Stoccafisso: differenze tra le versioni
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[[File:Stockfish in Lofoten.jpg|min|Stoccafisso in essiccazione alle isole [[Lofoten]]]]
L'essiccazione naturale è uno dei più antichi metodi di conservazione del cibo. Vi sono documenti che attestano questa pratica nei [[Mare del Nord|Mari del Nord]] sin dai tempi di [[Carlo Magno]] ([[IX secolo]]). Il pesce secco ottenuto in questo modo può conservarsi anche per anni ed è facilmente trasportabile e commercializzabile. Fu proprio questa facile conservazione a bordo delle navi a farlo diventare il principale alimento dei [[Vichinghi]]. Le prime notizie sull'arrivo in [[Italia]] dello ''stoccafisso'' risalgono proprio al tempo dei Normanni in [[Sicilia]]<ref>{{Cita libro|nome = Touring club italiano|cognome = |titolo = Sicilia:
I [[Repubblica di Venezia|veneziani]] erano grandi navigatori e portavano in patria ogni novità: la più diffusa versione dei fatti sostiene che nel 1432 la spedizione agli ordini del capitano veneziano [[Pietro Querini]] naufragò in [[Norvegia]], sull'isola di [[Røst]], a sud delle [[Isole Lofoten]]. Per sopravvivere l'equipaggio superstite imparò a nutrirsi di questi grossi pesci, venendo ben presto in contatto con le popolazioni locali. Rientrando a casa il capitano Querini portò gli stoccafissi, che nel [[Tre Venezie|Triveneto]] e negli altri territori un tempo appartenenti alla Serenissima sono chiamati ''bacalà'' (mentre il [[baccalà]] nel resto d'[[Italia]], tranne nelle ''serenissime'' [[Brescia]] e [[Bergamo]], indica un merluzzo conservato sotto sale).
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