Isola Alicudi: differenze tra le versioni

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L'isola di Alicudi è la più occidentale dell'[[arcipelago]] eoliano e si trova a circa 34 miglia marine (quasi 63&nbsp;km) a ovest di [[Isola Lipari|Lipari]]. È dominata dal monte ''Filo dell'Arpa'', il cui [[toponimo]] deriva dal termine dialettale ''arpa'' o ''arpazza'' col quale si indica la [[Buteo buteo|poiana]].<ref>Lo Cascio, p. 31.</ref>
 
La pianta dell'isola è quasi circolare, con superficie di circa 5&nbsp;km², con coste ripide ede aspre, e costituisce la parte emersa, dai 1.500{{formatnum:1500}}&nbsp;m di profondità del fondo del mare fino ai 675&nbsp;m s.l.m. del punto culminante, di un [[vulcano (geologia)|vulcano]] spento, sorto attorno a 150.000{{formatnum:150000}} anni fa e rimodellato da successive eruzioni e fenomeni quaternari.
 
L'isola è abitata solo sul versante meridionale, digradante verso il mare in ''lenze'' (stretti appezzamenti), sostenute da muri a secco. Questo versante, significativamente antropizzato a scopi abitativi e colturali, risulta meno scosceso di quello opposto, battuto dai venti e continuamente soggetto a fenomeni erosivi e conseguenti frane, dette ''sciare'' (''sciari'', al plurale, in [[lingua siciliana]]).
 
Alicudi fu abitata dal [[Neolitico]], come attestato da tracce rinvenute presso l'attuale porto e sulla sommità dell'isola. Al [[IV secolo a.C.]] sono datate alcune sepolture a lastre di pietra lavica rinvenute in località ''Fucile'' nel 1924, con corredo funerario di lucerne e vasi [[fittile|fittili]].
Al [[IV secolo a.C.]] sono datate alcune sepolture a lastre di pietra lavica rinvenute in località ''Fucile'' nel 1924, con corredo funerario di lucerne e vasi [[fittile|fittili]].
 
Frammenti di vasellame di età romana si rinvengono sulla costa orientale dell'isola.
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Le spiagge dell'isola sono a ciottoli e scogli e le mareggiate invernali le fanno arretrare o avanzare, lasciando a volte pochi lembi di rena scura.
 
Il giro dell'isola è possibile, ma presenta il rischio della caduta di pietre, smosse dal vento o dalle capre brade, e richiede l'aggiramento a nuoto di alcune formazioni rocciose. Risalendo invece le ripide mulattiere, attualmente ben mantenute in estate dai volontari di [[Legambiente]], ci si immerge nella macchia mediterranea composta dall'[[Erica arborea|erica]], dal [[Capparis spinosa|cappero]], [[Spartium junceum|ginestra]], [[Olea europaea|ulivo]], [[Pistacia lentiscus|lentisco]], [[Ceratonia siliqua|carrubo]], ''[[Artemisia arborescens]]'', ''[[Cyclamen repandum]]'', ''[[Narcissus tazetta]]'', ''[[Orchis longicornu]]'', ''[[Erysimum brulloi]]'', ''[[Centaurea aeolica]]'' e ''[[Cytisus aeolicus]]'', localmente detto ''sgùbbiu''. Nella zona del vecchio cratere e sui fianchi sommitali l'ambiente, più fresco, presenta felci, distese di [[asfodelo]] (localmente ''cipuddazzu''), pochi [[Castanea sativa|castagni]] residui, erica e altri arbusti.
Nella zona del vecchio cratere e sui fianchi sommitali l'ambiente, più fresco, presenta felci, distese di [[asfodelo]] (localmente ''cipuddazzu''), pochi [[Castanea sativa|castagni]] residui, erica ed altri arbusti.
 
La fauna è molto varia e ricca; in primavera e autunno compaiono uccelli migratori come il [[pellicano]], l'[[airone rosso]], l'[[airone cenerino]], il [[fenicottero rosa]]. Tra le specie stanziali vi sono il [[corvo imperiale]], il [[piccione|piccione selvatico]], il [[germano reale]], la [[berta maggiore]] e la [[berta minore]], detta localmente ''araghiuni''. Tra i rapaci il [[falco pellegrino]], il [[lodolaio]], il [[falco della regina]] e il [[falco cuculo]]. Tra i mammiferi, il [[coniglio selvatico]] e una grande quantità di capre selvatiche. Le capre, essendo diventate tante, stanno causando negli ultimi anni numerosi problemi all’ecosistema dell’isola, mangiando la vegetazione e distruggendo i sentieri e i terrazzamenti esistenti<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2024/04/05/capre-alicudi-regalo/|titolo=Alicudi ha un problema di capre}}</ref>.
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Le case sono distribuite in sei agglomerati principali, raggiungibili solamente percorrendo mulattiere, antiche o ricostruite, a gradoni di pietra:
 
