Colore: differenze tra le versioni
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Lo scienziato [[Edwin Land]], inventore della [[Sistema Polaroid|Polaroid]], confutò la teoria di Newton dimostrando che la percezione del colore di un punto è influenzata dal contesto limitrofo.<ref>[[Oliver Sacks]],''[[Un antropologo su Marte. Sette racconti paradossali]]'' (''An Anthropologist on Mars'', 1995),trad di Isabella Blum, cap 1 ''Il caso del pittore che non vedeva i colori'', Milano, Adelphi, 1995, ISBN 88-459-1396-1</ref>
== Origine
Dal punto di vista delle proprietà fisiche, la [[luce]] visibile appare complessivamente bianca se la si considera la somma di tutte le frequenze dello [[spettro ottico]]. A ciascuna frequenza del visibile è associato un determinato colore. In particolare la diversità di colore o semplicemente il colore dei corpi che non emettono o brillano di luce propria, percepito poi dall'occhio umano, deriva dal fatto che un certo corpo assorbe tutte le frequenze o lunghezze d'onda dello [[spettro visibile]], ma riemette o [[riflessione (fisica)|riflette]] una o più componenti o frequenze della luce bianca che, eventualmente mescolate tra loro, danno vita al colore percepito dall'occhio umano. In particolare nei due casi estremi un corpo appare bianco quando riflette tutte le frequenze, viceversa un corpo appare nero quando assorbe tutte le frequenze e non ne riflette alcuna; in tutti gli altri casi intermedi si avrà la percezione tipica di un altro colore.
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