Studio clinico|sperimentare i nuovi farmaci]] anche su animali gravidi per testarne gli effetti sui feti.
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