* ''Alicudi porto'', a livello del mare, posta tra il molo nuovo, attracco per aliscafi e traghetti, e il molo vecchio, da cui faceva la spola in precedenza il rollo (barca a remi) verso le navi al largo, e l'arco di roccia detto ''Perciato''. Vi si trovano le due sole botteghe di generi alimentari dell'isola, un bar, una boutique, l'unico albergo, l'ufficio postale, la centrale elettrica. Più in alto si trova la ''Chiesa del Carmine'', in posizione panoramica, con la torre campanaria separata dal corpo centrale dell'edificio. Ad Alicudi non esistono agenzie bancarie, bancomatBancomat e farmacie.
* ''Fucile,'' 80 - 100 metri slms.l.m.'','' sopra Alicudi porto, sotto alla Chiesa della madonna del Carmine.
* ''Vallone,'' 120 - 180 metri slms.l.m., poco più in alto della chiesa della Madonna Del Carmine, a est della chiesa.
* ''Lisca'', 120 - 160 metri slms.l.m., piccolo gruppo di case alla stessa altezza del Vallone, ma a ovest della chiesa.
* ''Serro Zagami'', 180 metri slms.l.m., sopra la Lisca.
* ''Tonna'', 110 - 180 metri slms.l.m., antico insediamento con suggestivi edifici in puro stile eoliano, è la frazione più ada ovest dell'isola. Si usa distinguere tra Tonna alta e Tonna bassa. Si può raggiungere salendo dalla rampa che parte accanto all'arco naturale del Perciato.
* ''Serro Pagliaro'', 350 metri slms.l.m., sopra Tonna alta.
* ''San Bartolo'', 350 - 380 metri slms.l.m., circa mille gradini dal mare, in passato era il principale abitato dell'isola, permettendo ai contadini di raggiungere le campagne coltivate. Oggi è del tutto disabitato. Qui si trova la ''Chiesa di San Bartolo'', risalente al 1821, edificata sui resti di una sacrestia seicentesca e considerata l'unico monumento storico dell'isola.
* ''Montagna'', circa 500 metri slms.l.m., gruppo di case in prossimità dell'altopiano un tempo intensamente coltivato.
* ''Pianicello'', posta alla medesima altezza di S.San Bartolo ma più ada ovest, è abitata da una popolazione di madrelingua tedesca. Non vi arrivano acqua corrente, né energia elettrica.
* ''Sgurbio'', 250 - 280 metri slms.l.m., sulle balze di un costone nel lato Estest dell'isola. Questa piccolissima frazione è composta da cinque case, ada ognuna delle quali è stato dato il nome di uno dei sensi del corpo umano.
* ''Bazzina'', ultimo gruppo orientale di case ede unica località pianeggiante dell'isola in riva al mare. È raggiungibile solo in barca o, partendo dalla Chiesa del Carmine, attraverso un sentiero a strapiombo sul mare. ''Bazzina Alta'' è stato il primo borgo ada essere stato abbandonato dagli isolani e sovrasta l'omonimo abitato costiero.
[[File:Isola di Alicudi vista dal mare by Stephne Kleckner.jpg|alt=Isola di Alicudi vista dal mare|miniatura|Isola di Alicudi vista dal mare]]
 
== Economia ==
In quest'isola di natura vulcanica la terra è particolarmente fertile. Non deve dunque stupire se ad Alicudi è possibile ancora ammirare i terrazzamenti, denominate ''lenze'' nel dialetto locale, che spezzano il versante del vulcano ede hanno permesso per decenni agli abitanti di vivere dell'attività agricola.
 
È interessante ricordare che la pesca, nei secoli passati, non ebbe mai uno sviluppo significativo, a causa del pericolo dei predoni, che rendeva di fatto tale attività poco conveniente rispetto all'agricoltura.
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== Trasporti ==
Gli unici mezzi di trasporto, utilizzati solo per i materiali, sono i [[mulo|muli]], che hanno sostituito gli asinelli, meno robusti, e che da qualche tempo si vedono in carovane con un unico conducente. Non vi sono veicoli in circolazione, mancando le strade, adcon l'eccezione di una striscia di pietre e cemento, che si stende per alcune centinaia di metri e serve per collegare al molo la centrale elettrica e il piazzale dell'[[eliporto]] per le emergenze.
 
L'isoletta è collegata alle altre isole e alla Sicilia direttamente o indirettamente, tramite [[aliscafo]] o [[traghetto]]. Esistono anche collegamenti, con frequenze variabili nell'anno, con Napoli mediante traghetto e con Palermo mediante aliscafo.
Esistono anche collegamenti, con frequenze variabili nell'anno, con Napoli mediante traghetto e con Palermo mediante aliscafo.
 
==Manifestazioni==
{{Sf|La festa principale di Alicudi è quella di San Bartolo, nella seconda metà di agosto. Nella ricorrenza la pesante statua di ulivo, conservata nella nuova chiesa, viene portata a spalla in un lungo giro sulle mulattiere. In questa occasione i fedeli recitano un rosario con intercalare di canti esclusivi dell'isola. Alla sera, un comitato spontaneo organizza spettacolari fuochi d'artificio sul mare e un ballo pubblico sul molo.
 
A ferragostoFerragosto, nel tardo pomeriggio, è ormai tradizionale il mercatino, nel quale ognuno può offrire merci, oggetti vari, vestiti, bevande. Sono presenti artisti e cartomanti, e vengono offerti pesce cucinato, cibi tradizionali e prodotti tipici, come capperi, nasse e cesti di ligustro.}}
 
<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=L'isola analogica (2007, sub eng)|lingua=it|accesso=3 agosto 2021|url=https://www.youtube.com/watch?v=k6-Vd7SXtk0}}</ref>
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== Bibliografia ==
* Pietro Lo Cascio ed Enrico Navarra, ''Guida naturalistica alle Isole Eolie'', L'Epos, 2003, ISBN 978-88-8302-213-5.
* Tommaso Ragonese, ''Alicudi e la segale cornuta. Alle origini di un'allucinazione collettiva'', Melteni, 2024. ISBN 9791256150014.
 
== Altri progetti ==